Il Ministro per i beni e attività culturali Alberto Bonisoli ha raggiunto intorno a mezzogiorno Casa Cava nei Sassi di Matera per partecipare al convegno “Conoscere per competere” a cura de “I Cavalieri del Lavoro” in collaborazione con il Gruppo del Mezzogiorno.
I sistemi manifatturieri producono conoscenza e hanno bisogno di conoscenza per crescere e competere creando valore. Un convegno ha inteso sottolineare l’importanza della conoscenza, da sempre motore dello sviluppo e del progresso. I sistemi manifatturieri producono conoscenza e hanno bisogno di conoscenza per crescere e competere creando valore.
Ancora di più oggi, nella crescente dinamica della competizione globale, il dominio della conoscenza diventa il fattore critico della competizione. La conoscenza è cultura, ricerca, innovazione, formazione, competenze, valori. Essa si basa sulla forte consapevolezza della propria storia e delle proprie radici e, al tempo stesso, sulla capacita di superare i propri limiti attraverso un investimento continuo nell’intelligenza e nella formazione del capitale umano.
Da Matera, capitale europea della cultura per il 2019, gli oltre 100 Cavalieri del Lavoro hanno riportato l’attenzione sulla stretta interdipendenza tra la capacita di vincere le sfide competitive e la conoscenza e la cultura. La relazione di scenario sarà presentata alle 10 dal direttore della Svimez Luca Bianchi mentre le conclusioni sono previste per le 12,30 a cura del presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Antonio D’Amato.
Tra le testimonianze dei Cavalieri del Lavoro (imprenditori italiani che hanno contribuito alla crescita del Paese e delle comunità in cui operano dal punto di vista sociale, etico e morale) anche quella di Pietro Di Leo, nominato Cavaliere l’anno scorso e amministratore unico della Pietro Di Leo Spa, azienda materana che sin dal 2014 ha sostenuto la candidatura di Matera Capitale della Cultura 2019 con svariate iniziative e dedicando al territorio lucano una linea di biscotti ispirati al ‘Sasso Caveoso’ di Matera.
L’incontro, coordinato dal giornalista del Tg1 Rai, Francesco Giorgino, ha fatto registrare i saluti istituzionali del sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, dell’assessore regionale alle attività produttive, Roberto Cifarelli, del presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce e Gianni Carità, Presidente Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, la relazione di scenario del direttore Svimez, Luca Bianchi e il dibattito con Patrizio Bianchi, Ordinario di Economia applicata all’Università degli Studi di Ferrara e Assessore al Coordinamento delle Politiche europee allo sviluppo, Scuola, Formazione professionale, Università, Ricerca e Lavoro Regione Emilia-Romagna, Alberto Bombassei, Presidente Brembo e Presidente Kilometro Rosso, Gaetano Manfredi, Presidente Crui – Conferenza dei Rettori delle Università italiane e Rettore Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Nicola Rossi, Ordinario di Economia Politica (1) all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
In programma anche le testimonianze di Cavalieri del Lavoro. Pietro Di Leo, Amministratore Unico Di Leo Pietro, Angela D’Onghia, Già Sottosegretario per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Carlo Pontecorvo, Presidente e Amministratore Delegato Ferrarelle, Umberto Quadrino, Presidente Tages Holding. Il Ministro Alberto Bonisoli ha relazionato sul tema “La cultura come volano per lo sviluppo economico e sociale del Paese” mentre le conclusioni del convegno sono state affidate ad Antonio D’Amato, Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro.
In chiusura Francesco Giorgino ha intervistato il Ministro Alberto Bonisoli. Di seguito il report dell’intervista.
Ministro, nel primo trimestre 2019 si registra un rallentamento della crescita del pil del nostro Paese, per quali ragioni? “Ci sono due ragioni, il rallentamento dell’export da parte delle nostre imprese, in particolare verso il nostro principale Paese di riferimento, la Germania e una domanda interna che non decolla. Quando mi sono insediato Savona mi aveva detto di essere un fautore degli investimenti. Noi abbiamo applicato provvedimenti che fanno riferimento ad una politica keynesiana per invertire la tendenza”.
Il Governo ha approvato in particolare il reddito di cittadinanza e quota 100, che rappresentano le proposte dei due schieramenti, Movimento 5 Stelle e Lega presentate agli elettori in campagna elettorale, ma queste due misure non sono considerate di natura espansiva, non sufficienti a creare crescita, cosa ne pensa? “Con il reddito di cittadinanza che arriverà ai beneficiari alla fine del mese i soldi dovranno essere spesi altrimenti vengono azzerati, lo abbiamo fatto proprio per configurare un aumento di domanda interna”.
Sugli investimenti cosa accadrà? Movimento 5 Stelle e Lega hanno mostrato di pensarla diversamente sulla Tav. E sugli altri settori? “Per il Ministero che dirigo abbiamo stanziato il 50% di fondi in più passando da 1 miliardo a 1 miliardo e mezzo di risorse che saranno investite nei prossimi 10 anni. Due miliardi sono già pronti ma molti si chiedono perchè non vengono ancora impiegati. Gli ostacoli sono rappresentati da norme e da comportamenti assunti nell’applicazione delle norme in Italia. Faccio un esempio. Se pongo un quesito alle Sovrintendenze la stessa domanda riceve una risposta diversa e quindi c’è un disincentivo a spendere fondi per una Sovrintendenza che non chiarisce bene quello che vuole fare. Noi dobbiamo lavorare per applicare delle linee guida e trovare un’intesa con le Sovrintendenze di tutta Italia. L’altro fattore determinante è la competenza. Se faccio un bando di gara per trovare un archeologo la probabilità che il bando venga impugnato al Tar e che chi lo impugna vinca è molto alta, evidentemente perchè gli atti amministrativi sono fatti in modo tale da essere facilmente impugnabili. E’ chiaro che se non metti le persone giuste in un settore come quello della cultura poi abbiamo problemi. Io per esempio devo chiudere metà giornata i musei perchè non ho le persone giuste da impiegare. Sugli investimenti posso dire che abbiamo approvato lo sblocca cantieri individuando dei Commissari che potranno sbloccare le opere. Il decreto crescita sarà approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri. Dobbiamo andare verso una semplificazione. E’ vero che sulla Tav la pensiamo diversamente ma in Consiglio dei Ministri abbiamo sempre votato all’unanimità i provvedimenti approvati perchè il contratto di governo è la nostra stella polare. Sulla Tav posso dire che il Movimento 5 Stelle pensa che sia un investimento sbagliato perchè stiamo bucando nella direzione sbagliata, dovremmo invece bucare le Alpi da nord a sud per far lavorare i porti di Trieste e Genova e non quello di Marsiglia. L’analisi costi benefici ha dichiarato che si spendono 2,5 miliardi di euro per la Tav, per noi sono soldi buttati, le risorse dobbiamo utilizzarle per le opere che servono. Voglio dire comunque che il Governo durerà tutta la legislatura per le ragioni per cui è nato, cioè a causa di una tensione di foglia scaricata dai cittadini alle ultime elezioni politiche su Movimento 5 Stelle e Lega. Anche in Germania c’è stato un governo di coalizione perchè con questa legge elettorale difficilmente potrà uscire una maggioranza netta dalle urne”.
Sulla via della seta cosa ne pensa Bonisoli? “Il più contento di questo accordo è il Ministro Centinaio perchè riuscirà a portare in Cina le orecchie dei suini che per noi sono carne congelata da buttare e che invece con questa operazione portiamo a casa 200 milioni di euro”.
Il tema di oggi è “La cultura come volano per lo sviluppo economico e sociale del Paese”, come si raggiunge l’obiettivo? “Matera è un volano molto forte per lo sviluppo turistico, il problema è che in Italia il turismo è gestito a livello regionale e quando si puntano ai flussi di Cina, India e Sudamerica che arrivano in Italia solo in aereo occorre una regia complessa, altrimenti i risultati sono quelli che abbiamo oggi. Il problema è che l’Italia non riesce a valorizzare all’estero quello che facciamo a livello culturale. Per esempio nell’editoria negli ultimi venti anni il meccanismo si è inceppato e gli unici nomi che hanno una diffusione mondiale pazzesca sono Elena Ferrante e Geronimo Stilton. Noi non abbiamo investito per esempio nelle traduzioni e invece dobbiamo metterci qualche decina di milioni di euro. Lo stesso discorso si può fare per spettacolo, teatro, cinema, musica. Nella moda per esempio Dolce & Gabbana hanno deciso di partire dalla tradizione siciliana per affermarsi a livello mondiale, occorre puntare sul giusto rapporto tra arte e industria. E poi c’è la formazione professionale, che nel mio settore può essere chiamata cultura tecnica. C’è un punto debole del nostro sistema industriale. Confindustria Moda ha dichiarato che 45 mila persone andranno in pensione a breve e il problema è che non abbiamo abbastanza giovani che vogliono fare questo mestiere, al tal punto che le aziende vogliono delocalizzare le scuole in Romania o in Albania”.
Il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e il privato penalizza la crescita del nostro Paese? “Io immagino una Pubblica Amministrazione all’inglese o alla francese per dare un livello di qualità e un prestigio comparabile con il settore privato. Oggi il concetto di Pubblica Amministrazione in Italia non è così. Oggi la Pubblica Amministrazione non ha abbastanza parametri con cui viene misurata ma io dico “meno scuse e più performance”.
Come si valorizzano i siti culturali del nostro Paese? Il Mibac non avrà mai le risorse e attenzione per favorizzare tutto il patrimonio anche perchè un Sovrintendente che vuole fare carriera non vorrà mai occuparsi del Museo delle incisioni rupestri in Valtellina. Se pensiamo all’autonomia differenziata delle tre regioni del nord non cambierà nulla per i beni culturali, perchè se succede qualcosa a Pompei o agli Uffizi di Firenze le risposte le vogliono sempre dal Ministero, non dalle Sovrintendenze. Ecco perchè ben vengano gli amici del Museo o dei siti archeologici, vuol dire che c’è attenzione per il patrimonio”.
Sul traffico illegale di opere d’arte? “Il patrimonio artistico ha un valore economico. Se ho un quadro importante o penso di venderlo oppure di trasferirlo ai miei figli in eredità. Il mio incubo è che quel quadro sia stato rubato e quindi o me lo sequestrano o pensano che sia un ricettatore. Quando blocchiamo tombaroli o beni trafugati nelle case d’asta facciamo sicuramente operazioni importanti ma l’obiettivo è anche di disincentivare la domanda. Oggi le case d’asta si rivolgono al Mibac per avere garanzie sulle opere che vendono altrimenti dopo qualche anno chi ha fatto un investimento e scopre che ha acquistato un’opera rubata dovrà rivalersi su chi l’ha venduta”.
Per Matera 2019 cosa pensa? Per Matera Capitale europea della Cultura 2019 abbiamo un programma culturale solido: naturalmente si può fare di più e siamo qui anche per questo”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno Conoscere per competere (foto www.SassiLive.it)