Consigliere regionale Perrino (M5s): “Servizio di asilo nido Regione Basilicata stenta a decollare: perché questo stallo?”. Di seguito la nota integrale
In una regione che deve fare sempre più i conti con l’incessante trend di spopolamento anche la burocrazia fa spesso la sua parte per complicare ulteriormente le cose.
Nella scorsa legislatura ci eravamo occupati di approfondire la questione relativa ai lavori di realizzazione dell’asilo nido aziendale della Regione Basilicata e del programma attuativo dell’intesa “Conciliazione dei tempi di vita e lavoro, Anno 2012”, chiedendo conto dello stato dei lavori poi ultimati nel 2016.
A 7 anni di distanza apprendiamo da un comunicato stampa della CISL Basilicata che vi sarebbe uno stallo nella realizzazione degli asili nido aziendali per Regione Basilicata, AOR San Carlo e Unibas. Alla base di questo stallo vi sono i soliti contenziosi tanto cari alle gare di appalto della nostra regione.
Stando alla documentazione disponibile, la concessione del servizio di asilo nido negli edifici di proprietà della Regione Basilicata, dell’AOR San Carlo di Potenza e dell’Università degli studi della Basilicata è stata aggiudicata definitivamente alla Società Cooperativa Multiservice Sud Coop con determina datata luglio 2022.
Ad oggi non risulta essere attivato alcun servizio né tantomeno ci sono stati riscontri da parte degli uffici regionali. È incomprensibile il fatto che un servizio del genere stenti a decollare nonostante le carte sembrerebbero essere a posto.
Cosa si aspetta ad avviare questo servizio? È l’interrogativo che abbiamo posto alla Giunta regionale attraverso una interrogazione depositata nei giorni scorsi.
Negli organici delle amministrazioni interessate a seguito dei recenti concorsi sono entrati numerosi under 40 che potrebbero giovare di questo importante servizio; il bando, inoltre, contempla la possibilità di usufruire di tale servizio, non solo ai dipendenti delle rispettive aziende, ma anche a tutti coloro che hanno la necessità di usufruire di un asilo nido.
Alle belle parole e alla retorica spicciola sul welfare e sulle opportunità da offrire alle giovani famiglie devono seguire necessariamente i fatti.