Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Formazione professionale per i disoccupati: un sistema che non funziona. Prevedere anche la stabilizzazione dei lavoratori e lavoratrici Tis e Rmi”. Di seguito la nota integrale.
Il Tg La 7 ha mandato in ondaun servizio a firma della giornalista Milena Gabanellidedicato ai cospicui fondi stanziati dal governo nazionale per aiutare i disoccupati a trovare lavoro, una cifra di quasi 5 miliardi di euro.Il programma Gol(Garanzia di occupabilità dei lavoratori) diriqualificazione dei servizi di politica attiva del lavoro ha previsto il coinvolgimento di 3 milioni di disoccupati, di cui 800 mila collocabili solo passando da un corso di formazione professionale, e proprio sulla formazione dovrà essere spesa la maggior parte dei soldi.
L’anno scorso sono stati suddivisi i primi 880 milioni tra le Regioni, che, attraverso i loro Centri per l’Impiego, avrebbero dovuto formare 160 mila persone. Ma in base all’ultimo monitoraggio sull’uso delle risorse Gol non vi è traccia alcuna della formazione legata al progetto Gol.A questo punto anche i percettori del reddito di cittadinanza rischiano di perdere il beneficio, visto che non hanno avuto la possibilità di frequentare un corso di formazione.
Altro capitolo riguarda la questione delle lavoratrici e lavoratori Tis (Tirocini di inclusione sociale) e Rmi (Reddito minimo di inserimento) per la quale non si intravede per ora alcuna concreta soluzione per mettere fine alla incresciosa questione. Lavoratori e lavoratrici, utilizzati da anni nella pubblica amministrazione, impegnati in progetti di pubblica utilità, collocati nelle scuole, nei tribunali, nei comuni, e che ora chiedono di essere stabilizzati. Una platea di oltre 1800 persone che ha raggiunto una competenza ed una professionalità indispensabili da richiedere una continuità lavorativa, adeguatamente retribuita e la progressiva stabilizzazione.
Mi auguro che la maggioranza che governa in questa regione facciala sua parte in merito alle politiche attive del lavoro e fondamentali saranno anche le scelte strategiche del governo nazionale che dovrà porre la massima attenzione a spendere bene tutte le risorse per non ripetere gli errori del passato.