Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Incongruenze e anomalie rilevate dalla Regione Basilicata.Il “pasticcio” della scuola “Carlo Levi” di Rapolla. Di fronte alla propria incapacità l’amministrazione comunale se la prende con le opposizioni”. Di seguito la nota integrale.
La questione dello sgombero per la demolizione dell’edificio scolastico “Carlo Levi” di Rapolla fa emergere tante anomalie in capo all’amministrazione comunale, che nei mesi scorsi si è tanto vantata di aver svolto una serie di attività “in favore” della laboriosa comunità rapollese. Si è verificato tutt’altro, invece, come afferma la Regione Basilicata da me incalzata già nella primavera del 2022.
Parlare, dunque, di “pasticcio” da parte del Comune, in merito allo sgombero per la successiva – ma scongiurata, fino ad ora – demolizione della scuola “Carlo Levi”, è appropriato. La Regione Basilicata, a firma del dirigente del Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, ha riscontrato la mia interrogazione del 15 novembre 2022. Le risposte da via Verrastro sono chiare ed illuminanti e meritano di essere fatte conoscere alla popolazione di Rapolla e ai lucani.
La Regione Basilicata non usa mezzi termini in riferimento alla verifica svolta sulla documentazione ricevuta dall’amministrazione comunale di Rapolla circa gli interventi previsti sulla “Levi”. Una verifica che ha permesso agli uffici regionali di rilevare “incongruenze in ordine all’iter procedurale, nonché anomalie in merito all’espletamento dell’intera procedura d’appalto”. Queste parole dimostrano il “pasticcio” di cui parlavo al quale l’amministrazione comunale di Rapolla ha cercato di rimediare nelle ultime settimane con una raffica di revoche di incarichi. Un goffo tentativo che si può leggere in tanti modi, ma che dimostra, prima di tutto, che le toppe sono peggiori dei buchi. A questo punto spero che le autorità competenti facciano chiarezza quanto prima.
Ma ritorniamo allo sgombero della scuola “Carlo Levi”.
Un passaggio della risposta della Regione Basilicata è emblematico. Il Comune di Rapolla nei mesi scorsi si è lamentato del fatto che “si è visto revocare il finanziamento” per la demolizione della scuola Elementare “Carlo Levi”. Su questo è necessario fare chiarezza, a dispetto delle strumentalizzazioni e della disinformazione messe in campo dall’amministrazione comunale. “Di fatto – scrive la Regione Basilicata – non può essere evocato l’istituto della revoca, in quanto trattasi di mera individuazione di progetti finanziabili e non anche di conferimento di contributo de quo”. Dunque, nessun finanziamento ammesso. Più chiaro di così.
Genitori ed alunni sono preoccupati, dopo che la didattica è stata trasferita nello stabile che ospita l’istituto comprensivo “Monsignor Caselle”. Come dare torto alla popolazione rapollese? Stiamo assistendo al fenomeno della “classi pollaio” con conseguenze negative per tutti: alunni, docenti e personale scolastico. I disagi sono all’ordine del giorno. La Regione Basilicata nella risposta fornita alla mia interrogazione di due mesi fa evidenzia che ha fatto nei confronti del Comune di Rapolla una “richiesta di integrazioni della documentazione e di chiarimento, che ha comportato un approfondimento tecnico-legale” con il supporto di specifici uffici.
Un passaggio chiarisce in maniera inequivocabile la vicenda. Ben due importanti uffici regionali, a partire dalla Direzione generale per la Programmazione e gestione delle risorse strumentali e finanziarie, “non hanno ritenuto risolutive le risultanze emerse in sede di approfondimento e hanno, pertanto, stabilito, di non procedere all’assegnazione del finanziamento di euro 1.550.000,00”.Parliamo dell’importo dal quale il Comune di Rapolla ha avviato, pavoneggiandosi, ben prima di avere conferma della disponibilità della somma, una serie di procedure, compresa quella per l’affidamento di alcuni incarichi professionali (tema oggetto di un’altra mia interrogazione del maggio 2022). Nella risposta della Regione Basilicata balzano all’attenzione le “incongruenze” rilevate dalla medesima rispetto alla “documentazione trasmessa dal Comune di Rapolla” e “dubbi sulla legittimità delle procedure seguite”.
Basta solo questo per riflettere su come sia stata gestita l’intera pratica relativa allo sgombero per la demolizione e la costruzione del nuovo plesso scolastico.
Tante ombreche fanno preoccupare e riflettere, dissipate dalle risposte della Regione Basilicata. Tante perplessità rispetto a come vengono gestiti alcuni dossier molto delicati, dove l’ossessione per le risorse finanziarie è il filo conduttore di una serie di passaggi amministrativi, contestati puntualmente dai soggetti preposti alle verifiche.
Le conseguenze dirette sulla vita dei cittadini per queste modalità pasticciate sono sotto gli occhi di tutti, così comel’inqualificabile pressapochismo al quale abbiamo assistito. Inveire, come hanno fatto negli ultimi giorni dall’amministrazione comunale di Rapolla, contro chi esige chiarezza non solo dimostra malafede, ma anche scarso senso civico, una limitata propensione al confronto agitando la clava del volgare attacco anche personale. Le nostre comunità non sono il salottino privato di qualcuno.