“Prima di ufficializzare la proposta di riordino, facciamo ripartire la sanità che in Basilicata è, a oggi, pressoché bloccata. Si prepari parallelamente il nuovo piano sanitario completando, però, anche l’esistente. Impossibile avviare alcuna discussione senza il Piano Sanitario, che ci auguriamo venga concertato con tutti i Direttori Generali, con i Sindacati e con gli Ordini professionali del Comparto.
Fra le varie difficoltà, oltre al blocco delle prestazioni sanitarie, assistiamo a questioni irrisolte come quelle riguardanti la Pneumologia territoriale, prevista dal vigente Atto Aziendale dell’ASM, perfettamente rispettosa del DM 70/15 e di tutta la normativa attinente, che rischia di saltare e che sta diventando realmente paradossale.
Il mancato potenziamento della pneumologia territoriale ASM, la cui carenza ha forti ripercussioni negative sull’utilizzo appropriato dell’Ospedale, ha di fatto creato gravi criticità ai numerosissimi pazienti pneumologici, spesso molto gravi, configurando anche un danno erariale per l’ASM stessa. Questa è la denuncia, rimasta ancora inevasa e inascoltata, fatta dalla Dottoressa Franca Gallo in IV Commissione Regionale, nel corso di una audizione autorizzata dal Presidente Zullino della Lega, circa due mesi fa, a cui non ha fatto seguito nulla in termini di risposta o chiarimenti.
I mancati adempimenti da parte dell’ASM nei confronti della Pneumologia territoriale, hanno impedito la realizzazione della “Struttura Complessa Prevenzione e trattamento delle Malattie dell’Apparato respiratorio ASM”, inserita nel vigente Atto Aziendale ASM fra le 21 Strutture Complesse non ospedaliere stabilite dalla DGR 1259/17, che nulla hanno a che vedere con gli standard delle Strutture Complesse ospedaliere previsti invece dal DM 70/15. Sulle relative procedure concorsuali, immotivatamente bloccate dall’ASM, ho pertanto presentato una interrogazione al Presidente Bardi e all’Assessore Leone.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Le patologie polmonari – prosegue il consigliere Braia – rappresentano un gravissimo problema di salute pubblica e un enorme impegno dal punto di vista sanitario, sociale ed economico. Il loro incremento e la loro complessità evidenziano l’importanza di focalizzare l’attenzione sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce, ribadendo la necessità del potenziamento delle Strutture territoriali, la cui carenza ha forti ripercussioni negative sull’utilizzo appropriato dell’Ospedale. Sul territorio dell’ASM Matera opera dal 2015 la UOSD Pneumologia Territoriale (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) che esplica la sua attività di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie dell’apparato respiratorio, attraverso una “presa in carico globale” del paziente affetto da tali patologie, gravi e invalidanti, spesso in presenza di severe comorbilità.
L’avviso pubblico per Struttura Complessa Prevenzione e trattamento delle Malattie dell’Apparato respiratorio ASM, dopo la Deliberazione ASM n. 527 del 30.05.18 e la pubblicazione sul BUR Regione Basilicata del 16.06.18, non è mai stato pubblicato sulla GU, per dare l’avvio definitivo alle procedure concorsuali. L’attivazione di tale Struttura Complessa consentirebbe, fra le tante altre attività, la organizzazione di Ambulatori pneumologici sul territorio ASM nelle zone più periferiche, l’implementazione dell’Home care pneumologica e migliorerebbe la “Sanità d’iniziativa” rafforzando la “deospedalizzazione” dei pazienti affetti da patologie polmonari.
Ritengo sia arrivato il tempo di conoscere, da parte delle cittadine e dei cittadini lucani, il motivo ti tale mancata attivazione, già prevista nel 2018 e il perché non si sia tenuta in conto l’enorme necessità di implementare la Pneumologia Territoriale ASM, “polo sanitario di forte attrazione” per utenti regionali ed extraregionali.
Inoltre la Pneumologia riabilitativa, ambulatorio presente all’interno della Pneumologia territoriale, è attività pronta da anni e mai avviata dall’ASM per la mancata assegnazione di un Fisioterapista già disponibile in ASM. Invece assistiamo al danno economico e sociale di pazienti che necessitano di riabilitazione respiratoria e che si rivolgono a Strutture private fuori regione. Altro danno economico è dato dalle costose strumentazioni, pronte da 3 anni e già collaudate, che rischiano di divenire obsolete e inutilizzabili.
Per una efficace soluzione delle problematiche segnalate, si auspica che finalmente si dia attuazione al completamento dell’iter concorsuale bloccato da due anni.
È stato invece rinnovato l’incarico di Direttore, in netta violazione del DM 70/15, per altri 5 anni, della Struttura Complessa (UOC) di Pneumologia Ospedaliera, che non può essere invece assolutamente confermata perché fuori dagli standard previsti dal DM 70/15, in quanto l’ASM ha un bacino di utenza di circa 200.000 abitanti, nettamente inferiore a quanto previsto dal DM (400.000-800.000).
Anche l’ASP Potenza si era trovata in precedenza nella stessa situazione, risolvendola però in maniera corretta con l’Ospedale di Villa d’Agri dove la Struttura Complessa di Pneumologia Ospedaliera, non essendoci un bacino di utenza sufficiente (secondo il DM 70/15), è stata da tempo accorpata alla Struttura Complessa di Medicina in un’unica UOC Medicina/Pneumologia e con l’Ospedale di Lagonegro che presenta la Struttura Complessa di Pneumologia e che ha il suo Direttore che copre anche la Pneumologia dell’Ospedale S. Carlo di Potenza.
In provincia di Potenza, quindi, con bacino di utenza di 400.000 abitanti, è correttamente presente un solo Direttore di Struttura Complessa di Pneumologia ospedaliera, come previsto dal DM 70/15. In provincia di Matera, che ha bacino di utenza di circa 200.000 abitanti, non può esistere una Struttura Complessa di Pneumologia ospedaliera. Tali criteri, previsti dal DM 70/15 per le Strutture Complesse Ospedaliere, non riguardano le Strutture Complesse Territoriali, i cui requisiti sono invece regolati dalla DGR 1259/17.
Per quanto attiene alla Pneumologia Territoriale si devono sottolineare i risultati raggiunti – conclude Luca Braia – con enormi difficoltà a causa della esiguità numerica del Personale in servizio (2 Medici, 2 Infermieri, 1 assistente Sanitario-Coordinatore), che confermano l’elevato livello qualitativo, con un lavoro sempre teso a ridurre il declino funzionale del paziente pneumologico e a migliorarne la qualità di vita. Oltre 14.000 prestazioni annue, con oltre 3.000 visite pneumologiche e 300 prestazioni clinico-strumentali a domicilio per pazienti allettati o non deambulanti presenti su tutto il territorio della provincia di Matera, e inoltre circa 100 consulenze per Unità Operative di altri Ospedali (tutto registrato da dati CUP). Risultati che non vanno assolutamente vanificati.”