Gianni Perrino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “I camini alternativi autorizzati senza limite di tempo nell’impianto del COVA, immettono nell’ambiente anche oltre cinque volte il consentito”. Di seguito la nota integrale.
Pochi giorni fa abbiamo annunciato una richiesta di accesso agli atti presso l’Ufficio competente del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, relativamente alle comunicazioni che la compagnia che opera in Val d’Agri avrebbe dovuto inviare all’ente per ottemperare a quanto stabilito nella DGR 329/2020. In breve, con tale delibera, la Giunta autorizzava la compagnia ad utilizzare all’occorrenza, al posto del camino principale, altri due camini alternativi, senza alcun limite di tempo durante l’anno; unica condizione, non superare la quantità di massa dei vapori immessa nell’ambiente e già autorizzata per il camino principale. Stando a quanto inviato dalla compagnia alla Regione ed ai Comuni del comprensorio petrolifero nei primi giorni di luglio, durante l’utilizzo dei camini – per tre ore in data 3 luglio – sono stati superati, anche di diverse volte, i valori limite orari di ossidi di azoto e anidride solforosa in entrambi i camini. Ci apprestiamo – di conseguenza – a chiedere all’Assessore Rosa se e quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti dell’Eni e lo invitiamo nuovamente a prendere seriamente in considerazione la nostra proposta di legge sul tema, la quale prevede sanzioni puntuali e precise a tutela della salute dei lucani, proprio in casi di sforamento dri limiti emissivi come quelli occorsi durante il giorno segnalato dalla stessa compagnia. Quando alcune associazioni ambientaliste avvertivano del pericolo di un maggiore inquinamento, a seguito dell’approvazione della delibera citata, l’Assessore Rosa rassicurava i cittadini affermando che sarebbe, invece, accaduto l’esatto contrario. I fatti, purtroppo, danno ragione a coloro che denunciavano il pericolo di un allentamento delle misure a tutela della salute dei lucani.