Consiglieri regionali Braia e Polese: “Bilancio regionale con i fondi europei. Tante falle, qualche pezza emergenziale. Italia Viva ha provato a raddrizzare il tiro. Ora Bardi onori gli impegni assunti”. Di seguito la nota integrale.
“Con un ritardo di quasi 6 mesi e una Regione Basilicata bloccata in gestione provvisoria, si approva un bilancio tecnico senza coraggio, senza riforme. In compenso con grandi vuoti da colmare. La macchina amministrativa è dimezzata nel personale, per pensionamenti non rimpiazzati. L’assistenza tecnica prossima alla scadenza dei contratti ottobre 2024 per oltre 150 unità. Ora nei 6 mesi rimanenti dell’anno si dovrebbe fare quello che è stato programmato per 12. Il carico di lavoro è raddoppiato dalle innumerevoli pratiche autorizzative richieste da enti locali e imprese richiedono per effettuare attività o investimenti, in Aree Zes comprese, uffici regionali nel caos organizzativo. I ritardi sono purtroppo su tutto, dal dipartimento ambiente con il record per le pratiche connesse alla transizione energetica al dipartimento agricoltura senza guida politica, incredibilmente abbandonato senza assessore da oltre 7 mesi”.
Lo dichiarano il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe e Presidente II Commissione Programmazione e Bilancio e il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese.
“Come Italia Viva – Renew Europe – proseguono Luca Braia e Mario Polese – abbiamo provato concretamente anche in questa sessione di Bilancio a far raddrizzare il tiro. Una manovra di bilancio asfittica che non affronta nessuna emergenza in maniera strutturata e con provvedimenti mirati non serve a guardare lontano. Al netto di qualche ordine del giorno approvato, al momento abbiamo solo promesse: vedremo se saranno mantenute dal Governo regionale.
Le nostre proposte: recuperare risorse per rilanciare l’azione delle Ater, che riguarda oltre 4500 famiglie, per manutenere un patrimonio divenuto fatiscente e realizzare nuovi alloggi, chiedere il finanziamento del bonus gas alle imprese, sostenere gli studenti per la frequenza della nostra università, erogare contributi alle aziende che autorizzano i giovani lucani ad operare nella nostra terra attraverso l’incentivo al lavoro agile (smart working). Abbiamo provato a dare, anche grazie al nostro fondamentale impegno di raccordo tra le varie esigenze e istanze, una risposta alla Sanità privata. Su troppe questioni è ancora buio assoluto: riforme annunciate ma inesistenti all’atto pratico. Per la sanità privata abbiamo fatto tanto, come IV, e ora è stata finalmente ascoltata e soddisfatta in attesa dei fabbisogni. Grande è però la confusione generata sull’Adi, dove la sentenza del Tar di ieri vede vincente Auxilium e svela la verità: una Regione che non ha ottemperato per ben 2 anni alle indicazioni previste nell’intesa stato regione del 4 Agosto 2021 per l’approvazione e l’applicazione dei manuali di accreditamento utili a individuare le strutture che possono erogare questa tipologia di servizi”.
“Anche stavolta – proseguono i due esponenti di Iv – occasioni perse per il Governo regionale che non riesce a cogliere completamente la portata delle conseguenze delle azioni e delle omissioni dal bilancio. Infatti, ci ritroviamo con Enti Locali e Province dimenticati, il Fual senza risorse, azzerato il fondo per ristorare gli agricoltori danneggiati dalla fauna selvatica, non finanziato quello per concedere il bonus gas alle imprese e per gli impianti rinnovabili anche alle famiglie metanizzate. Senza risorse i capitoli per il cofinanziamento Agea fondamentale per pagare le aziende agricole che hanno fatto investimenti con il Psr 2014/2023. Come facciamo a rispettare il target di 80 milioni di euro nel 2023? Neanche un euro per i Piani sociali di zona totalmente definanziati. Consorzio di Bonifica e Acquedotto Lucano senza adeguati aiuti: saranno costretti a rivedere le tariffe per agricoltori, comuni e cittadinanza”.
E ancora aggiungono i due esponenti di Iv, “E’ stato tanto il tempo impiegato per redigere il bilancio. Seppure con enormi risorse economiche disponibili tra fondi del Pnrr, della programmazione Europea, residuali della vecchia programmazione e della nuova 2023/2027, oltre che quelli rivenienti da royalties e compensazione ambientale da estrazioni di petrolio e gas, sono riusciti nel miracolo di non affrontare nessuna emergenza e di lasciare tanti settori strategici in grande difficoltà. Sarebbe dovuto essere il bilancio del rilancio delle azioni del Governo regionale a fine legislatura. Invece, è poco più di un bilancio tecnico: servirà, forse, solo a far partire la programmazione europea 2023/2027. Intanto, certifica e conferma la scarsa qualità dell’azione politica di questa maggioranza di centro destra che va avanti solo con gli slogan del bonus gas, per anestetizzare le coscienze. Si concedono ai cittadini un po’ di risorse utili forse solo a recuperare consenso elettorale ma non alla vera ripresa economica e occupazionale della Basilicata. Lo spopolamento soprattutto di giovani non si ferma, con un gravissimo invecchiamento medio della popolazione con oltre il 40% over 65”.
“Noi il nostro lo abbiamo provato a fare con la responsabilità che ci contraddistingue. Per il futuro della Basilicata, che dovrebbe prescindere dalla parte politica che guiderà la regione – concludono Braia e Polese – ci vuole solo un piano coraggioso di riforme. Per la Sanità, totalmente degradata in questi ultimi 4 anni, per la gestione delle risorse idriche, forestali e ambientali, per un serio sviluppo occupazionale che presti attenzione alle nuove generazioni prima che se ne partano per sempre, alle imprese soprattutto innovative, alle famiglie a partire da quelle più in difficoltà. Per rendere attrattivo e vivibile un territorio come il nostro, non basta una mancia nella bolletta del gas. Occorre creare un intero ecosistema competitivo, in grado di attrarre investimenti endogeni ed esogeni, con cui costruire solidamente qualcosa per le giovani intelligenze lucane: ne perdiamo 6000 all’anno, in tutti i settori”.