“Terzietà e autonomia devono essere i principi da mantenere per organi quali l’ufficio legale della Regione Basilicata che la Suarb (Stazione Unica appaltante). I due uffici diventeranno, invece, dipendenti dalla Presidenza della Giunta, quando, per definizione, dovrebbero poter operare in maniera neutrale ed essere autonomi come Dipartimento proprio per assicurare la terzietà di giudizio ed essere riferimento per tutti, non essere governati dallo stesso ufficio che così li gestisce. Non possiamo assistere inermi a un pericoloso accentramento di competenze e a una inevitabile confusione di ruoli. Tra l’altro, un Presidente datore di lavoro degli uffici speciali è abbastanza inaccettabile ai sensi del Testo Unico e sarebbe indebita l’interferenza su materie delicate quali appalti e acquisti, oltre che sui controlli e l’anticorruzione.
In Prima Commissione Consiliare Permanente oggi si prende atto e si andrà ad approvare ciò che novella la D.G.R. n. 694 del 6 ottobre 2020 in merito alla approvazione dello schema di Regolamento “Ordinamento amministrativo della Giunta Regionale della Basilicata”. Il Presidente della Giunta regionale sovrintenderà al funzionamento degli uffici e dei servizi della Giunta regionale avvalendosi di uffici di diretta collaborazione che, però, non sono individuati preliminarmente nella LR 29/2019 e con palesi violazioni del principio di separazione del potere politico dalla sfera gestionale.”
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva.
“Per definizione – prosegue Braia – gli uffici di diretta collaborazione col Presidente della Giunta possono essere solamente quelli che consentono al Presidente di svolgere esclusivamente le proprie funzioni statutarie, non funzioni propriamente amministrative o funzioni di altri organi statutari (Giunta e Assessori). Non possono in alcun modo avere poteri di ingerenza, eppure si andranno proprio ad eliminare le prerogative di autonomia di alcuni uffici, con l’approvazione del nuovo regolamento. Il controllore non può coincidere con il controllato.
Due sono le riflessioni che questo nuovo regolamento, ci obbliga a rappresentare, per il senso di rispetto dell’istituzione che abbiamo e che regola il nostro operato: una riguarda gli aspetti dirigenziali con le diverse contraddizioni di merito all’attribuzione “intuitu personae” degli incarichi e al rispetto del principio della trasparenza, pubblicità ed economicità. La seconda riflessione è relativa più agli aspetti giuridico-amministrativi. Rimangono, per quanto ci riguarda, tutte le perplessità sull’organizzazione presidenziale a cui la maggioranza darà il suo placet in commissione e poi in Consiglio.
Per effetto del regolamento assisteremo a una mutazione genetica con la nascita di una sorta di super-dipartimento, contravvenendo sia allo Statuto Regionale che al D.lg. n. 165/2001, che si sovrappone agli uffici dipartimentali ed ai dirigenti generali, in cui ricadranno tutte le funzioni degli uffici amministrativi, ledendo così il principio di separazione del potere di indirizzo politico da quello amministrativo gestionale.
Sulle prerogative dell’Ufficio Legale, tra l’altro, si è già pronunciato già ben 5 volte il TAR Basilicata a garanzia dell’autonomia della struttura professionale, quale organo al servizio di tutte le strutture dell’Ente Regione, comprese quelle del Consiglio regionale. Il rischio palese è quindi quello di firmare una cambiale in bianco con cui si consegna, di fatto, la Regione a chi potrebbe anche contravvenire, perché non più terzo, alle regole che presidiano l’esercizio democratico dei poteri istituzionali.
Gli istituendi Uffici speciali della Presidenza, inoltre – conclude Luca Braia – sarebbero in numero sensibilmente maggiore di quelli attuali e graviterebbero sotto il controllo diretto e unico, venendo così anche meno anche il Ruolo Unico della Dirigenza regionale. La Suarb, che dovrebbe essere quanto più distante possibile dagli organi di indirizzo politico, verrà equiparata ad una dirigenza generale e, a questo punto, non vorremmo che questo fosse l’escamotage con il quale si intende superare il vincolo del numero massimo di dirigenze generali, imposto ripetutamente dalla Corte dei Conti, con l’istituzione degli uffici speciali.”