A margine dell’incontro tra Regione, Total ed alcuni sindaci dell’area di Tempa Rossa per scongiurare il licenziamento dei lavoratori della Lucania Servizi, l’Assessore Cupparo ha dichiarato di voler sottoporre a Bardi ed alla Giunta la possibilità di svincolare le società petrolifere dalla realizzazione di progetti no oil al fine di affidare il fondo previsto dagli accordi sulle estrazioni “direttamente alla Regione per bandi che promuovano progetti imprenditoriali locali”. Conosciamo, ed in fondo apprezziamo anche, il pragmatismo dell’Assessore che, verificata la difficoltà, io dico la scarsa volontà, da parte delle compagnie di impegnarsi a realizzare investimenti per la creazione di nuovi posti di lavoro che valichino le scadenze e la durata dei giacimenti petroliferi, ritiene di dover disporre direttamente dei fondi previsti a tal proposito negli accordi sottoscritti tra il 2019 ed il 2021 per un utilizzo immediato a favore delle imprese che stanno partecipando ai bandi regionali. In effetti è difficile dargli completamente torto se, per esempio, sono passati ben cinque anni dall’annuncio dell’insediamento di una fabbrica di droni a Stigliano ed ancora ieri, nello stesso incontro, la notizia “bomba” è che il progetto “ha compiuto passi in avanti per superare gli ostacoli burocratici, accelerare la fase di realizzazione del capannone-stabilimento e per avviare le attività di formazione per i lavoratori da assumere”.
Dal nostro punto di vista, però, e lo dico sommessamente, se la Giunta decidesse nel senso ipotizzato da Cupparo, si certificherebbe il fallimento di quegli accordi del 2019 e del 2021. Le novità “epocali” di quelle intese erano sostanzialmente due: la devoluzione alla Regione da parte delle due compagnie di 200 milioni di mc. di gas e l’impegno di Total ed Eni a realizzare investimenti per nuovi posti di lavoro in settori no-oil.
Orbene, l’utilizzo di quel gas per farne un “bonus” a favore dei cittadini lucani sta producendo più delusioni che vantaggi, e non ci stancheremo di dire che se ne poteva fare un uso migliore agevolando anche le imprese e, attraverso il rilancio della Società Energetica Lucana, far arrivare realmente il gas gratis nelle case dei lucani. Quanto ai progetti di sviluppo a carico delle due compagnie, i fondi Eni sono stati vanificati per “salvare” Acquedotto Lucano facendo un favore alla stessa Eni che dovrà realizzare impianti fotovoltaici senza impegnarsi a creare nuovi posti di lavoro e, ora, Total potrebbe disimpegnarsi da qualunque obbligo banalmente corrispondendo nelle casse della Regione quanto previsto dagli accordi.
Ritengo, invece, che le due compagnie debbano essere chiamate a responsabilità a costo di bloccare le estrazioni, perché gli impegni vanno mantenuti e non elusi. Abbiamo apprezzato il nuovo corso avviato da Cupparo in questa legislatura nelle relazioni con la minoranza consiliare sia per la risoluzione della vertenza dei Tis/Rmi che per la crisi di Stellantis. Auspichiamo una discussione franca e collegiale anche riguardo all’attuazione degli accordi con le compagnie petrolifere.
Ott 11