“Cercando di comprendere quale sia il significato di un “Cambiamento” e l’idea di Basilicata prospettata nella relazione del Presidente, ne condivido solamente l’auspicio e le buone intenzioni, ma non ne ravvedo la presenza, né la visione, né una strategia e, ancora meno, un programma di azione definito e fattibile. Semplicemente inesistenti sono le analisi, gli strumenti finanziari e i contesti economici, oltre che le modalità con le quali queste azioni dovrebbero realizzarsi.”
Lo ha affermato il Consigliere Regionale Luca Braia (Avanti Basilicata) nel suo intervento nell’ambito della discussione sulla relazione del Presidente Bardi.
“Nella passata legislatura – prosegue il consigliere Braia – abbiamo rivoluzionato il paradigma di sviluppo della nostra comunità passando da quello principalmente connesso ad Automotive e Petrolio a quello connesso a tre asset principali quali Ambiente, Agro-Alimentare, Turismo. Abbiamo iniziato a costruire, attraverso investimenti in infrastrutture anche immateriali (banda larga, ultra larga e 5G), una Basilicata Sostenibile, una piattaforma modello nel Mediterraneo in grado di proiettarsi e vivere nel nell’unico futuro possibile per una regione che ha risorse materiali del soprassuolo naturali uniche per quantità e qualità, come biodiversità, acqua, terra, clima, foreste ma anche importanti risorse immateriali come storia, tradizione e cultura dei nostri comuni che ci rendono identitari e riconoscibili nel mondo.
A confermare l’inversione di tendenza – prosegue Braia – ci sono i numeri inconfutabili, per quantità e qualità, di incremento sia nel turismo che nell’agroalimentare. Con una campagna di comunicazione e promozione fatta a livello nazionale ed internazionale, anche grazie al traino progettato e sostenuto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, si è già operato per fare della Basilicata un “Brand” riscoperto ed accattivante, attrattivo e in grado, da solo, di produrre economia e occupazione, facendo emergere la nostra Regione tra le più performanti del Mezzogiorno e in Italia.
Da un governo di Centrodestra e da un Governatore come Bardi (come dallo stesso affermato, scelto da Berlusconi e accettato da Salvini e Meloni) che in campagna elettorale ci hanno riempito di slogan all’insegna del famigerato “Cambiamento”, ci saremmo aspettati una discontinuità totale con il passato, una visione opposta in grado di farci sognare e sperare in una Basilicata stile “Dubai”, magari. Preso atto della voglia di tornare a puntare sul petrolio come unica possibilità per i lucani, reputiamo ciò una vera retromarcia politica che, al netto delle rassicurazioni di non estendere ad altre aree della nostra regione, dovesse essere solo palesata, ci troverà netti oppositori senza se e senza ma.
Attendevamo indicazioni e scelte chiare sui temi del trasporto su ferro e gomma, sulla viabilità anche rurale e provinciale oltre che sulla sanità, sulla quale non possiamo che denunciare irrituali dichiarazioni contrarie, assunte sull’hospice di Stigliano, e il blocco dell’investimento sulla radioterapia a Matera, presidio di salute da rilanciare e non mortificare, su cui assumeremo fermamente nette posizioni.
Semplici auspici e principi nella relazione, riguardo l’Agricoltura: si parla di improbabili ri-programmazioni del PSR Basilicata 2014/2020, con operazioni che metterebbero a rischio la spendibilità dei fondi residui nel poco tempo a disposizione. Si finanzino, piuttosto (anche facendo ricorso ad altri fondi come FSC) gli scorrimenti di tutte le graduatorie esistenti. Parliamo di quelle relative al sostegno dei giovani (bando misura 6.1), oppure quelle legate al miglioramento aziendale (misura 4.1), trasformazione (misura 4.2) e filiere (misura 16.0).
Si impegni, il Governo Regionale (invece non se ne fa neanche menzione) a continuare senza indugi il percorso di digitalizzazione e implementazione del Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIA-RB), l’operazione già in corso consentirà al comparto di fare un vero grande salto di qualità nel servizio e nella programmazione, consentendo di poter tornare a puntare anche, come Basilicata, a ritornare ad essere organismo pagatore e, quindi, recuperare il gap legato ai ritardi sull’erogazione dei sostegni agli agricoltori.
Troppe le dimenticanze registrate per non sottolinearle, vista l’importanza che hanno per il destino della nostra terra. Nessuna idea di impegno per garantire il futuro dell’Università di Basilicata, del Polo Spaziale di Murgia Terlecchia, del Piano Operativo Val D’Agri, Sauro, Melandro Camastra che ripartisce le royalties del petrolio, del Programma Speciale Senisese che dovrebbe ripartire le royalties dell’acqua, di cosa si vuole fare dell’unione dei Comuni come riorganizzazione intermedia della governance dei territori, di come si vuole rendere attrattivo il territorio per gli investimenti industriali sostenibili, utilizzando il fattore energetico come leva per il futuro.
Oppure, ancora, se si vuole puntare (e sarà la nostra lotta) sulla realizzazione nell’ambito delle Zone Economiche Speciali – ora riconosciute anche dal ministero del Sud – della Piattaforma Agroalimentare dell’ortofrutta a Ferrandina, unica opera strategica connessa al porto di Taranto in grado di sostenere, sul tema della logistica, il comparto agricolo di Basilicata e del mezzogiorno intero.
Al netto delle considerazioni, ora la cosa importante é attendere il Piano strategico, come previsto da statuto regionale, nel quale misuremo ancora meglio le azioni e – conclude Luca Braia – su cui non ci saranno certamente sconti, anche alla luce anche dei comportamenti assunti dalla maggioranza ieri in consiglio che, con prepotenza, ha voluto umiliare il dibattito democratico negando di far completare gli interventi in aula.
Pur essendo, ovviamente e democraticamente, anche pronti anche a fare applausi nel momento in cui scorgeremo la qualità, la portata politica e la visione strategica di un futuro (oramai presente) che abbiamo voglia di costruire per la comunità lucana che ci onoriamo quotidianamente di rappresentare.”