I consiglieri regionali Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci del Movimento 5 Stelle: “Banca della terra lucana, come sempre tutto in alto mare”.
Abbiamo presentato un’interrogazione riguardante la legge regionale n. 36 del 14 dicembre 2017 recante disposizioni per il rilancio dell’agricoltura e per l’istituzione della Banca regionale della terra lucana, approvata anche su iniziativa del Movimento 5 Stelle Basilicata.
L’obiettivo della legge è recuperare l’uso produttivo di aree abbandonate e non utilizzate per sostenere il settore agricolo lucano, incentivare i giovani a rimanere sul nostro territorio, nonché favorire il ricambio generazionale in agricoltura e contrastare la dilagante disoccupazione giovanile nel nostro territorio.
L’art. 4 della norma regionale – si legge nel testo dell’interrogazione – ha previsto l’istituzione, presso il Dipartimento regionale competente, della Banca della terra lucana, con il compito di censire tutti i terreni incolti, abbandonati o sottoutilizzati, di proprietà pubblica o privata, che potrebbero essere recuperati all’uso agricolo o selvicolturale.
Purtroppo al momento la Banca della terra lucana non è operativa; ciò sta creando un notevole svantaggio alle imprese che, purtroppo, non possono avere accesso alla piattaforma informatica che avrebbe dovuto contenere tutti gli elementi identificativi catastali dei terreni disponibili ad uso agricolo.
Mentre in Basilicata le buone prassi come questa della Banca della Terra procedono come sempre purtroppo a rilento, in altre regioni del sud, come la Sicilia, grazie a questo strumento sono stati già assegnati 430 ettari di terreno a dodici giovani imprenditori agricoli che avranno così la possibilità di utilizzare una parte dei terreni inutilizzati per farne una fonte di reddito e creare posti di lavoro.
Perché in Basilicata bisogna ancora attendere?