60 anni fa, l’11 novembre 1961, a Kindu, nell’ex Congo Belga, si verificò l”atroce agguato, che costò la vita a 13 avieri italiani impegnati in una missione di pace dell’ONU per assistere le popolazioni locali.
Tra i militari trucidati anche il potentino Nicola Stigliani, Sergente Maggiore montatore, che ad appena 30 anni, da vero e proprio martire, fu sottratto agli affetti dei suoi cari per servire la Patria in una delicata operazione internazionale finalizzata alla costruzione della pace in un territorio dilaniato da conflitti tribali e sanguinari.
L’esempio di valorose persone come Nicola Stigliani deve essere trasmesso ai posteri e deve indurre la comunità lucana e le istituzioni che la rappresentano a rinnovare, con maggiore vigore, i sentimenti di gratitudine nei confronti dei servitori dello Stato, che all’estero tutti i giorni rischiano la vita.