“Nei giorni scorsi la Camera dei deputati ha convertito in legge con modificazioni, il Decreto vaccini che, tra le altre cose, ha previsto, ovviamente a determinate condizioni, uno scudo penale per gli operatori sanitari alle prese con le vaccinazioni”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che spiega: “In un sistema ad azione penale obbligatoria in presenza di una ipotesi di reato, come è quello italiano, può infatti accadere all’operatore sanitario di trovarsi a rispondere per omicidio colposo e lesioni colpose, qualora si verificasse anche una mera coincidenza temporale di eventi infausti nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino”. E ancora aggiunge Polese: “Con l’intento di evitare che corressero questo rischio anche gli esecutori della vaccinazione che avessero seguito correttamente le procedure di vaccinazione date, gli ordini professionali dei sanitari avevano chiesto nei mesi scorsi uno scudo penale. Appello che io stesso avevo immediatamente sostenuto”. Sulla questione poi l’esponente di Italia Viva sottolinea: “Bene impegno del governo Draghi sul piano vaccinale, e in particolare sullo scudo penale, su cui, nonostante la delicatezza del tema e la corsa contro il tempo, il Governo aveva nei mesi scorsi comunque dato subito ampie rassicurazioni. Il tema dello scudo per i vaccinatori, in verità, è solo uno degli aspetti del complesso tema della responsabilità penale del medico, già difficile da regolare in tempi normali, ma particolarmente delicato in una situazione eccezionale come quella di una pandemia”. La conversione in legge del decreto vaccini, continua il vicepresidente del Consiglio regionale, “offre un segnale di tranquillità e fiducia alla categoria dei sanitari ma in generale questo Governo, guidato da Draghi, e il commissario Figliuolo stanno dimostrando quotidianamente una rinnovata capacità di ascolto del mondo del lavoro e un nuovo approccio di decisionismo e concretezza che si sta rivelando importante nella lotta alla pandemia”.
Giu 04