“L’odierno patrimonio zootecnico della Basilicata è caratterizzato da dimensioni non certo trascurabili, parliamo infatti della presenta di oltre novantamila bovini, duecentomila ovini e oltre cinquantamila caprini, tutti capi allevati nella nostra regione in oltre cinquemila aziende. L’allevamento del bestiame praticato spesso in zone dal punto di vista territoriale estremamente svantaggiate costituisce un baluardo estremo contro il fenomeno dello spopolamento, dominante da decenni in Basilicata. Appaiono quindi meritevoli di tutela e menzione manifestazioni come quella tenutasi nei giorni scorsi a Laurenzana, la cosiddetta “Asta degli arieti” “. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto. ” L’evento si ripete oramai da decenni grazie all’organizzazione dell’Ara di Basilicata con il sapiente ausilio della Giunta regionale. L’asta – afferma Quarto – ha riscosso un grande successo grazie anche alla presenza di centinaia di allevatori provenienti dalla Basilicata e da regioni limitrofe. Tutti i 41 arieti presentati sono stati venduti, alcuni anche a prezzi rilevanti, oltre i duemila euro. Impeccabile nella circostanza l’organizzazione, capeggiata dal direttore dell’Ara, Franco Carbone. La Giunta del presidente Bardi già in passato ha dimostrato grande interesse al settore con l’approvazione della legge sulla pastorizia e transumanza riconosciuti come patrimonio regionale. Infatti tali attività sono da sempre un presidio permanente e insostituibile dell’intero territorio lucano. Il pastore pertanto è divenuto un vero e proprio custode del territorio, che assicura con la sua attività il benessere degli animali e il rispetto dell’ambiente. Bisogna continuare ancor più in futuro – aggiunge Quarto – l’opera di valorizzazione delle pratiche legate alla produzione di cibi di elevata qualità, da sempre espressione della tradizione e cultura alimentare lucana. Rilanciare la zootecnia significa anche e soprattutto il voler porre un argine al dramma della desertificazione sociale. La stessa infatti costituisce oggi il vero e più grande problema della nostra regione, una piaga il cui cammino inesorabile non sembra dare tregua o subire deroghe temporali. La Basilicata scompare anagraficamente parlando, diventando oramai la patria degli anziani e degli immigrati. I comuni del nostro entroterra ricchi di cultura e belle tradizioni non devono essere abbandonati al loro destino o condannati all’ oblio. Bisogna scongiurare questi pericoli – conclude Quarto- aiutando settori fondamentali come quello della zootecnia in particolare e dell’agricoltura in generale, indispensabili per offrire e generare nuove possibilità di lavoro alle giovani generazioni”.