Nella trentesima Giornata Nazionale per le vittime dell’amianto la Regione Basilicata continua ad abbandonare i 2500 cittadini sottoposti a sorveglianza sanitaria. Di seguito la nota integrale.
Si celebra oggi la Giornata nazionale per le vittime dell’amianto nella speranza di rinnovare l’impegno ad accelerare il percorso di liberazione del nostro Paese dalla fibra killer, ancora presente in tanti, troppi edifici e soprattutto luoghi di lavoro.
La media annuale dei casi di mesotelioma pleurico è in lieve flessione ma ancora molto alta in numerose regioni Italiane. Purtroppo anche la Basilicata non è esente da questo tipo di problematica.
Sono necessarie azioni coordinate con il Governo e gli Enti Locali per intervenire tempestivamente nella bonifica degli edifici più a rischio, snellendo i passaggi burocratici senza compromettere la sicurezza delle procedure.
Altra nota dolente che riguarda la nostra regione è quella relativa agli screening previsti dal programma di sorveglianza sanitaria degli esposti all’amianto che da inizio pandemia si sono letteralmente arenati. Si tratta di una pratica di prevenzione di importanza vitale che riguarda circa 2500 persone. Gli annunci in merito si sono sprecati nelle ultime settimane, ma di fatti se ne sono visti pochissimi: gli screening proseguono con una lentezza preoccupante. Eppure come M5S abbiamo spinto tantissimo affinché si recuperassero le risorse necessarie per la ripresa a pieno regime di quelle che sono delle cure salvavita a tutti gli effetti. Grazie ad un nostro emendamento allo scorso collegato, per l’anno 2022, i fondi provenienti dal taglio delle indennità dei consiglieri regionali previsto dalla L.R. 37 del 2017, sono state destinate all’attività di sorveglianza della popolazione interessata, ma – di fatto – nulla si è ancora mosso in termini pratici. L’attuale situazione politica che si protrae da svariati mesi aggiunge elementi di ulteriore preoccupazione. I protagonisti del vergognoso teatrino politico sono chiamati a riflettere su queste problematiche, anziché sollazzarsi in vergognose battaglie di posizionamento a scapito dei problemi che toccano impietosamente la carne viva dei cittadini.