Il Consigliere comunale Adriano Pedicini di Forza Italia boccia senza mezzi termini la nuova giunta Adduce. Di seguito la nota integrale.
Sarà questa nuova giunta a porre le condizioni per un salto di qualità della gestione Adduce? Non credo. Di nuovo c’è ben poco, si rispecchia ciò che sino a ieri è stata l’inerzia e l’incapacità di porre in esecuzione il programma promesso agli elettori. Ma aldilà di questo, si parte male col fortino della rappresentanza tutta al maschile e con una lesione del diritto statutario e della democrazia paritaria, dove non si comprende che questa comunità è costituita per metà di uomini e per metà di donne. Non viene percepito il concetto del cambiamento dell’azione politica dove la donna assume maggiore credibilità e fiducia nelle istituzioni. Adduce ha escluso le donne questo è pertinente ad visione miope della politica, si osserva un innegabile concetto di arretramento della posizione femminile; una trascuratezza ed infrazione delle norme di natura costituzionale che dimostra quanto sia prepotente il potere incontrastato di questa amministrazione, che calpesta il suo stesso regolamento e statuto nonchè i dettati dall’art. 51 della costituzione che impongono di garantire un’equilibrata presenza di genere nelle giunte. Lo diciamo da sempre che in questa città non vi è alcuna attenzione ed osservanza delle regole, piccole e grandi, questo caratterizza l’amministrazione cittadina, una gestione che bada più agli interessi interni ed alla sopravvivenza politica a tutti i costi, in spregio al rispetto delle regole dei principi cogenti. Nella legge costituzionale 30 maggio 2003 n. 1, il legislatore ha introdotto una norma che potesse garantire l’eguaglianza non solo formale, ma finanche sostanziale, integrata dall’art. 51 per assicurare il principio di parità di una vera rappresentanza alle donne. Tutto ciò snobbato e minimizzato dal sindaco anche attraverso le ultime dichiarazioni nelle quali si rassicura sulla legittimità degli atti prodotti. Non è affatto vero ciò che emerge da tali affermazioni, è vero proprio il contrario perchè qualora la giunta sia composta esclusivamente da un genere le possibilità di ottenere l’annullamento degli atti impugnati sono elevate, soprattutto in presenza di specifiche clausole statutarie. Moltissime sono le sentenze di TAR in materia, da nord a sud oramai sulla questione vi è abbondante giurisprudenza facilmente consultabile da chiunque. I casi di ricorsi proposti dinanzi al giudice amministrativo sono stati accolti e quasi sempre è stato disposto l’annullamento degli atti di nomina oggetto di contestazione. Solo nel caso della Lombardia il Consiglio di Stato non ha disposto l’annullamento, pur accertando l’illegittimità dei provvedimenti, ma solo in ragione della circostanza che, nelle more si era provveduto a ricostruire la giunta con un intervento in autotutela. Il provvedimento di nomina degli assessori va annullato perché illegittimo, questo talaltro non contiene né le ragioni, né le motivazioni di siffatta scelta monogenere, pertanto si pone l’obbligo di assicurare in giunta assessori di entrambi i sessi, questo deve essere integrato non solo come vincolo di scelta ma quale criterio democratico e di cultura cittadina. Il gruppo consiliare PDL-FI produrrà ogni azione utile al ripristino della legalità.
Adriano Pedicini Capogruppo Forza Italia
Giu 03