I Consiglieri comunali, Maiuri, Modarelli, Marrese, Lopatriello, Celsi e Ligorio: “Il Sindaco Enrico Bianco e la proporzione inversa tra predica e pratica”. Di seguito la nota integrale.
Già a pochissimi mesi dal suo insediamento, il neo sindaco della città di Policoro, Enrico Bianco, inciampa al primo scalino che doveva essere quello utile alla corroborazione della sua attività politica fatta di integerrimi propositi. Perché se è vero che molte parole e molti fatti passano velocemente nel dimenticatoio, altri aspettano il momento giusto per tornare a galla. Noi della minoranza bene ricordiamo la veemenza delle asserzioni di cambiamento, trasparenza, legalità, meritocrazia profuse dall’attuale sindaco durante la campagna elettorale delle amministrative della scorsa primavera, come bene ricordiamo il tono arcigno e severo con cui il consigliere di maggioranza Giuseppe Ferrara, per tutti Pino, additò l’amministrazione Mascia per aver nominato la dott.ssa Tonia Sollazzo quale Presidente del Nucleo di valutazione delle performance dell’attività amministrativa. Ed è in nome di questi ricordi, che oggi ci chiediamo, continuano i consiglieri, in base a quali criteri meritocratici e di imparzialità è stato nominato Presidente del Nucleo di Valutazione il dott. Marco Pinca, che come noto, non solo ha partecipato, nella su citata campagna elettorale, come candidato consigliere proprio tra le fila della coalizione Bianco ma è stato anche, negli anni 2012-2017 consigliere dell’amministrazione Leone. Stesso ragionamento vale per la metodologia sempre più praticata dall’amministrazione Bianco degli affidamenti diretti per gli incarichi ai professionisti, ma anche per i lavori. Ricordiamo ancora le parole tuonanti e gli appelli alla trasparenza da parte degli attuali amministratori, che lamentavano ad altri ma essi stessi oggi trascurano.
Lungi dai sottoscritti, continuano ancora i consiglieri, farne una questione squisitamente di compatibilità, è una questione di metodo, di serietà ed opportunità politica, non si può rimanere silenti dinanzi ad una scelta che mal si sposa con le propagande di cambiamento e di legalità ma soprattutto con quelli che dovrebbero essere i criteri ispiratori delle sane azioni politiche. Non ci dimentichiamo, concludono i consiglieri, che nel caso di specie, un’Autorità come quella del Nucleo di valutazione necessita di una composizione tale da non mettere minimamente in discussione l’indefettibile separazione dei ruoli che altrimenti porrebbero l’ente sotto l’insidioso rischio della corruzione, e dell’allontanamento dei buoni propositi di cui ci si è fregiati.