Consigliere comunale Falconeri (M5s Potenza): Potenza retrocede nella classifica della qualità ambientale e la vivibilità peggiora. Di seguito la nota integrale.
Continua il trend negativo del capoluogo di Regione che scende di 21 posti rispetto al rapporto dello scorso anno in tema di ecosistema urbano.
Ad essere in peggioramento sono complessivamente i 19 indicatori che fanno riferimento a 6 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.
Questo quadro rappresenta la cartina di tornasole delle politiche poco incisive della compagine di centro destra alla guida di Potenza che si conferma poco attenta ad una programmazione adeguata ad una idea di città europea ed al passo con i tempi.
Risulta peraltro risibile il tentativo di pezzi di maggioranza consiliare di abbandonare la nave scaricando sulla figura del Sindaco tutte le responsabilità che in un gioco di squadra invece sono collettive e imputabili ad una maggioranza conservatrice in tema di vivibilità urbana.
Ed i risultati non sono affatto confortanti,
Continuano infatti a rimanere accese le spie rosse che indicano le maggiori criticità: l’elevata dispersione di acqua potabile dagli impianti idrici con il dato record del 62%, il tasso di motorizzazione che si conferma a livelli tra i più alti d’Europa.
Ma non solo.
Dal rapporto si conferma il dato dell’inesistenza di una rete ciclabile, rimanendo il fanalino di coda in Italia per la mobilità sostenibile.
Altra nota dolente è il tasso di motorizzazione Potenza purtroppo si conferma essere un grande garage con un altro grande record negativo avendo uno dei tassi di motorizzazione tra i più elevati di Europa con 79 auto per 100 abitanti (media nazionale 67).
A fronte di questo drammatico dato si accompagna quello sulle isole pedonali ossia lo spazio per camminare e per favorire le attività con una estensione di superficie stradale pedonalizzata (mq/100 abitante) pari a 12,4, un dato scarso per una città capoluogo di Regione.
Si rileva poi una scarsa fruibilità del servizio di trasporto pubblico con un numero di viaggi per abitante pari a 20 all’anno, un bassa offerta di mobilità alternativa all’auto privata e zero presidi ztl per le aree sensibili.
Non è da sottovalutare poi il dato delle vittime della strada pari a 4,2 per ogni 1000 abitanti.
Carenze si rilevano anche nel settore rifiuti ed in tema di energie rinnovabili con soli 1,86 (kW) di potenza installata su edifici pubblici ogni 1.000 abitanti.
Occorre un’idea di città diversa che punti ad un ecosistema urbano sano per un città dove sia piacevole vivere.