Consigliere regionale Braia chiede al governo Bardi di finanziare il prosieguo delle attività della Fondazione Matera Basilicata 2019: “Si esca dall’oblio e si scongiuri il blocco della politica turistica e culturale regionale, ad oggi inesistente”. Di seguito la nota integrale.
“Stanziare le risorse per la Fondazione nel bilancio previsionale Regionale 2021/2023 di prossima elaborazione, diventa un passo fondamentale perché utile a scongiurare la chiusura della Fondazione stessa, le cui attività terminerebbero a giugno 2021. Situazione che certificherebbe un altro tradimento verso la città dei Sassi, Capitale Europea della Cultura 2019, perché priverebbe la politica turistica regionale, ad oggi pressoché inesistente, di uno strumento istituzionale che ha acquisito in questi anni di attività visibilità, relazioni, esperienze, competenze, legittimazione internazionale. E’ un patrimonio da difendere e da valorizzare nell’attuazione delle strategie della Basilicata in ambito turistico – e non solo – che attendiamo vengano delineate da oltre 24 mesi. I sostegni – comunque insufficienti – che hanno riguardato il settore e che non hanno neanche coinvolto tutto il comparto (trasporto turistico, aziende settore cultura e spettacolo, service ecc) sono per lo più stati legati a sostegni per alleviare le enormi perdite connesse alla lunghissima fase della pandemia ancora in corso, piuttosto che a visioni e progettualità di futuro e di ripartenza.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Dopo aver atteso inutilmente – per oltre un anno – di avere qualche risposta alle nostre interrogazioni e mozioni – prosegue il Consigliere Braia – su come il Presidente Bardi e la sua maggioranza di governo intendessero garantire il prosieguo delle attività della Fondazione Matera-Basilicata 2029, oggi non vi è più una certezza di domani. Non vi è un Presidente operativo da quando è stata avviata la procedura di selezione del Direttore generale, comunque ferma e che ci auguriamo venga conclusa al più presto senza diventare appannaggio di pseudo esperti extra-regionali, a cui si sta subappaltando ormai ogni incarico. Finanziare il mantenimento della struttura operativa è oggi fondamentale e richiede circa un milione di euro da appostare in bilancio per i prossimi tre anni, al fine di dare un orizzonte temporale minimo di attività per definire progettualità, attivare partnership e recuperare fondi europei e privati. Utile sarebbe sostenere ulteriormente la Fondazione con risorse finalizzate ad attuare la legacy di Matera 2019, da rivedere e correggere secondo gli indirizzi che il management e i componenti del CDA (tutto istituzionale con Regione, Provincia di Matera, Camera di commercio, Unibas e Comune di Matera) vorranno dare e condividere.
Matera deve rimanere il locomotore turistico dell’intera Basilicata, esercitando pienamente l’incredibile appeal attrattivo che la natura e la storia hanno donato alla città, continuando fortunatamente a suscitare, a livello mondiale, il desiderio di visitare e abitare luoghi la cui unicità e bellezza è ineguagliabile. Tutto questo, con gli anni di preparazione e avvicinamento e poi con Matera2019, è letteralmente esploso diventando consapevolezza e patrimonio di tutti. Come attestano i dati e le informazioni che, in seconda commissione consiliare, abbiamo ascoltato.
In audizione, infatti, il Vice Presidente Michele Somma, il Direttore generale Rossella Tarantino e il Segretario generale Giovanni Oliva hanno relazionato su risultati, ricadute economiche e sociali per l’intera Regione oltre che sulle prospettive future della “Fondazione Matera Basilicata 2019″. Vi era e vi è la necessità di far comprendere il lavoro fatto e quello da farsi per tutta una serie di azioni messe in campo dalla passata legislatura, al fine di realizzare il dossier Matera 2019 in maniera completa, anche dopo aver vinto e vissuto la grande scommessa e realizzato quello che qualche anno fa era solo un sogno. Fra tre mesi tutto potrebbe, invece, cessare di esistere se il Governo regionale non intende rinnovare questa esperienza per continuare a dare una nuova prospettiva di sviluppo della Basilicata, che non deve e non può cancellare quanto di buon fatto sino ad oggi per l’intera comunità.
La politica deve riflettere seriamente su cosa erano Matera e la Basilicata prima e dopo dell’anno da Capitale Europea della Cultura con Matera2019. L’aumento in 5 anni del +198,3% delle presenze, il passaggio da 300 strutture ricettive a 700 solo su Matera città che hanno incrementato la capacità ricettiva da 3593 posti letto a quasi 7000, con una concentrazione di hotel di prestigio (4 e 5 stelle), hotel e bed & breakfast di grande qualità, unitamente a ristoranti di qualità diffusa elevata e non poche punte di eccellenza assoluta. Con 74.424 Passaporti venduti, di cui il 28,2% a residenti in Basilicata, circa la metà (40%) a turisti e un 20% a studenti di ogni ordine e grado, oltre che 403 a persone con disabilità, con un’idea di accessibilità che si è cercato di rendere quanto più ampia e concreta possibile, si sono generate 497.721 presenze agli eventi del 2019. Ancora, su 77 produzioni del 2019, l’80% sono state produzioni originali scritte, pensate, orchestrate e realizzate appositamente per l’anno da Capitale. Matera e la Basilicata si sono attestate non solo come palcoscenico, ma come luogo vero e proprio, ambito, di ricerca e produzione artistica, dando lavoro a migliaia di maestranze locali. L’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, oltre ad aver generato impatti sociali e culturali notevoli, ha prodotto rilevanti impatti economici sul territorio, per complessivi 224,3 milioni di euro sul PIL della città di Matera e oltre 440 per la regione, se si considera il solo 2019.
Dopo il 2109, serve piuttosto ridefinire nuovi e ambiziosi obiettivi oltre a una nuova mission che possa rappresentare e coinvolgere ancora meglio tutti e 131 comuni della nostra Basilicata. Riconoscere, insieme, Matera come brand fondamentale per essere riconosciuti dal mondo, utilizzandolo e sfruttandolo a vantaggio di tutti.
Serve, quindi potenziare lo strumento della Fondazione perché possa operare almeno per un triennio ancora quale strumento ideale alla candidatura adeguata di progetti europei di ampio respiro, oltre che per recuperare finanziamenti da privati, con la giusta dinamicità, autonomia e flessibilità operativa nella realizzazione delle progettualità da qui a venire. Sempre con l’obbligo di rispettare le sempre procedure di evidenza pubblica.
Non si disperda l’occasione incredibile che abbiamo avuto e che ha allargato al mondo intero i confini della città di Matera e della nostra regione riguardo la produzione culturale, con una partecipazione corale regionale senza precedenti. Vi si sono aggiunti investimenti privati e si è fatto un balzo in avanti per la qualità e quantità dell’ospitalità non solo alberghiera.
La partita, Presidente Bardi, va giocata tutta ora per consentire la ripartenza. Il ruolo di attrattore culturale oltre che turistico – conclude Braia – di Matera deve continuare a potersi svolgere, rappresentando l’intera Basilicata come unica grande dimensione. Un errore ingiustificato e senza ritorno sarebbe quello di non prestare l’attenzione dovuta, da parte del Governo Regionale, a tutto questo. Vedremo quale considerazione sarà data alle attività della Fondazione, nel bilancio regionale. Attendiamo, dopo mesi di silenzio, che si levi un si convinto e che questo si tramuti in un finanziamento utile a mantenere e rafforzare lo strumento della fondazione in linea con quanto espresso dai componenti della seconda commissione che hanno condiviso unanimemente questa eventualità. Giudizio che faremo pervenire al Presidente insieme alla necessità di rendere pubblico il report dei 5 anni di attività della Fondazione stessa.”