“Il rafforzamento della struttura organizzativa pubblica sanitaria regionale in primis é inderogabile, questa emergenza lo sta dimostrando. Le attese e necessarie assunzioni in ambito sanitario, cosi come la stabilizzazione dei precari, sono percorsi che la Regione Basilicata deve proseguire, laddove possibile, a cominciare dal personale ospedaliero e da quello tecnico che lavora in regione da molti anni, la cui gestione é oggi affidata a società esterne. Soggetti questi ultimi che sono diventati oramai indispensabili per le funzionalità e l’operatività regionale a partire dall’utilizzo dei Fondi Europei e il processo è da effettuarsi con il metodo della stabilizzazione immediata per chi ha i requisiti della legge Madia e del concorso pubblico, con una parte dei posti riservati per il resto.
Accogliamo pertanto con soddisfazione la notizia dell’incremento delle rimanenti sei ore settimanali mancanti, con il passaggio a full time dei 58 dipendenti regionali ex precari Alsia e Arpab il cui processo di stabilizzazione abbiamo messo in campo a fine 2015.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, Capogruppo Italia Viva.
“Nella legislatura precedente é risultato impossibile fare di più, per i pochi spazi assunzionali esistenti, per i vincoli nazionali imposti in termini di assunzioni e per via della riorganizzazione degli enti sub regionali (eliminazione agenzie ed ex-comunità montane), oltre che delle Province che riversarono nell’organico regionale qualche centinaio di persone. Nonostante questo, si fecero partire alcuni processi di stabilizzazione che nel 2015 riguardarono 28 precari Alsia assegnati agli uffici UECA e altre 15 unità assunte in Alsia per la task force divulgazione, formazione e informazione del PSR 2014/2020, oltre che altri 10 dottori forestali e 22 forestali part-time.
I 58 lavoratori oggi stabilizzati e in servizio presso ALSIA, ex ARBEA, Dipartimento Agricoltura, Dipartimento Ambiente e in altri settori strategici della Regione Basilicata, non hanno atteso invano: dal primo maggio il loro contratto diventa di 36 ore settimanali.
Un percorso, quello del rafforzamento dell’organico, che dovrà continuare con emanazione di concorsi pubblici e con il prosieguo del processo di stabilizzazione dal momento che i precari in regione afferiscono a diverse categorie di figure tecniche con anni di anzianità di servizio che superano in alcuni casi i 15 anni in regione, anche per non perdere tali figure e migliorare, nel ringiovanire la forza lavoro degli uffici, compensata ancora oggi con assunzioni temporanee che prima o poi vanno utilizzate ufficialmente per riorganizzare la macchina regionale che va avanti proprio grazie ai numerosi consulenti ed esterni utilizzati nei dipartimenti o dai fondi strutturali.”