Consigliere regionale Braia: “Nuovo ordinamento Giunta approvato con pareri contrari. Si accentrano i poteri, il Presidente Bardi cambi rotta”. Di seguito la nota integrale.
Contrari l’ufficio legislativo regionale, i sindacati oltre che la Fidirets-Direr. Anche l’avvocatura regionale sotto il controllo di Bardi e Matera ne esce ancora penalizzata.
“Un regolamento per il nuovo ordinamento della Giunta Regionale che avrà il volto dell’autodeterminazione e della presunzione, probabilmente anche della illegittimità. Non sono stati sufficienti alla maggioranza i pareri contrari di tutti, compresi quelli dei sindacati e di Fidirets-Direr ma, soprattutto, il giudizio contrario dell’ufficio legislativo regionale che ha sottolineato la mancanza nella “Relazione Tecnica Finanziaria”, di ogni tipo di valutazione, stima e informazione utili a dimostrare, come per altro prevede la legge, l’invarianza della spesa richiamata nell’articolato.
Nonostante tutto questo, la maggioranza di centro destra a trazione Lega, con occhi e orecchie tappate, tira dritto e, ancora una volta, costruisce un atto normativo in totale autonomia, senza confrontarsi e senza condivisione con nessuno, in barba alle più elementari regole del buon senso, delle norme e delle procedure legate alla materia del personale, sfidando il principio sacrosanto della separazione del potere politico da quello amministrativo.”
Lo dichiara il Presidente della Seconda Commissione Consiliare, Luca Braia.
“Si procede a strappi verso un inesorabile, quanto pericoloso, accentramento dei poteri – prosegue Luca Braia. Portare l’avvocatura regionale sotto il controllo del Presidente, per esempio, é una chiara volontà di sottrarre lo stesso ufficio, per sua natura con competenze trasversali a uffici e dipartimenti, agli irrinunciabili principi di autonomia e neutralità, con l’obiettivo di tutelare al meglio l’ente regione e con essa i cittadini lucani. Invece di cogliere l’occasione di questa riorganizzazione per rafforzarlo sotto l’aspetto del personale e delle dotazioni tecnologiche a disposizione, viene di fatto cooptato e umiliato.
Viene azzerato, inoltre, il CICO (Comitato Interdipartimentale di Coordinamento Amministrativo) e sostituito da un Comitato di Coordinamento presieduto dal Capo di Gabinetto del Presidente. Si passa quindi dal coordinamento interno del CICO presieduto dalla Direzione Generale al Presidente della Giunta, organo apicale dall’apparato gestionale.
Una regolamento, quello licenziato, per il quale ho votato convintamente contro, in seconda commissione, non prima di aver chiesto di mettere ai voti, senza successo, la possibilità di rimandare l’atto in Giunta per far riscrivere la “Relazione Tecnico Finanziaria”, magari seguendo le raccomandazioni dell’ufficio legislativo e quella tecnico-normativa che ne evidenzia l’impatto, la congruità e la coerenza dei regolamenti rispetto alla legislazione vigente.
All’ultimo minuto è stato evitato un ulteriore scempio, l’osservazione presentata e poi immediatamente ritirata dal consigliere Coviello che divideva le competenze relative alle infrastrutture idriche tra Dipartimento ambiente e infrastrutture, forse nel tentativo assurdo di strappare un pezzo di competenze all’Assessore Rosa (F.lli Italia) per metterle in capo all’Assessore Merra (Lega) e soddisfare così gli appetiti di gestione e potere. Sembra più riequilibrare i pesi nella maggioranza che altro. Questo a costo di smembrare e svilire le funzioni organiche di gestione, progettazione, realizzazione, controllo e tutela della risorse e delle infrastrutture utili e necessarie al suo utilizzo. Se a pagare sono i cittadini lucani non importa, quando basta che soddisfare i desideri politici, senza confronto e valutazione alcuna degli impatti conseguenti.
Al buon senso dell’ultimo secondo della stessa Giunta – conclude il presidente della seconda commissione Braia – che ha partorito il testo normativo originale, con l’ultimo residuo di speranza che ci potrebbe essere, ci affidiamo ora. Si può ancora dimostrare di voler recuperare, facendone tesoro, di quanto contenuto nella documentazione che, come Presidente della Seconda Commissione, ho raccolto nel corso delle audizioni e che ho voluto trasmettere (compreso il parere dell’ufficio legislativo), insieme alle osservazioni. Tra queste, ci sono anche le mie con le quali ho proposto il ripristino fondamentale dell’autonomia dell’Avvocatura regionale oltre che quello dell’ufficio territoriale di Matera, anch’esso cancellato e che ha da sempre svolto ruolo di rappresentanza della Giunta, nella città dei Sassi. L’ufficio territoriale di Matera si è sempre occupato di garantire un supporto logistico amministrativo agli uffici e ai dipartimenti, compresa la gestione del patrimonio immobiliare regionale. La sua cancellazione in questa norma è un ulteriore segnale di inutile spoliazione degli uffici regionali nella città di Matera.”