“Leggo, su alcuni giornali lucani, ricostruzioni sui prossimi Congressi regionale e provinciali, che, almeno per quanto mi riguarda, non corrispondono al vero”. Lo dichiara in una nota il Senatore Salvatore Margiotta, Segretario Presidenza Senato e Capogruppo PD Commissione Lavori pubblici e comunicazioni.
“Ciò mi offre l’occasione per precisare il mio pensiero: tre anni successivi di continue sconfitte -politiche, regionali, amministrative a Potenza, Matera, Melfi per segnalare solo i centri più importanti- imporrebbero a tutti coloro che come me hanno incarichi istituzionali, a quelli che rivestono cariche di partito nazionali o locali, di lavorare affinché il rilancio del PD di Basilicata avvenga attraverso un Congresso -rectius, attraverso Congressi, considerato che opportunamente il Commissario Dal Moro ha fissato anche date anticipate per i Congressi provinciali- unitario, che ricostruisca un tessuto, una comunità, che abbia idee, progetti, visione, e perfino sentimenti, che possano entusiasmare, o almeno interessare, i lucani”, sottolinea il Senatore.
“Quelli che pensano a scontri muscolari, a guerre tra bande, a tesseramenti gonfiati, utilizzando magari trucchi cui abbiamo assistito nei mesi precedenti, fanno tenerezza: vogliono ripetere schemi antichi, giustificati e giustificabili negli anni scorsi, e ne sono stato parte anche io, quando a vittorie congressuali corrispondevano proiezioni organigrammatiche certe. Oggi, in Basilicata non è così: non c’è, allo stato, proprio nulla da dividere, sul piano del potere e delle proiezioni istituzionali, allo stato degli atti inesistenti per il nostro campo, ma solo tanto oscuro lavoro da fare. Ai lucani interessa il lavoro che manca per i figli, la crisi di Stellantis, l’immobilismo regionale sul PNRR, le difficoltà globali di una economia in grave difficoltà”, sottolinea Margiotta, “l’emergenza sanitaria, che il Covid ha acuito, ma preesisteva alla crisi pandemica, per citare solo alcuni dei temi, perché l’elenco potrebbe continuare a lungo. Per questo, almeno fino al 29 ottobre, io e miei amici non ci stancheremo di contribuire alla ricerca di una soluzione unitaria vera, e di un assetto che tra la segreteria regionale, e quelle provinciali, configuri il
miglior punto di equilibrio tra giovani -che mi avranno sempre al loro fianco- e persone di esperienza, tra donne ed uomini, tra sensibilità riformiste come la mia e approcci più spostati a sinistra. Credo che quelli come me, e magari anche un po’ più adulti di me, abbiano il dovere di provarci. Io, fino al 29 ottobre mi muoverò in tale direzione. Se non ci si riesce, io e miei amici, non avendo altra scelta, ci misureremo con la forza delle nostre idee, ma anche con il nostro radicamento, cui corrispondono tesserati veri, pronti ad essere -in ogni caso ed in ogni contesto- protagonisti”, conclude.