Si è svolto in mattinata il congresso dei Giovani Democratici di Policoro. Di seguito il report e la fotogallery.
Qualcuno di voi si chiederà: perché proprio i Giovani Democratici, specie nel periodo più buio del Pd? Perché abbiamo deciso di ricreare la sezione dei GD a Policoro? Perché abbiamo deciso di fare Politica attiva? Perché ci troviamo oggi con questo bellissimo gruppo di amiche e di amici, di compagne e di compagni?
Prima di entrare nel merito della questione, mi piacerebbe fare una piccola premessa. Tra di noi ci chiamiamo“Compagni” e sono consapevole che la parola “Compagno”, se pronunciata oggi, è persino capace di suscitare qualche polemica. Ma la parola Compagno, a prescindere dal suo significato strettamente politico, è unaparola, forse tra le più belle della lingua italiana, che non dobbiamo lasciare in disuso; Compagno deriva dal latino “cumpanis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono la propria vita con tutto quello che comporta: gioia, felicità, lavoro, lotte, vittorie ma anche sofferenze e sconfitte.
Nessuna parola ha mai racchiuso come questa il significato ideale della solidarietà e dell’appartenenza, l’aspirazione all’uguaglianza, l’impegno a battersi per una società più giusta
Chiamare qualcuno “compagno” significa attribuirgli non solo una convinzione politica ma riconoscergli un valore di umanità, onestà, generosità, attendibilità, che nessun’altra parola può esprimere con uguale compiutezza.
Ed è proprio questa la ragione per cuici chiamiamo e vi chiamo Compagni, perché vorrei che tra di Noi ci fosse questo legame, ci fossero questi valori: il far gruppo, l’anteporre il NOI, il collettivo all’io, alle individualità.
Questa è e dovrà essere l’organizzazione di tutti e dovrà essere aperta a tutti. Per tutti alla sola condizione di lavorare, di dare il meglio, di credere in ciò che facciamo e soprattutto di essere indipendenti, autonomi e liberi. Solo così potremo rappresentare quel cambiamento che tutti chiedono e che nessuno ha il coraggio di realizzare.
Ma che cosa è la Politica? Se noi andassimo a sfogliare il vocabolario dell’opinione pubblica, troveremmo alla voce “politica” solo significati e sinonimi negativi.
Spesso, troppo spesso, sentiamo dire:
”La politica è una brutta cosa”, “che me ne importa della politica”, “la politica mi fa schifo”, “sono tutti gli stessi”, “ho altro da fare che pensare alla politica”. E’ così bello, è così comodo, ci sono sicuramente altre cose da fare che interessarsi alla politica. E lo sappiamo anche noi! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica.
Ma quando sentiamo fare questo discorso, ci viene sempre in mente quella vecchia storia, che qualcheduno di voi conoscerà, di quei due amici,che traversavano l’oceano su una nave traballante. Uno di questi dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran tempesta con delle onde altissime e la nave oscillava: E allora questo, impaurito, domandò ad un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”, e questo dice: “Se continua questo mare, la nave fra mezz’ora affonderà”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, se continua questo mare, la nave fra mezz’ora affonda!”. E quello dice:“Che me ne importa, NON E’ MICA MIA!!!”.
L’indifferentismo alla politica è racchiuso tutto in quest’ultima frase. E l’indifferenza, la non partecipazione è parassitismo, è vigliaccheria, è la malattia più diffusa tra i giovani.
“La più grande tragedia avrà inizio quando i giovani non vorranno più cambiare il mondo”perché, se quella nave affonda, affonda per tutti, non solo per qualcuno.
E allora, forse, è il caso di darci da fare per tenerla a galla. Perché, se non siamo noi ad impegnarci perché questa nave non affondi, non lo farà nessuno per noi. Se non siamo noi ad impegnarci e riprenderci il nostro presente, prima, ed il nostro futuro, poi, sicuramente nessuno lo farà per noi!!!
Non possiamo più pensare che siano i giovani ad occuparsi del proprio futuro se restano sempre chiusi fuori dalla porta e devono spingere per poter entrare. Papa Francesco, la scorsa settimana, diceva: “Cari giovani, non fatevi manipolare e anestetizzare. Non restate zitti, GRIDATE!!!
E’ giunto il momento di gridare: ”Basta con questo ruolo da comparse. Basta stare tra la platea degli ascoltatori passivi delle scelte altrui.” E’ ora di posizionarci dall’altra parte: dalla parte delle proposte e magari delle decisioni.E’ giunto il momento che i giovani si riapproprino della Politica per esserne gli assoluti protagonisti.Vogliamo essere i protagonisti per ridare credibilità ad una politica che parla dei giovani e dei più deboli ma non parla più ai giovani e ai più deboli.
La (Ri)-nascita dei Giovani Democratici a Policoro e la giornata di oggi sono i nostri primi atti di rivincita. Il nostro obiettivo è quello di dare rappresentanza ad una generazione che fatica a trovare gli spazi che merita. Una generazione che, nonostante si sia formata e abbia studiato, non può vivere il presentee progettare il proprio futuro. Una generazione che deve lottare semplicemente per poter sognare. Una generazione alla quale stanno togliendo il diritto di sognare.
Attraverso iniziative e attraverso la sana e genuina Politica alla quale non siamo più abituati tra la gente e per la gente, la Politica fatta da giovani che parla ai giovani e ai più deboli e dei giovani e dei più deboli, possiamo e dobbiamoparlare al cuore delle persone, riaccendere quella fiamma che si sta lentamente spegnendo e farla brillare nuovamente.Abbiamo il dovere di dare un segnale che un futuro qui, in Basilicata, è ancora possibile e noi possiamo esserne gli assoluti protagonisti.
E’ indubbio che la politica ha perso il contatto con la realtà e con le problematiche quotidiane delle persone. Insieme, però, con il nostro entusiasmo, con la nostra passione e la nostra freschezza abbiamo il dovere di rappresentare quel vento nuovo che fischia fortemente, che soffia intensamente e che cambia veramente e insieme possiamo davvero ridare alla parola “Politica” il suo significato e la sua funzione più pura. E per farlo abbiamo bisogno del contributo di tutti.
Ci riusciremo, non ci riusciremo, questo non lo sappiamo. Sarà il tempo a dirlo.
Nella vita non è importante cosa si trova alla fine di una corsa, è importante ciò che si prova mentre si corre. Perché “Hasta la victoria siempre” non significa “devi vincere per forza” ma “provaci, dai tutto te stesso, impegnati: del resto, un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.
Un giorno, senza il rimpianto di non aver fatto nulla, forse, potremmo innanzitutto guardarci allo specchio e guardare anche i nostri figli negli occhi e dire, non è stato sufficiente lo sappiamo, ma noi ci abbiamo provato a regalarvi un futuro migliore di quello che noi abbiamo ereditato dai nostri genitori.
Perché la Storia può cambiare, se noi decidiamo di cambiarla!!!
Nobile gesto, ma finché compagni sta per “compagni di merenda” o “furbetti del quartierino” e la nave che affonda ha queste persone a bordo, che affondi pure e presto, prima dei 30 minuti, con quei compagni a bordo su una nave che non è più nostra. Questo hanno detto gli elettori, interpreto, lo scorso 4 marzo, non per vigliaccheria e indifferenza, anzi, per alto senso di responsabilità. E’ questo un ulteriore insulto alla brava gente ancora tradita da vecchi giochi di potere e poltrone, state asfaltando un partito già asfaltato e allontanate ancora di più le persone dal partito, ve ne rendete conto? Il popolo è sovrano e va ascoltato, non deriso!