Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Una proposta concreta contro il caro-carburante”. Di seguito la nota integrale.
‘Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato italiano compromettano così la nostra economia. Quando io faccio 50 euro di benzina, il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato’. Il fumo della propaganda meloniana è contenuto in questi poche parole. Nel 2019, l’attuale Presidente del Consiglio, allora all’opposizione, tuonava in un video diventato virale contro le accise, contro gli aumenti del costo del carburante colpa ‘dei governi precedenti’.
Cosa è cambiato con l’avvicendamento del centrodestra a Palazzo Chigi? Nulla, anzi. Fino all’inizio del 2023 era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che il governo Meloni ha pensato di eliminare con la precedente legge di bilancio.Resta il fatto che le accise sono ancora lì, ad attanagliare le famiglie italiane, e il caro-carburanti è arrivato ad incidere sulle tasche dei cittadini per quasi 15 miliardi di euro.
L’esecutivo di Giorgia Meloni resta inerme, proponendo soluzioni totalmente inefficaci come il prezzo medio e una carta carburante dal valore irrisorio.Questo accade quando il fumo della propaganda si rivela per quello che è, fumo appunto. Di reale e tangibile non c’è nulla. Gridare dai banchi dell’opposizione che tutto non funziona non è fare politica.
Fare politica è avanzare proposte che migliorino effettivamente la condizione degli italiani, vessati dalle tasse e ingannati dalle giravolte dell’attuale esecutivo. Una di queste potrebbe essere l’azzeramento temporaneo dell’IVA sul carburante, proposto da Altroconsumo. Una proposta ragionevole, che sta raccogliendo numerose adesioni grazie ad una petizione lanciata lo scorso agosto che ha raggiunto quasi 130mila firme.
Soltanto intervenendo in questo senso, sarà possibile dare un po’ di ossigeno alle famiglie. Avanzando, cioè, delle proposte concrete, che nulla hanno a che vedere con il fumo propagandistico del governo Meloni, sempre più ostaggio della propria fallimentare retorica.