Il gattino che guardando la propria ombra lunga crede di essere una tigre! Questa l’immagine che meglio rappresenta lo stato in cui versa la compagine del cdx materano dopo la sonora sconfitta elettorale che la città di Matera le ha riservato lo scorso ottobre.
Anche se parlare di compagine è un’operazione estremamente fantasiosa, visto che in realtà si tratta di un manipolo di personaggi che con la politica hanno poco a che fare e che si sono ritrovati insieme, nel migliore dei casi, per gestire interessi diversi dal bene comune e nel peggiore per fare da riempilista lì dove la cultura liberaldemocratica locale ha girato loro le spalle. Privi di una leadership politica seria e con esperienza oggi siamo di fronte a cavalli imbizzarriti alla ricerca spasmodica di visibilità social nel tentativo, mal riuscito, di conservare una riconoscibilità ormai compromessa. Volutamente compromessa dai leader storici della destra materana (che indubbiamente a spessore politico sono da annoverare su ben altri stili rispetto agli attuali) incapaci di costruire nel tempo un degno ricambio generazionale, allontanando dai partiti del cdx quelle intelligenze e capacità che avrebbero certamente consegnato alla storia ben altra sorte. Pulci, cimici, infiltrate da altra e diversa sensibilità politica oggi siedono tra i banchi dell’opposizione di cdx a certificare un compromesso storico contro Matera e i materani con la sola finalità di svendere il successo mondiale dell’ultimo decennio al miglior offerente, del mattone, della cultura, dello sport, della monnezza! Pronti a difendere la lucanità se da Matera si volge lo sguardo verso lo sviluppo industriale di Bari e Taranto, attenti a perpetrare, nei palazzi potentini, una occupazione militare con manager provenienti da altre regioni spaccando irrimediabilmente la Regione Basilicata in due aree a discapito di quella materana, ergendosi a paladini dell’area murgiana dimenticando le necessità dei propri concittadini. Sbandieratori di una censura inesistente in considerazione del fatto che l’amministrazione Bennardi ha messo in campo ruoli e strumenti di partecipazione mai messi in campo prima: la Commissione Temporanea Speciale “Parco Murgia”, si sta favorendo la partecipazione attiva alle scelte politiche di amministrazione, il percorso partecipato per il bando PINQUA ( la Regione Basilicata guidata dal cdx però non figura tra i beneficiari ), incontri pubblici con i cittadini per “via Fortunato”, per fare qualche esempio.
In soli dieci mesi l’Amministrazione guidata da Domenico Bennardi a forte trazione 5 Stelle sta già passando al setaccio ambiti che da sempre sono risultati attenzionati dai cosiddetti “poteri forti” ed in considerazione di quanto sta accadendo negli ultimi giorni evidentemente ci sono scheletri che iniziano a traballare. Così come è innegabile l’isterismo mostrato da alcune componenti di un’ area, quella del cdx, di cui si fa grande difficoltà ad individuare la guida ed il mentore, priva di argomentazioni che sfocia anche nell’insulto, personale e volgare. E qui viene spontaneo chiedersi: cosa hanno a che fare questi bulletti della politica con gli ideali di uomini quali Almirante, Fini, il materano Nicola Buccico?
Indubbiamente nulla in quanto figli di pacchetti di voti sempre più di nicchia a cui possono dare risposte solo attraverso interrogazioni ripetute da decenni, sgrammaticate e prive di fondamento e contenuti o comunicati stampa densi di rancore ed arroganza.
Bennardi e la coalizione che lo sostiene governeranno la città di Matera sino alla fine del mandato perché alla base dell’azione politica vi sono fondamenta quali la libertà delle donne e degli uomini della coalizione, la trasparenza e la sincerità, la lealtà verso Matera e i materani.
Ora è il tempo della ripartenza del Movimento 5 Stelle che con la guida del Presidente Conte intende continuare sulla strada della rigenerazione politica e sociale della Nazione. Matera farà la sua parte, sarà laboratorio di politiche per la valorizzazione dei territori spezzando le catene della collusione che hanno ancorato la città nella melma della povertà e del disagio. Ricercheremo il dialogo, sempre, ma con chi intende confrontarsi sui temi e sui valori e non sulle strumentalizzazioni e la politica di basso livello.