Consigliere regionale Perrino: “La Regione Basilicata palesi la sua posizione sul progetto di Pozzo Pergola e metta in campo azioni concrete per contrastare le fiammate prepotenti di Total”. Di seguito la nota integrale.
Nonostante i mille proclami del governo Bardi sulla gratuità del gas per i lucani, al quale si aggiungeranno eventualmente altri elementi a ridosso delle elezioni, la Basilicata resta pericolosamente terra di conquista per le compagnie petrolifere.
L’ Eni ha ripresentato il 30 gennaio 2023 al Ministero per l’Ambiente la procedura di Via per la messa in produzione del pozzo Pergola 1 e la realizzazione delle condotte di collegamento dell’Area Innesto 3 con il centro olio di Viggiano, nell’ambito della concessione coltivazione idrocarburi denominata “Val d’Agri”. Il progetto viene riproposto dopo lo stop nel 2021 da parte della Commissione VIA e del Ministero dell’Ambiente, anche grazie ad una forte e ferma opposizione delle Associazioni Ambientaliste, dei comuni interessati e dei Comitati cittadini.
Il tracciato di oleodotto di 8,3 km che collegherebbe il pozzo Pergola 1 al centro olio Cova, ipotizzato dalla società ENI, attraverserebbe ben sei sorgenti idriche presenti nel territorio del Comune di Marsico Nuovo e passerebbe sotto l’alveo del Fiume Agri mediante un tunnel di 250 metri, rappresentando così un serio pericolo per le risorse idriche sotterranee.
Vari Enti pubblici e associazioni, in particolare il Coordinamento Nazionale NO TRIV, hanno già evidenziato condivisibili criticità ed anomalie nella relazione tecnica presentata da Eni in merito ad aspetti programmatici, progettuali e soprattutto ambientali.
Vista la delicatezza della questione abbiamo ritenuto opportuno interrogare la Giunta regionale al fine di conoscere quali azioni sono state intraprese nel processo di valutazione di impatto ambientale.
Nel frattempo, sul versante TOTAL, continuano a verificarsi le consuete fiammate anomale. L’ultima si è registrata nella giornata del 28 aprile scorso con fiammate alte circa venti metri e fuoriuscita di abbondante fumo. Anche in questo caso gradiremmo capire la posizione della Regione Basilicata, visto e considerato il protrarsi di certi eventi ormai parte integrante del processo estrattivo che da anni interessa il territorio regionale.
Bardi e Latronico non si fermino agli sterili proclami propagandistici, ma mettano in campo serie azioni per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.