Il consigliere comunale del PD e presidente della Commissione Urbanistica al Comune di Matera, Giovanni Scarola, in una nota denuncia la “frattura” che si consumata nell’ultima seduta del consiglio comunale del 18 novembre scorso tra il sindaco De Ruggieri, l’assessore alla Gestione del territorio Francesca Cangelli e parte della sua maggioranza. I particolari di seguito nella nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nella seduta consiliare del 18 novembre 2016 è accaduto un evento unico mai registrato nella storia repubblicana retta dal codice amministrativo che dal 2000 governa le amministrazioni. Una frattura in contemporanea e in diretta, non solo tra il Sindaco e parte della sua maggioranza, tra parte della maggioranza e l’esecutivo ma anche tra il Sindaco e il suo esecutivo, nella persona dell’Assessore alla Gestione del Territorio. Quasi che le tre parti dell’organo di governo della maggioranza cittadino si fossero incontrati per caso in Sala Consiliare il 18 novembre 2016 alle 16. La cronaca racconta che, dopo un’iter di prassi nella commissione di cui sono Presidente, venivano all’attenzione del Consiglio Comunale il Piano delle Installazioni pubblicitarie e un “permesso a costruire” che necessitava di una deroga minimale all’indice edilizio la cui autorizzazione era di competenza consiliare. Oscure motivazioni portavano il Sindaco a far richiedere alla consigliera Vena un voto al Consiglio per “ritirare” le due proposte di deliberazione. Ho trovato singolari le argomentazioni che sono state rappresentate ieri nel corso della seduta del consiglio comunale per motivare poi la richiesta da parte della maggioranza del ritiro-rinvio delle due pratiche. L’Assessore Cangelli, ricevuto l’ordine di scuderia, motivava il “non voto” sul Piano delle Insegne con una non ben precisata richiesta di audizione delle Associazioni di Categoria. Ben venga la partecipazione ma la stessa è dovuta e prevista per legge a “tutti i cittadini” nei trenta giorni successivi all’adozione dello stesso piano che poteva quindi concludere la prima fase in consiglio comunale. La composizione di un piano urbanistico (anche le installazioni pubblicitarie modificano il territorio) deve essere fatto dall’Amministrazione con il criterio della oggettività e tutela di tutti. E’ chiaro quindi che forse al di sopra della maggioranza, dell’esecutivo comunale edello stesso Sindaco, c’è qualche entità a cui non era gradita la modalità scelta dall’assessore per l’attuazione e realizzazione del Piano delle Installazioni: si dava mandato al dirigente con bando pubblico per la ricerca di soggetto attuatore e gestore delle installazioni. In alternativa non si capisce perché il consiglio non ha proceduto con l’adozione del piano, qualcuno lo spieghi.
Sul punto all’ordine del giorno che riguardava la richiesta di un piccolo ampliamento della struttura alberghiera Hotel S. Domenico si è consumata la seconda farsa. Non è il caso di commentare le motivazioni addotte dal sindaco che ha sostenuto di non aver potuto studiare la pratica perché oberato di tanti impegni, salvo poi scoprire, dopo una sospensione della seduta, che l’approfondimento e lo studio era avvenuto esattamente in quei pochi minuti come fanno tutti i consiglieri comunali. E l’avvocato Raffaele De Ruggieri in Consiglio Comunale vota da consigliere comunale perché è uno dei trentatre consiglieri comunali, per di più nominato. Ciò che più colpisce è stato costringere l’assessore Cangelli, che, per motivare il “ritiro-rinvio”, ha trasformato una pratica di tipo “edilizio” in una “ variante urbanistica”, come confondere un coccio di vetro conun diamante. Ma ripeto l’assessore Cangelli è docente che non può non conoscere le procedure. Con un voto trasversale siamo riusciti a salvare la prima richiesta su nuovi posti letto che un imprenditore porta all’attenzione dell’Amministrazione verso il 2019. Ne aspettiamo altre e mi auguro che il Consiglio De Ruggieri sappia guardare al di là di chi la richiesta la presenta. Ancora più preoccupante è stato il chiaro riferimento contenuto nelle parole del collega Angelo Cotugno che dopo aver richiamato la necessità, del tutto condivisibile, di procedere all’approvazione della delibera ha adombrato non troppo velatamente il pericolo che l’amministrazione proceda nell’esame delle pratiche edilizie non con metodo imparziale ma secondo un codice di “simpatia ed antipatia”. Più volte Sindaco hai “rimproverato” gli imprenditori che non investono sulla ricettiva alberghiera, vedi “G7”, ora accoglili e smetti di andare a marcia indietro su tutti i fronti. Annunciare sulla stampa, in ogni seduta consiliare che non ti dimetti importa poco ai materani e pare anche ai sei o sette o otto“figlioli prodighi”. Ne dovrai ammazzare di vitelli! E che focolare per arrostirli!