Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Petrolio e carbone per la giunta Bardi. Cambiamento, nessuna traccia”. Di seguito la nota integrale.
Poco più di nove mesi fa i lucani si recavano alle urne, dopo una lunga campagna elettorale e dopo un tentativo di rinviare le elezioni con una eccentrica prorogatio dilatatissima, architettata dalla vicepresidente della Giunta Flavia Franconi. Le elezioni regionali del 24 marzo scorso hanno portato alla guida del governo lucano il centrodestra a trazione leghista. A distanza di nove mesi molte risposte tardano ad arrivare dalla nuova leadership regionale. La fine dell’esperienza pittelliana sembra non essersi davvero verificata e non è azzardato pensare che sia in corso una nuova forma di restaurazione o “gattobardismo”.
Le decisioni di carattere amministrativo e di indirizzo politico della Giunta Bardi sono avvolte nella nebbia. Attendiamo ancora segnali forti di cambiamento e di cesura rispetto al passato, così come promesso in campagna elettorale. I lucani sono in trepidante attesa del rinnovamento promesso dal centrodestra. Ogni giorno migliaia di cittadini, imprenditori, lavoratori autonomi, liberi professionisti si rivolgono agli uffici regionali che devono funzionare in maniera efficiente con la presenza di figure adeguate.
Le emergenze devono essere affrontate con un decisionismo che non ammette tentennamenti o rinvii. Temi, per esempio, come l’ambiente, la disoccupazione, lo spopolamento, la sanità e la carenza di infrastrutture attendono risposte concrete. Risposte che derivano da una organizzazione della pubblica amministrazione con figure apicali competenti e sensibili.
È emblematico quanto successo lo scorso 30 dicembre. In Prima Commissione ho sollevato alcune questioni relative alla ratifica della nomina del nuovo Amministratore unico dei SEL (Società Energetica Lucana) in quota Lega. Ho rilevato l’importanza del coinvolgimento dei Consiglieri regionali per questa rilevante nomina dirigenziale, appellandomi allo Statuto regionale e ho chiesto delucidazioni in merito – prerogativa concessami proprio dallo Statuto regionale – al Presidente della Giunta. Lo stesso giorno in Consiglio regionale si sarebbe dovuto discutere il ddl di riordino dell’ARPAB. Le condizioni meteo avverse – questa la motivazione ufficiale – hanno portato ad un rinvio secco della seduta. Abbiamo però tutti registrato in Consiglio regionale i divari nella maggioranza sul disegno di legge. Diversità di vedute emerse con tutta la loro dirompenza. La nuova legge regionale che si presenta in Consiglio attribuisce, infatti, un ruolo di spicco al Dirigente generale del Dipartimento regionale all’Ambiente, che diventa una sorta di deus ex machina in un ambito molto delicato, dove le scelte politiche devono poter ancora contare e non essere messe all’angolo dal tecnocrate di turno.
Si continua a rinviare e a evitare il dibattito sulla questione Total in Consiglio Regionale, organo che la Giunta Bardi sembra stia cercando di svilire giorno dopo giorno.
È opportuno ricordare che con questo modus operandi si prende gioco del Consiglio regionale, chiamato ad approvare il Piano strategico regionale predisposto dalla Giunta. Fino ad oggi tale importante documento, che traccia le linee di intervento di sviluppo economico, sociale e ambientale, non è stato ancora presentato e discusso. Un altro segnale preoccupante. Anche su questo i lucani attendono risposte dal Presidente Bardi.
Aggiungo, inoltre, che non si è ancora avviato il dibattito sul bilancio della Regione. Il prossimo Consiglio è stato fissato per il 14 gennaio 2020 e dal 1 gennaio la Regione Basilicata è in gestione provvisoria. Situazione che durerà almeno sino alla fine del mese, inizi di febbraio. Questa situazione ci ha portato sulle prime pagine dei giornali nazionali. Il Fatto Quotidiano del 2 gennaio in prima pagina riporta un fotomontaggio in cui i governatori regionali di centrodestra, compreso il presidente Bardi, vengono ritratti sotto il diretto controllo del “re del Papeete” Matteo Salvini.
Non nascondo la mia preoccupazione, dopo questi primi sette mesi di governo Bardi. Voglio ricordare che esattamente un anno fa, il 9 gennaio 2019, grazie al MoVimento 5 Stelle, con l’accoglimento del ricorso presso il Tar Basilicata, i lucani ebbero la possibilità di andare a votare il 24 marzo anziché a il 26 maggio. In quella occasione abbiamo condotto un’altra battaglia di democrazia e civiltà, al fianco dei lucani, dopo una forzatura incredibile alla quale i cittadini vennero sottoposti dalla ex giunta Franconi-Pittella.
Rispetto a questi ultimi, l’attuale giunta di centrodestra, sfilacciata da beghe e protagonismi, non sta brillando per pragmatismo.
Il nuovo anno si apre con rinnovato entusiasmo per il M5S. Non può essere diversamente. Continueremo a batterci affinché il binomio sviluppo-benessere possa affermarsi nella nostra amata regione. Il tutto senza sacrificare quanto di più prezioso, l’ambiente, che poi è strettamente connesso alla salute dei cittadini. Non ci può essere sviluppo delle nostre comunità se le stesse patiscono l’isolamento infrastrutturale, che si trasforma in isolamento sociale. Nelle scorse settimane ho incalzato Anas affinché assumesse un atteggiamento più serio e meno strafottente in merito alla riapertura dei cantieri sulla Ss 658 Potenza-Melfi. Saremo attenti sulla questione. Così come saremo attenti su un altro tema che sta a cuore dei cittadini. La tutela dell’ambiente. Più volte mi sono occupato del termovalorizzatore Fenice di San Nicola di Melfi (il sindaco Valvano pochi giorni si è espresso, garantendo massima attenzione) e sul cementificio di Barile, collocato a due passi dal centro abitato. Più volte mi sono espresso sulla squallida vicenda degli sversamenti illegali nei pressi del COVA di Viggiano. Massimo impegno sarà garantito in questo 2020 e negli anni a venire. La salute è un bene troppo prezioso che non può essere sacrificato in nome del profitto o altri interessi. Fanno bene alcuni sindaci, anche come responsabili della salute pubblica, a tenere alta la guardia su alcune questioni che interessano i nostri territori.
Sarò al loro fianco, così come continuerò a battermi per i lucani e per la loro dignità di cittadini. Non sono sudditi e non meritano “ceneri” e carbone dalla Befana che si appresta ad arrivare.