Consigliere regionale Cifarelli (PD): “La Sanità lucana non è all’anno zero”. Di seguito la nota integrale.
L’incontro organizzato dalla Giunta Regionale relativo alla presentazione dei primi dati acquisiti dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ( AGENAS ) circa la realizzazione di innovativi modelli organizzativi funzionali alla elaborazione del nuovo Piano Sanitario Regionale segna un punto di partenza significativo sul quale l’intera Comunità lucana è chiamata ad esprimersi.
Finalmente, dopo due anni e mezzo e grazie al prezioso e professionale contributo di AGENAS e del suo Direttore dr. Mantoan, abbiamo un’analisi approfondita basata su dati oggettivi e riscontrabili e non propagandistici sullo stato di salute del Sistema Sanitario Regionale ancor più gravato dalla fase di emergenza pandemica ancora in corso.
I dati presentati fanno giustizia consegnandoci una situazione relativa ai conti economici e ai volumi di attività della sanità lucana assolutamente in linea con quanto previsto dal D.M. 70/2015 che definiva gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.
Questa verità, sostanziata da dati e numeri, pone finalmente fine alla annosa querelle posta in essere dal Governo Bardi, fin dall’esordio, secondo cui la sanità lucana si trovava in uno stato di profondo deficit organizzativo ed economico.
Al contrario, il documento presentato da AGENAS fa giustizia di una sanità regionale, certamente da migliorare, ma che di certo non si trova al suo anno zero. Mettendo definitivamente in soffitta le diverse bozze circolate di un nuovo Piano Sanitario ipotizzato dall’Assessore Leone.
Con l’incontro di ieri tra gruppi di minoranza, amministratori regionali e vertici AGENAS finalmente si mette metodologicamente in asse quanto necessario ed utile al fine di avviare un percorso virtuoso che porti in tempi ragionevoli alla discussione e alla approvazione di un rinnovato Piano Sanitario Regionale che tenga realmente conto delle sacrosante esigenze di salute e servizi sanitari dei Lucani.
Da tempo sosteniamo che qualsiasi proposta debba partire innanzitutto da una seria analisi dello status quo alla luce di quanto disposto dalla Legge Regionale 2 del 2017 che già prevedeva alcuni interventi di riordino dei servizi ospedalieri e soprattutto, dall’impatto dell’emergenza covid su un sistema che nella sua parte territoriale e di prossimità va potenziato maggiormente. Su questo fronte l’opportunità storica offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza rappresenta un unicum che non possiamo lasciar passare invano.
A riguardo l’analisi AGENAS evidenzia che, ferma restando la centralità del San Carlo e senza nulla togliere alle altre strutture ospedaliere, va ridato slancio e maggiore centralità all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Confermando in verità quanto da noi richiesto ed evidenziato nel corso degli ultimi anni.
Inoltre, in questa fase di studio, analisi e di elaborazione del nuovo Piano Sanitario ed in attesa che il legislatore nazionale aggiorni il suddetto D.M. 70/2015, condividiamo quanto opportunamente sostenuto dal Dottor Mantoan circa l’esigenza di non assegnare in questa fase di transizione postazioni apicali che potrebbero creare delle rendite di posizione in contrasto con quanto sarà previsto dal rinnovato Piano Sanitario e dalla normativa nazionale.
Di sicuro cogliamo positivamente il segnale lanciato da Bardi nel proporre un nuovo metodo di approccio alle questioni indubbiamente più concertativo e più dialogante.
L’aver coinvolto tutti i gruppi politici presenti in Consiglio, le Organizzazioni Sindacali e gli Ordini Professionali arricchisce il dibattito e soprattutto tiene conto di quanto la società lucana nel suo complesso chiede ad un piano sanitario moderno e capace di assicurare salute e servizi di cura di qualità.
In conclusione, noi crediamo fermamente che la salute dei cittadini rappresenti un valore assoluto da porre al di sopra di qualsiasi contesa politica e riteniamo fin da ora che qualora si dovessero realizzare e confermare le condizioni di autentico coinvolgimento propositivo alla redazione finale del rinnovato Piano Sanitario, non ci sottrarremo dall’offrire il nostro contributo e contestualmente ci sentiremo impegnati a rispettarlo anche nel prossimo futuro a prescindere da chi ricoprirà responsabilità di governo.