Consigliere regionale Braia: “Più politiche e meno polemiche. I moderati riformisti costruiscano alleanze per proporre e governare”. Di seguito la nota inviata da Luca Braia, consigliere regionale capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“Se si continua così, in Basilicata a votare non ci andrà più nessuno. Da settimane leggo sui quotidiani locali e sui social tantissime dichiarazioni provenienti da destra e da sinistra: si parla solo di potenziali candidati a governatore, di tattiche per alleanze finalizzate alla sopravvivenza politica, di presunti conflitti di interesse. Nessuno, sino ad oggi, prova a indicare una strada, a proporre una direzione, a caratterizzarsi per un’idea, una proposta coraggiosa, un impegno concreto su cui aggregare una intera comunità regionale e ridare, così, una speranza ai lucani e alle lucane. Ritengo che i moderati e riformisti debbano costruire alleanze capaci di proporre e poi di governare.
Sanità, giovani, imprese, lavoro, scuola, sostegno alle fragilità, infrastrutture, ambiente, energia, acqua, foreste, agroalimentare. Quali proposte? Quali priorità? Quali impegni si possono e si vogliono prendere? E’ su questo che deve essere misurata, dopo cinque anni di governo, la qualità dell’azione governativa. Non si legge nulla, ancora, in merito alla eventuale volontà di voler costruire e gestire il prossimo futuro della Basilicata, utilizzando metodi dialoganti con chi il territorio lo vive, come i sindaci, le rappresentanze datoriali, sindacali, le forze sociali e del volontariato.
Non si comprende se ci sarà o meno una proposta di legislatura in chiave “riformista” che cambi il modello di gestione della cosa pubblica per interpretare al meglio la transizione sociale in corso. Oggi i nuovi poveri sono le persone che un tempo erano la classe media. Oppure la posizione sarà più “conservatrice” per migliorare al massimo lo status quo.
Sarebbe importante poter comprendere il pensiero di ognuno dei potenziali candidati governatore sull’autonomia differenziata. Ci si accoderà alla “proposta Calderoli” o si farà una battaglia coraggiosa a prescindere dalle appartenenze, insieme ai governatori del mezzogiorno, senza se e senza ma, per azzerarla o per trasformarla in chiave più sostenibile, a difesa degli interessi della Basilicata e delle regioni del Sud? Ieri la notizia che lascia basita l’intera comunità nel ventesimo anniversario della mobilitazione di Scanzano: la Basilicata rientra con ben 14 tra i 51 siti individuati quale deposito di scorie nucleari. Ci mobiliteremo tutti di nuovo per affermare il grande NO della regione o si vuole ancora procrastinare sul tema, per non contrastare le decisioni del governo centrale?
La sanità lucana, dalle liste di attesa all’emigrazione sanitaria per non parlare delle relazioni compromesse con la sanità privata convenzionata, versa in grandissima difficoltà. E’ determinante sapere se siamo destinati a continuare a vivere di emergenze e di approssimazione o se, magari, sia arrivato il momento di prendere l’impegno di presentare nei primi sei mesi di governo, una proposta completa e partecipata di “riforma sanitaria regionale”. Che sia coraggiosa questa volta, auspicando che si costruisca anche il dialogo con il privato, la cooperazione e il volontariato sociale, puntando magari ad accordi con i grandi ospedali italiani per le alte specializzazioni, alla prevenzione e alla valorizzazione della medicina territoriale, in chiave socio-sanitaria e assistenziale. Poi avere anche il tempo di realizzarla negli anni della legislatura futura, senza farla rimanere solo parole.
Il prossimo candidato governatore cosa pensa della “lucanità” come fattore di sviluppo della nostra regione? Si continuerà a scommettere sulle professionalità extra regionali per guidare i settori nevralgici del sistema Basilicata o, come spero, si ritornerà anche a puntare sulle intelligenze lucane, cercando di richiamare nella nostra terra le tante eccellenze che stanno facendo la fortuna di aziende, enti o istituzioni extra regionali?
Sulla forestazione, si manterrà lo stato attuale degli operatori che continuano a scioperare per mancanze di certezze per il futuro o si istituirà finalmente la grande Agenzia Regionale Forestale. Da tempo è depositata una mia proposta di legge, mai discussa per paura di un confronto o per mancata voglia di decidere. Si affidi all’Agenzia il progetto di valorizzazione del patrimonio incredibile che possiede la nostra regione con foreste regionali per oltre 330 mila ettari di territorio (1/3 del totale) totalmente sotto-utilizzate, attraverso l’attivazione delle filiere produttive, il rinnovo della platea degli addetti forestali tramite turn over e l’integrazione della stessa anche con le professionalità esistenti nelle platee Tis ed Rmi.
Ancora, si parli di reale riduzione dei costi energetici per il sistema delle imprese, delle infrastrutture viarie e ferroviarie: si affrontino e si risolvano le criticità attraverso una fortissima interlocuzione con il governo nazionale ed europeo, con i grandi player delle estrazioni petrolifere. Bisogna anche occuparsi della manutenzione degli oltre 3500 km di viabilità provinciale, ormai in stato di abbandono, i potenziali candidati come pensano di fare? Da tempo giace tra le proposte di legge da me depositate anche quella della riattivazione dei cantonieri forestali provinciali utilizzando parte dell’attuale platea di forestali, a cui affidare per il tramite delle province di Matera e Potenza, per tutto l’anno, la manutenzione di canali e della sede stradale.
Andiamo ai nostri giovani: cosa c’è in programma per contrastare il vero e proprio esodo di oltre 2000 lucani e lucane all’anno, di cui 1000 laureati. Non si può più rimandare un “piano straordinario giovani”: servono incentivi all’imprenditorialità, compreso il sostegno al passaggio generazionale, al rientro di coloro che lavorano fuori regione attraverso il finanziamento di modalità lavorative al passo con i tempi, sostenendo lo “smart working”. Si pensi a un bonus sulla genitorialità per ridurre i costi per l’accesso ai servizi come trasporto, salute e asili nido e si renda possibile la riqualificazione e/o acquisto della prima casa.
L’edilizia è un settore trainante, ma dopo il sostanziale stop ai bonus edilizi, ritengo che dalla Regione vada lanciata una grande operazione di rigenerazione urbana e incentivare la messa in sicurezza del patrimonio pubblico delle Ater, insieme a quello privato, con incentivi connessi all’incremento degli indici di volumi a fronte di abbattimenti e ricostruzione.
Comincio io, se nessuno parla di proposte, a suggerire qualcosa su vari settori, cruciali. I moderati e i riformisti lucani dovrebbero oggi potersi ritrovare – come auspico – in un’unica organica proposta politica sulla quale far pronunciare i candidati presidenti. Fuori dalla retorica e dai tatticismi esasperati, troviamo il coraggio di uscire allo scoperto e proporre qualcosa di nuovo e diverso, lontano dai populismi e dai radicalismi. La direzione di marcia alla comunità lucana va indicata senza paure, costruendo proposte concrete e alleanze su quello che veramente impatta sulla vita quotidiana degli abitanti di questa regione dalle mille opportunità non colte per causa di una politica non lungimirante.
Non staremo a guardare, continueremo come sempre fatto ad ascoltare tutti, confrontarci nei territori, dialogare, progettare e proporre. Abbiamo bisogno di politiche e non di polemiche per salvare e rilanciare questa nostra terra di Basilicata.”
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