Consiglieri regionali Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci del Movimento 5 Stelle: “Bardi salva Potenza anche grazie al soccorso di Italia Viva: non sono più tollerabili le inefficienze del capoluogo a scapito dell’intero territorio regionale”. Di seguito la nota integrale.
“Dio salvi la regina” è l’inno nazionale britannico che potrebbe essere mutuato dalla regione Basilicata in “Dio salvi il capoluogo di Regione”. È stato questo il nocciolo della manovra di bilancio approvata all’alba di oggi dopo la lunga maratona iniziata nei giorni scorsi.
Il maxidebito di Potenza non è stato digerito bene all’interno della maggioranza tant’è che è risultato decisivo il soccorso di Mario Polese (Italia Viva), poi ringraziato con l’approvazione di un emendamento utile alla salvaguardia delle Comune di Melfi. Questa è stata la linea del governatore per far digerire l’amaro boccone da 40 milioni di euro: distribuire mance utili a puntellare i voti positivi anche per i consiglieri di maggioranza più riottosi (come quella di 800 mila euro per il tribunale Lagonegro).
Interessante la posizione ambigua del presidente Bardi che, alla domanda specifica su dove sono stati reperiti i soldi per Potenza, non ha saputo dare una risposta chiara ed inequivocabile.
Inutile dire che la nostra proposta di istutuzione di un fondo regionale di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli Enti locali è stata cassata senza mezzi termini. Chiedevamo di istituire un fondo di rotazione a servizio degli Enti locali in grado di assicurare la stabilità finanziaria in tutti quei casi di dichiarazione di predissesto e dissesto finanziario evitando, pertanto, l’attribuzione di ingenti importi a fondo perduto, come ad esempio il “fondo salva Potenza”, che, oltre ad essere un esempio sbagliato e controproducente di “assistenzialismo pubblico” a scapito di tutti quei comuni virtuosi e parsimoniosi, si pone in netto contrasto con i principi di imparzialità e buon andamento della P.A. (art. 97 Cost) e con le norme statali in materia di dissesto finanziario degli enti locali, nonché attuative del federalismo fiscale.
Stessa sorte per il resto degli emendamenti presentati nei giorni scorsi. Siamo, perlomeno, riusciti ad inserire (con un emendamento a prima firma del consigliere Cifarelli che abbiamo sottoscritto) una clausola che prevede – nel caso di soccorso del governo centrale – la restituzione, completa o parziale, delle somme trasferite al comune capoluogo dalla regione. Tale intervento fu auspicato da noi durante i lavori in commissione. Approvato anche un nostro ordine del giorno con cui si impegna il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente “ad introdurre nella Regione Basilicata corsi di formazione gratuiti rivolti a cittadini disoccupati o inoccupati per il conseguimento delle patenti di guida superiori di tipo “C” e Carta di Qualificazione del Conducente”, così come un altro che recepisce le sollecitazioni del circolo culturale ‘La Scaletta’ sulle varie emergenze riguardanti la città di Matera, a prima firma di Braia ma sovrapponibile in toto a quello da noi depositato. Alla fine di questa maratona ci auguriamo vivamente che questa sia stata l’ultima grande elargizione ‘a perdere’ nei confronti del capoluogo di regione. Una “città dei servizi” non capace di garantire questi ultimi a scapito del resto del territorio regionale che reclama giustamente protagonismo ed efficienza e che sarebbe ben lieto di sgravare il capoluogo di regione dalla concentrazione di uffici, direzioni e dipartimenti di ogni sorta. Nelle prossime sfide, si pensi soprattutto alla riorganizzazione sanitaria, si deve cambiare assolutamente paradigma. Non è più possibile tollerare che i buchi dovuti all’inefficienza amministrativa di una città diventino una vera e propria zavorra per l’intero territorio della regione.