Giuseppe Brescia, ex parlamentare e già sindaco di Melfi in una nota spiega i motivi per cui condivide la posizione dei Giovani Democratici di Basilicata sul congresso regionale del PD Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Bravissimi, condivido ogni singola parola dei Giovani Democratici di Basilicata la cui istanza ho letto sui giornali di oggi.
Aggiungo che il loro appello al possibile candidato unico alla Segretaria regionale PD e all’on. Enzo Amendola, Commissario straordinario lucano, è di chi vuole bene ancora a questo Partito, troppo martoriato da inutili e dannose lotte correntizie e di potere, cosa ben diversa dalla ricchezza delle varie sensibilità culturali presenti nel Partito.
La spartizione tra capicorrente degli organismi dirigenti (utile solo a riproporre e riprodurre l’insostituibilità di un ceto politico datato, ma ancora utile se favorisce e accompagna la costruzione di una nuova classe dirigente) è una intollerabile continuazione del passato.
Mi pare che il messaggio del superamento delle correnti, condiviso dai quattro candidati nazionali alla carica di Segretario del PD, sembra non essere recepito in terra di Basilicata.
È un errore imperdonabile e dannoso!
Spero che il candidato a Segretario lucano, il bravissimo Sindaco Giovanni Lettieri, a cui dico grazie per la disponibilità a mettersi al servizio del Partito, non si lasci imprigionare dal perpetuarsi del sistema delle appartenenze correntizie.
Penso che egli porterà nella guida del PD lucano una ventata di idealità, valori, concretezza ormai smarriti da tempo in questo nostro Partito, agendo come fanno tutti i Sindaci che vivono le ansie, le attese, le speranze, i sogni delle proprie comunità.
Ecco, questo dovrebbe essere il nuovo Segretario regionale PD o quello nazionale, con un impegno a lavorare per un certo numero di anni (senza pensare a proprie candidature regionali o nazionali) nella ricostruzione della nostra comunità politica, annullata dalle lotte interne e di potere, di casta o di dinastie.
Sono stato e sono contro il concetto becero della “rottamazione”, ma nello stesso tempo sono perché chi ha avuto onori istituzionali da anni, dando tanto alle comunità e ai cittadini, faccia ora, e dopo le batoste elettorali, uno sforzo di coraggio, di generosità e di altruismo verso la costruzione di una classe dirigente del futuro.
Autonomia e gioco di squadra serve al nuovo Segretario, coinvolgendo i territori, riaprendo i Circoli, rimotivando iscritti ed elettori.
Certo, non da solo, bensì con una squadra rinnovata, dando spazio a giovani motivati ed ascoltando esperienze esistenti, libero da cappelli politici e correnti.
Ne va della stessa esistenza del PD, della sua utilità per la Basilicata, per riuscire a costruire l’alternativa politica ed istituzionale a questa destra lucana che sgoverna la Regione e ritornando ad essere la forza che unisce il centrosinistra.
Diversamente, avremo sprecato anche questa occasione, che onestamente mi sembra l’ultima per recuperare la fiducia e il sostegno di tanti cittadini e lavoratori che ci hanno abbandonato.
Ad un PD rifondato serve il rilancio delle motivazioni politiche e ideali delle origini, aggiungendo alle radici tanta nuova linfa e tante nuove menti e cuori, assolutamente necessari al Partito e al Paese.
Non frustriamo gli entusiasmi dei Giovani, che chiedono di partecipare a pieno titolo negli organismi dirigenti, senza essere costretti ad indossare la casacca di una corrente.
Essi vogliono sentirsi liberi di portare istanze e di contribuire a programmi e progetti con le proprie idee e proposte.
Per questi motivi sono d’accordo con i Giovani Democratici di Basilicata.