Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Certo “giornalismo” non ci piace. Il MoVimento 5 Stelle ha già rinunciato a 360 mila euro. Altro che privilegi”. Di seguito la nota integrale.
Leggiamo tutti i giorni i giornali locali, recandoci ancora in edicola a sostegno dell’editoria lucana. Spiace però dover constatare l’esistenza di un certo tipo di “giornalismo”, che spesso perde di vista il proprio obiettivo, scambiando l’informazione per pettegolezzo, per racconto dal buco della serratura, origliando alle pareti, alla continua ricerca di un obiettivo da colpire e ridicolizzare. Al continuo inseguimento del sensazionalismo da bar. Questo “giornalismo” non ci piace. Definire chi lavora al mio fianco e al fianco degli altri colleghi Portavoce del M5S come dei semplici “portaborse” è il solito modo per appiccicare delle etichette, senza conoscere il valore umano e professionale dei diretti interessati. Non cadremo nella trappola di chi vuole in continuazione disseminare le trappole della provocazione, proprio perché quel “giornalismo” non ci interessa e va giudicato dai lettori con il gradimento nelle edicole. Potremmo dire tante cose a partire da chi si definisce “editore”. Ma è meglio tacere. Lo abbiamo appena detto: non cadremo mai nelle provocazioni da bar. Al continuo inseguimento del sensazionalismo certo “giornalismo” mette in evidenza le esperienze lavorative di chi collabora con me e con gli altri colleghi in Consiglio regionale, incartandosi sui titoli, compreso quello della prima pagina, e mettendo in evidenza notizie capziose con dati non aggiornati.
Il tono sprezzante di certo “giornalismo” dà la dimensione di quello che si vuole offrire ai lettori. “Casalinga non eletta”. Questa è la definizione attribuita alla collaboratrice di un mio collega Consigliere. Non occorrono commenti per questa locuzione infelice verso una persona che è una madre premurosa e valida sul posto di lavoro. Per non commentare la carica di cattiveria con la quale altri due collaboratori vengono descritti. “Con una manciata di soldi pubblici, riesce anche lui dritto o storto, ad alzare un poco le entrate reddituali mensili”. Questo è il “giornalismo” che descrive in questo modo chi lavora onestamente ogni giorno. Per questo auspico che l’Ordine dei Giornalisti della Basilicata faccia le sue valutazioni, facendo rispettare gli obblighi legati alla deontologia, ed intervenga a difesa dell’intera categoria professionale e, soprattutto, dei lettori lucani. Inoltre, si continua a sguazzare nella polemica inesistente a proposito delle nomine di competenza del Consiglio regionale. Si tirano in ballo persone dalle referenze curriculari indiscutibili e ampiamente riconosciute.
Sfido a trovare un altro gruppo consiliare in Regione Basilicata che abbia rinunciato ad oltre 360mila euro di cui oltre 52mila riguardanti indennità e rimborsi. Abbiamo finanziato 23 progetti nelle scuole secondarie lucane con oltre 230mila euro. Abbiamo donato 10mila euro alla Protezione civile. Abbiamo accantonato oltre 68mila euro che destineremo nei prossimi mesi alla comunità lucana. Abbiamo donato altri 20mila euro per il progetto “Facciamo Eco-Scuola” in favore delle scuole lucane di ogni ordine e grado. Tutti questi fatti e questi dati (reperibili sul portale “tirendiconto.it”), stranamente, sono stati dimenticati dalla solerte penna impegnata a fare altro tipo di “giornalismo”. Così, come sono stati dimenticati i curricula dei cosiddetti “portaborse”.