Consigliere regionale Lacorazza (PD): Bardi e un rinvio a giudizio per tre. Di seguito la nota integrale.
Nel rispetto della Magistratura e della presunzione di innocenza per il Presidente Bardi e gli altri imputati, il rinvio a giudizio mette al centro del processo fatti e condotte che in ogni caso sono oggetto di valutazione della opinione pubblica.
Possiamo invece dire che il giudizio, per quanto ci riguarda è di condanna per Bardi e la sua maggioranza per aver avviato l’iter di modifica dello Statuto regionale al fine di istruire tre sottosegretari.
Mentre lo Statuto continua ad essere tradito perché il Presidente Bardi fugge dal Consiglio e non avvia l’iter per arrivare al nuovo Piano Strategico Regionale, si moltiplicano le poltrone.
Per ciò che riguarda la comunità lucana lo Statuto viene violato per ciò che riguarda i fatti politici ‘propri” lo Statuto viene modificato.
Mentre imperversano le crisi aziendali e cresce la sofferenza sociale si offre l’idea di occuparsi del proprio ombelico.
Il tema non è la gratuità degli incarichi dei sottosegretari e le presunte analoghe fattispecie di altre Regioni ma l’assoluta fame e bramosia di ricerca di equilibri che rendono la maggioranza di centrodestra insofferente rispetto all’azione del Governo Bardi e al fatto che si prova a mantenere una coesione grazie ad uno straccetto di potere e ad una medaglia.
È solo il caso di ricordare alla comunità lucana che il Consiglio regionale è composto da 20 consiglieri regionali (escluso il Presidente), cinque sono gli assessori della Giunta regionale, in questo caso una assessora esterna, e cinque i componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Siamo già a circa il 50 per cento dei Consiglieri con incarichi; se poi consideriamo i quattro presidenti delle Commissioni consiliari permanenti saremmo a 14 consiglieri ‘incaricati’ su 20. E’ in gioco il ruolo, il funzionamento e l’efficienza del Consiglio regionale.
Se andiamo ai numeri della maggioranza ci troviamo con 12 consiglieri (escluso il Presidente) di cui 4 sono accupati in Giunta, 3 nell’ufficio di Presidenza del Consiglio e 3 come Presidenti di commissione, a cui si aggiungeranno altri 3 sottosegretari.
Una battuta. I consiglieri di maggioranza potrebbero prendere le stanze nel palazzo di Bardi, magari occupare le vuote stanze della Presidenza con buona pace del Presidente Pittella che avrebbe voluto rilanciare il ruolo del Consiglio.
In conclusione, con qualche strapuntino in più e l’idea di una crescente strafottenza rispetto alla crisi sociale, con i sottosegretari il Presidente Bardi sarà ancora più latitante dal Consiglio regionale e dai problemi della Basilicata.