Consigliere regionale Gianni Perrino (M5s): “Richiesti i dati dei termodistruttori del COVA in attesa di ricevere riscontri sulla nostra proposta di legge”. Di seguito la nota integrale.
Erano gli ultimi giorni di maggio quando l’Assessore Rosa – in replica ad una dichiarazione dell’Associazione Medici per l’ambiente – illustrava il contenuto della delibera di Giunta regionale n. 329/2020: atto amministrativo che consente, in sintesi, ad ENI S.p.A. l’attivazione di due termodistruttori alternativi in caso di spegnimento di quello principale.
Stiamo parlando di quei camini che ormai sono diventati parte del paesaggio e del vissuto quotidiano della Val D’Agri a causa delle fiammate che si verificano con cadenza pressoché regolare.
Nella citata delibera del maggio scorso sono contenute una serie di prescrizioni alle quali ENI deve ottemperare ogniqualvolta vengono attivati i termodistruttori di “riserva”: oltre a comunicare i periodi di utilizzo e dei flussi di massa cumulativi dei punti di emissione, ENI è tenuta ad effettuare attività di manutenzione e implementazione degli stessi termodistruttori al fine di minimizzarne l’impatto.
Alcune delle comunicazioni cui ENI è obbligata hanno cadenza bimestrale: pertanto abbiamo ritenuto opportuno richiederne copia all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata attraverso un apposito accesso agli atti.
D’altronde, la nostra attività di monitoraggio degli impianti petroliferi situati in Basilicata non si è mai fermata. Stanchi delle solite dinamiche innescate dagli innumerevoli malfunzionamenti degli impianti, nelle scorse settimane abbiamo anche depositato una proposta di legge tutta improntata alla tutela e difesa del diritto alla salute, con una serie di sanzioni in caso di sforamenti dei limiti emissivi di idrocarburi non metanici (NMHC) e idrogeno solforato (H2S).
Oltre ai sacrosanti controlli, appare quanto mai indifferibile l’attivazione di un meccanismo sanzionatorio chiaro e puntuale nei confronti di chi si fa beffe della salute e dell’ambiente. In caso contrario ci ritroveremo continuamente a commentare innumerevoli e interminabili episodi che sembrano riproporre uno stesso, identico “canovaccio”: quello scaturito dall’immaginazione di Chuck Jones e Michael Maltese, autori del cartone animato di Willy il Coyote e Beep Beep, con l’assessore di turno nei panni di Willy che cerca invano di “catturare” la multinazionale petrolifera di turno, velocissimo uccello di colore blu. Ma a differenza del cartone animato, lungi dal suscitare ilarità, si riproporrebbe un drammatico scenario che continuerebbe a far piangere i lucani.