Consigliere regionale Perrino (M5s): Assessore regionale Fanelli esulta per le coppe di cartone ma la tenuta della sanità lucana è sempre più a rischio come certificato dal bilancio di previsione anno 2023 e triennale 2023-2025 di Asm”. Di seguito la nota integrale.
Occorre prendere mestamente atto che l’Assessore Fanelli si accontenta di qualche coppa di cartone da lui costruita per dare all’esterno un’immagine positiva della sanità lucana. Ovviamente la realtà è ben lontana dalle edulcorate rappresentazioni dei piani alti di Via Verrastro: basti pensare ai 63 milioni sborsati per far curare i lucani fuori regione e al lento esaurimento delle liste di attesa per prestazioni ambulatoriali che si è fermato al 34% del totale.
Fanelli nella sua ultima nota di autocelebrazione ha fatto riferimento a presunti allarmismi che a sua detta celerebbero secondi fini e chiare strumentalizzazioni elettorali. Tuttavia basta leggere una delle ultime delibere di giunta regionale per avere contezza della gravità della situazione.
In particolare la DGR 286/2023 recante la “Deliberazione n. 138 del 28.2.2023 del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera (ASM) avente ad oggetto l’adozione del bilancio di previsione anno 2023 e triennale 2023-2025.” In questo documento, la DG Pulvirenti, mette nero su bianco tutte le criticità che interessano l’ASM, evidenziandone limiti e criticità di non poco conto. Pulvirenti evidenzia gli effetti del blocco del turn over del personale dipendente imposto dalla legislazione regionale, il mancato completamento e rinnovamento del parco tecnologico, i vincoli sugli acquisti previsti dalla spending review e tutti gli interventi di razionalizzazione dei servizi posti in essere in questi anni. Tutti aspetti che, testuali parole messe nero su bianco da Pulvirenti, “hanno comportato il depauperamento del patrimonio di risorse umane e strumentali e, più in generale, un indebolimento complessivo del sistema aziendale di offerta di servizi sanitari, che a seguito dell’emergenza covid, si presenta molto fragile e non più in grado di offrire piene garanzie di soddisfacimento delle esigenze di tutela della salute, cui è istituzionalmente preposto”. Pulvirenti spinge sulla necessità di avviare un processo di progressivo rimpinguamento del personale attraverso l’immissione in servizio di professionalità utili a coprire le carenze determinatesi nel corso degli anni. Si legge, ancora: “Si ritiene prioritario il rimpinguamento della dotazione organica del personale, a partire dall’individuazione dei Direttori delle Strutture Semplici e Complesse aziendali rimaste vacanti, e poi via via di tutte le figure professionali attualmente carenti per effetto della mancata attuazione del turn over nel corso degli anni”. Al fronteggiamento della carenza di personale si aggiunge la necessità di adeguare le risorse tecnologiche e la necessità di incrementare e ottimizzare strutturalmente i posti letto. L’ASM certifica la riduzione della quota del F.S.R. assegnata provvisoriamente all’azienda per il 2023 rispetto al 2021, sia per la quota indistinta, ridottasi di circa -2,7 milioni di euro (-1%), sia per la quota vincolata, diminuita di circa -1,3 milioni di euro (-1%) e mette in guardia sulla migrazione ospedaliera auspicando una strategia di potenziamento della rete ospedaliera e di riqualificazione della relativa offerta.
Di fronte a questa serie infinita di criticità la Regione risponde confermando in maniera draconiana il rigido processo di spending review in atto. Da via Verrastro lo affermano senza mezzi termini: “tutte le attività e gli investimenti indicati nel piano aziendale non approvati con atti e/o provvedimenti programmatici regionali non sono approvati e potranno essere avviati solo a seguito di autorizzazione regionale”.
Viene naturale chiedersi che cosa abbiano approvato in via Verrastro se ciò che viene riportato nel bilancio previsionale dalla DG, di fatto, non potrà essere attuato se non a seguito di non meglio specificati provvedimenti di “autorizzazione regionale”. Che cosa intende concretamente fare la giunta regionale di fronte a delle criticità che, a detta del DG di ASM, “rischiano di mettere a repentaglio la tenuta del sistema rispetto alla mission che ne giustifica l’esistenza”. È sufficiente la sola e fredda logica ragionieristica? Attendiamo dall’Assessore Fanelli un riscontro e una visione di futuro a partire da questi dati di fatto.