“Un articolo di un quotidiano locale – dichiara l’assessore Marcello Pittella – ha riportato e commentato un’ interrogazione del Consigliere Rosa sull’uso dei Pacchetti Integrati di offerta turistica che la Regione ha messo a punto nel 2010.
Si lamenta in buona sostanza che i fondi a ciò destinati (quasi due milioni e mezzo quest’anno che vanno ad aggiungersi ai cinque del biennio precedente) sono andati a iniziative discutibili più che a “comunicazione e marketing”.
Risponderò in Consiglio quando l’interrogazione del Consigliere Rosa verrà all’ ordine del giorno; vengo qui a qualche chiarimento per la nota di stampa che non vuole essere assolutamente un’ anticipazione all’interrogazione consiliare.
Ritengo che i Pacchetti PIOT approvati nel 2010 – prosegue l’assessore alle Attività produttive – hanno rappresentato veri e propri progetti di sviluppo turistico centrati sulla valorizzazione, promozione e comunicazione delle risorse di ciascun territorio proponente, organizzati, pur con luci ed ombre, intorno a precisi ed individuati prodotti turistici, il turismo balneare, naturalistico-ambientale, gastronomico, culturale, sportivo e di fruizione attiva della natura, integrati sia come concept di prodotto che come ventaglio di infrastrutture, aiuti agli investimenti privati, strategie di marketing e sostegno ad eventi.
Ritengo pure che la scelta di far partire e gestire dal basso i PIOT sia da continuare e che a distanza di due anni dalla attivazione della procedura si possono tirare le prime somme sulla esperienza dei PIOT (Pacchetti Integrati di Offerta Turistica) che è stata recepita dalla componente pubblica e privata con grande entusiasmo e partecipazione, è stata apprezzata sia dalla Commissione europea che portata ad esempio come buona pratica di progettazione integrata. Il risultato più evidente ed innovativo è stato lo sperimentato dialogo tra componente pubblica e privata nell’ambito del quale grande ruolo propulsore è stato affidato all’iniziativa privata, con un importante e convinto percorso di condivisione del territorio.
Il mio compito di neoassessore è stato essenzialmente quello di recuperare le risorse per la terza annualità, di riprogrammarle e di spingere i capofila dei Piot, attraverso una consultazione continua, ad andare, pur in presenza di una programmazione triennale già approvata, ad una maggiore qualità rispetto alla quantità degli interventi, ad una maggiore concentrazione degli stessi e a guardare alle “quattro M”.
Al di là del giudizio della Commissione europea, penso che si sia nella direzione giusta perché negli ultimi anni la Basilicata turistica è stata più accogliente e i numeri ci dicono che, non solo abbiamo retto, ma siamo andati avanti anche se in periodo di pesante crisi economica.
Nel merito dei Piot voglio aggiungere che il rapporto finanziario tra le diverse componenti della offerta turistica (infrastrutture, aiuti , marketing ed eventi) era prefissato in: dal 25 al 35 % per interventi infrastrutturali pubblici, dal 50 al 60% per aiuti agli investimenti privati ed il 15% per marketing ed eventi.
I partenariati PIOT hanno poi proposto di suddividere quest’ultimo 15% generalmente nel 50% per attività di marketing attuate dall’APT sulla base di intese sottoscritte con gli stessi PIOT ed il restante 50% per il sostegno ad eventi che, individuati dagli stessi partenariati PIOT, hanno rappresentato una risposta al crescente protagonismo e creatività sociale di soggetti pubblici e privati, con un incremento significativo di iniziative e manifestazioni.
Ovviamente ci sono state luci e ombre.
La mia idea è che l’intero Consiglio Regionale debba aprire una seria riflessione sul Turismo in Basilicata con l’adozione del nuovo Piano Turistico Regionale; da parte mia proprio per predisporre una bozza partecipata sto consultando Gal, Sovrintendenze, Enti Parco, e i tanti attori che ci sono sul territorio, a partire dai Sindaci, perché il “metodo Piot” possa diventare la concertazione vera per creare sinergie e puntare a quel turismo di qualità che sta facendo apprezzare sempre di più le nostre ricchezze”.