Consigliere regionale Lacorazza: Postazione 118 a Viggiano è fuori dalla legge. Di seguito la nota integrale.
I dati, anche parziali, forniti dall’ASP sugli interventi della postazione del 118 emergenza-urgenza a Viggiano assumono caratteristiche di particolare gravità per l’assenza del presupposto normativo: la legge regionale 21/99 non prevede questa ubicazione della postazione.
E come se io fossi assessore regionale e dicessi al mio collega di Giunta e di partito di mettere una postazione nel mio paese, a Montemurro, e poi ne motiverei e giustificherei la ubicazione. Ma siamo alla repubblica delle banane? La postazione a Montemurro, a prescindere dal mio ruolo, non è prevista dalla legge.
E peraltro quelle previste dalla legge regionale 21/99 non sono tutte coperte. Se ne aggiunge un’altra mentre altre sono scoperte?
Ma nella comunicazione dell’ASP, in risposta alla UILM Basilicata, si commette un altro grave errore: si possono dare notizie sul piano di sicurezza del COVA senza citare la fonte? È l’ASP ad averne accertato la veridicità e ad assumersi la responsabilità di fare alcune dichiarazioni o tali affermazioni sono state indotte? E tali dichiarazioni sono commisurate rispetto alle motivazioni che portarono Regione Basilicata, ENI e sindacati a scegliere di dare “sicurezza” ai lavoratori?
Chiederò formali chiarimenti.
E poi, come mai al sopralluogo nei locali dell’ex incubatore di impresa del Consorzio Industriale di Potenza non è stato chiamato il Sindaco di Grumento Nova, visto che la struttura insiste nel territorio da lui amministrato?
Ricordo che proprio in queste settimane il Consorzio Industriale di Potenza si è trovato in analoga situazione – vedi il caso dell’oasi Lago Pantano di Pignola – e la Regione ha disposto l’acquisto del bene anche se in liquidazione coatta.
E poi le soluzione possono essere tante e altre come scritto anche nella ulteriore interrogazione depositata a settembre 2024, cinque mesi fa.
Nell’area del petrolio non c’è un problema di mancanza di risorse; da qui a breve ci sarà un nuovo importante riparto delle royalties per la cosiddetta legge regionale 40/95.
E non evidenzio per carità di patria i tre anni passati dalla verifica del sopralluogo (2021) all’ex asilo Rosa Colombo (presso il centro oli) e l’apertura (2024) della postazione nel centro abitato di Viggiano.
In tre anni non vi era la possibilità di valutare altre soluzioni?
Ma capiamoci, altrimenti si rischia di far crescere la repubblica delle banane rendendo anche meno credibile la comunicazione che l’Assessore Latronico farà nel prossimo Consiglio e i grandi annunci di riforma della sanità.
Sia la postazione del 118 ubicata nel centro abitato di Viggiano, e sia quella ubicata nell’area industriale della Val d’Agri non sono previste dalla legge regionale 21/99.
Ma in questo secondo caso c’è almeno un accordo, recante intestazione “contratto di settore”, sottoscritto dalla giunta Pittella, in data 24 maggio 2023, con Eni e organizzazioni sindacali che all’art. 4 parla di ‘iniziative a tutela della salute e della sicurezza’ con l’impegno di ‘stabilizzare’ la postazione, immagino anche con la prospettiva di modica della legge regionale 21/99, legge precedente all’avvio del COVA.
Questa scelta è contenuta in due delibere di giunta: 1336/2012 e 575/2013.
Come tali atti possono essere modificati da una disposizione dell’ASP? Decisione temporanea? Andiamo verso il quarto anno passato dal sopralluogo (2021) nella postazione ubicata nell ex asilo Rosa Colombo (presso centro oli); si rende chiara, evitiamo ipocrisie, l’intenzione in un tempo, lungo, passato nella redazione di progetto e realizzazione lavori per adeguare la struttura, al fine di traslocare la postazione nel centro abitato di Viggiano.
Aggiungo che la postazione del 118 nell’area industriale assume una specificità, non tanto per interventi in eventi ‘devastanti’ – per i quali tutte le ambulanze da qualsiasi parte provengano non possono entrare nel “fuoco” -, ma per avere un presidio per prestazioni che possano essere erogate per “accadimenti” che potremmo classificare meno importanti e/o dipendenti dai tempi di intervento come traumi, infarti ed ictus.
È un ultimo appello alla politica e all’Assessore Latronico che ha assunto, su mia sollecitazione, in Consiglio regionali, precisi impegni.
Non è mio costume sollecitare l’intervento di altre autorità, e credo non ce ne sia bisogno, con la consapevolezza che anche il direttore generale dell’ASP Maraldo sia stato indotto a compiere un grave errore, riparabile, ed evidente nella dichiarazione rilasciata agli organi d’informazione: “…a seguito del mandato ricevuto dall’Assessorato regionale, si è provveduto a verificare le soluzioni possibili traendone la conclusione che, rispetto all’area visitata, sussistono condizioni di rischio. Differentemente, l’attuale ubicazione centrale rispetta le condizioni previste per i tempi di soccorso nell’area industriale ed ancor di più nell’area urbana di Viggiano che è più popolosa e con maggiore richiesta di interventi, per cui lì dove è ubicata è garanzia non solo per la sicurezza degli operatori ma anche per quella dei cittadini”. La postazione è fuori dalla legge, nella legge sono previste postazioni ad oggi non coperte e la scelta contravviene ad un accordo e a due delibere di giunta sopracitate.
Forse sarebbe il caso di riconoscere l’errore, rettificare tale conclusione e provvedere a scelte conseguenti. Attendo fiducioso poiché è diabolico solo perseverare. E noi non staremo a guardare.