Consigliere comunale Antonio Materdomini (M5s Matera): Trivelle in mare, prima i lucani? Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Prima i lucani, è il caso di dire, visto che ci rivolgiamo ai leghisti di casa nostra. Perché in Basilicata abbiamo già dato in tema di estrazioni di idrocarburi e stiamo pagando più di ogni altra regione in termini di rischi ambientali e sanitari.
Il M5S ha presentato un emendamento in Parlamento per bloccare le trivelle in mare, un argomento che ci riguarda molto da vicino, visto che le nostre coste e i nostri mari sono da tempo ambiti dalle compagnie petrolifere. Davvero non comprendiamo la posizione altalenante della Lega sulle estrazioni in mare aperto. Come hanno giustamente detto i nostri portavoce in parlamento, Liuzzi e Cillis, non si può essere contrari alle trivelle a miglia alterni, il mare mediterraneo, e la costa ionica in particolare, ha una limitata estensione superficiale ed una scarsa profondità rispetto agli oceani. Tutto ciò che si farebbe in mare aperto ha dirette ripercussioni sulle coste.
Come ben sanno i leghisti lucani, il petrolio non porta occupazione né indotti secondari alle attività estrattive e di raffinazione. Inoltre il petrolio che verrebbe estratto da queste trivelle in mare non servirebbe, come sostiene la Lega, per il fabbisogno nazionale ma diventa di proprietà delle stesse compagnie che poi lo rivendono alla borsa internazionale Non si tratta come dice Salvini di una scelta per “partito presa”, in Basilicata lo ricordiamo, abbiamo un incremento di patologie respiratorie e cancerogene che fa paura.
E’ dagli anni ’80 che si fa attività petrolifera in Basilicata, con 477 pozzi più 3 centri oli finora realizzati. Senza alcuna limitazione: dentro il centro abitato di Viggiano, a ridosso dell’ospedale di Villa d’Agri, attorno alla diga del Pertusillo, sopra le aree di ricarica dei bacini idrici, col rischio di inquinare irreversibilmente le sorgenti dei nostri fiumi, nelle aree agricole pregiate del Metapontino e delle nostre fertili vallate
Una moratoria delle attività di ricerca, è anche occasione per riflettere senza creare problemi a chi già lavora, perché esclude le concessioni di coltivazione e riguarda solo le attività di prospezione sismica e di ricerca.
Con la Lega in Basilicata abbiamo condiviso il voto al referendum contro Renzi e il suo assurdo “Sblocca Italia”, solo che finora non si è sentita alcuna voce di protesta verso le posizioni che i vari dirigenti nazionali della Lega stanno prendendo contro l’emendamento del Ministero per lo Sviluppo economico.
Per questo chiediamo a tutti gli esponenti lucani della Lega, nessuno escluso, di fare pressioni nei confronti del proprio partito per votare a favore l’emendamento del Movimento 5 stelle e salvaguardare la nostra regione.