Il consigliere regionale della Basilicata Roberto Cifarelli rientra nel Partito Democratico, dopo l’autosospensione dello scorso 14 gennaio per “l’assenza di un dibattito interno dopo la bruciante sconfitta delle scorse elezioni regionali” e a causa di “un partito fermo in logiche di autoconservazione”.
Lo ha annunciato questa mattina a Potenza, nel corso di una conferenza stampa.
“Il mio è stato un disperato gesto d’amore che è rientrato per i tanti attestati di stima ricevuti in questo periodo e anche in vista delle prossime elezioni comunali di Matera, dove sono convinto che anche con il mio contributo il Pd può vincere”.
Cifarelli, che ha escluso categoricamente una sua candidatura a sindaco, ha messo in evidenza che “bisogna fare le primarie affinché i cittadini di Matera possano scegliere il proprio candidato tra persone libere.
E anche questo mi ha spinto a rientrare nel partito, perché si discuta di un progetto politico chiaro, trasparente e che abbia al centro il bene della città”. Su questa prospettiva, Cifarelli ha auspicato un confronto con la segretaria nazionale Elly Schlein: “Sarebbe auspicabile parlarne con lei per spiegare che i modelli politici devono essere adattati ai territori, guardando alle singole specificità. Vorrei tornare allo spirito di un tempo – ha concluso – quello a favore della comunità, riprendendo la battaglia dall’interno”.
Lacorazza sul rientro di Cifarelli nel PD: “Il rientro di Cifarelli nel PD non chiude problemi e contraddizioni”. Di seguito la nota integrale.
“Sono contento che Roberto Cifarelli abbia accolto, tra gli altri, anche il mio appello a rientrare nel PD”. Lo dichiara il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che aggiunge:
“La sostanza delle questioni politiche che ha posto con l’autosospensione restano aperte, anzi rischiano, se non affrontate adeguatamente di ingarbugliarsi ancora di più. Nei giorni scorsi in un lungo post pubblicato sui miei profili facebook ho provato nuovamente, e in coerenza con quanto detto in questi mesi, a sottolineare gli aspetti più rilevanti che attengono alla strategia del PD e della sua gestione, alla natura della alleanza e al suo progetto”.
“Questi nodi – conclude Lacorazza – se non sciolti rischiano di essere trascinati producendo un film già visto alle elezioni politiche del 2022 e alle elezioni regionali del 2024”.