Consiglieri Comunali di Venosa Duemilaventiquattro Antonella Fatone, Rocco Di Tommaso, Francesco Mollica, Angelo Antenori Giovanni Colangelo e Rocco Bitetta: “A Venosa anche la presidente del Consiglio comunale diventa demiurgo”. Di seguito la nota integrale.
L’espressione più calzante per descrivere l’attuale Presidente del Consiglio comunale di Venosa, naturalmente pentastellato, è quella pronunciata proprio da un fuoriuscito del Movimento 5 stelle, quando, disgustato per il cambio di rotta adottato dal Movimento, ebbe a dire : “questo movimento prende la forma dell’acqua a seconda del recipiente in cui si mette”.
Infatti, la novella Presidente del Consiglio, eletta dai soli Consiglieri di maggioranza, proprio non ce l’ha fatta a non mostrarsi diligente discepola di siffatti mentore, a dispetto di quanto affermato nella recente seduta del suo insediamento, allorquando, utilizzando toni pacati, si presentava protesa verso un ruolo di imparzialità ed, a tal fine, chiedeva a noi dell’ opposizione una leale partecipazione costruttiva . Peccato che nei fatti già si nutriva dell’arroganza del potere.
A Lei , però, va il giusto merito di essere stata capace , da subito , finanche di mutare la natura e la competenza della Conferenza dei Capi Gruppo, svuotandola delle funzioni che le sono proprie , quali l’attività preparatoria del Consiglio come la calendarizzazione dei lavori, e gli argomenti da trattare, regredendola a semplice riunione di presa d’atti dovuti ( da parte di chi?) rispetto a decisioni già prese in altri consessi.
Ci chiediamo : prima di accettare una carica di tal prestigio non sarebbe opportuno documentarsi rispetto al proprio ruolo per evitare figuracce? Esiste uno statuto, un regolamento ed il TUEL! Come si può essere tanto stolti da pensare di poter ignorare e sovvertire funzioni codificate?
Qui non si tratta di attacchi politici sulla gestione, o meglio non gestione, di problematiche varie, ma , di pretendere l’applicazione di regole normate appunto per garantire quella partecipazione democratica che a Venosa è diventata una chimera.
Risulta, per noi delle opposizioni,inaccettabile che anche in questo consesso si pretenda l’accettazione di un fare militaresco dove viene chiesto , non un coinvolgimento fattivo rispetto alla calendarizzazione e programmazione dei lavori , come recita la norma, ma solo un atto di presenza e semmai l’assenso per decisioni già prese.
Cara Presidente se questo è il buongiorno figuriamoci il prosieguo , però noi abbiamo deciso di non dedicare più neanche un minuto del nostro tempo per assistere a queste farse , per giunta , venendo meno al proprio lavoro dove ogni convocazione comporta implicazioni non di poco conto .
Siamo stanchi di parlare ad un muro di gomma , qual è quello eretto dall’amministrazione ed a cui Lei si è prontamente uniformata, perché i suoni rimbalzano senza attecchimento.
Però, se tutti voi pensate di zittirci, utilizzando questi sistemi, avete sbagliato di grosso!
E’ ormai evidente che non siete più considerati maggioranza dalla comunità Venosina solo in voi alberga questa pia illusione , oppure ,pur essendo consapevoli che tale status persiste solo in un recinto preciso, cioè all’interno delpalazzo comunale , vi comportate come gli ultimi difensori di attacchi al fortino. Il nostro ruolo, di rappresentanti di gran parte dell’elettorato venosino, ci impone un dovere etico: quello di rendere conto delle nostre azioni in reazione ai vostri comportamenti.
Proviamo una sincera commiserazione per tutti voi che, pur non conoscendo l’A,B,C, della politica , ed i fatti lo dimostrano con i continui errori commessi, vi ergete a statisti navigati, a novelli profeti dotati di facoltà omniscienti rispetto al passato, al presente ed anche a ciò che accadrà in futuro.
Il risveglio sarà brusco, avrà l’amaro in bocca e, fareste bene a ricordare : “ Sognare è un fiume profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripùllula nel mattino di verità.”Gadda docet.