Si è tenuta questa mattina nel Palazzo del Consiglio regionale la conferenza stampa dei consiglieri regionali Piero Lacorazza e Roberto Cifarelli (Pd) e Piero Marrese (Bd), per illustrare la proposta di legge “Disposizioni per il riordino delle funzioni regionali di area vasta e disciplina dell’esercizio associato delle funzioni comunali’.
“L’intento della PdL – ha affermato Lacorazza – è quello di riordinare il sistema delle funzioni e dei ruoli della Regione e degli Enti locali. È fondamentale – ha proseguito il Capogruppo del Pd – che la Regione si concentri sulle funzioni di programmazione e legislazione per restituire autonomia gestionale e finanziaria alle Province e in generale per ridare ai Comuni e al territorio un maggiore protagonismo. Il modello nel quale siamo attualmente – ha sottolineato l’esponente del Pd – ha sfasciato il sistema perché la Regione non svolge più il proprio ruolo. Tuttavia, siamo alla vigilia di importanti investimenti, per circa 4,5 mld di euro, rivenienti soprattutto dal PNNR e dagli altri fondi europei, risorse che consentiranno di riorganizzare la governace, e di mettere mano al Piano strategico regionale previsto dall’art.45 della Statuto regionale. Se potessi riassumere con uno slogan la nostra proposta – ha dichiarato Lacorazza – direi ‘più potere ai territori, ai Sindaci e agli enti locali’ ma in una configurazione allargata, come quella delle Unioni, per affrontare con strumenti adeguati tutte le sfide di questa fase, da quella demografica, a quella socio-economica, a quella ambientale. Il processo di unità va accompagnato con alcune fiches che possano sostenerlo come la gestione della forestazione, delle green communities, del demanio pubblico. Inoltre – per Lacorazza – considerate le caratteristiche del territorio lucano, particolare attenzione va posta alle problematiche della montagna, a partire dalla costituzione di una specifica istituzione ad essa preposta, l’Unione Montana. La PdL illustrata – ha precisato il Capogruppo del Pd – è un altro tassello della strategia della ‘ragnatela della restanza’ proposta dal Pd, e tutto si comprende se ogni casella si inserisce in questo disegno complessivo per combattere lo spopolamento, mettendo al centro gli Enti locali”.
“Il gruppo consiliare del Partito democratico – ha sottolineato Cifarelli – con le sue Proposte di legge è molto attivo in Consiglio regionale perché vuole stimolare la maggioranza di governo su temi fondamentali per lo sviluppo della Basilicata. La situazione non può restare quella attuale, occorre riorganizzare il sistema regionale poiché, a causa di una serie di riforme che hanno inciso pesantemente su una regione di piccole dimensioni come la nostra, si è rarefatto il rapporto tra istituzioni rappresentative e cittadini. Per tali motivazioni – ha affermato Cifarelli – occorre non solo ripotenziare le Province ma anche prevedere un ente intermedio, aggregatore di aree più vaste dei singoli Comuni, per cogliere le sfide del futuro. Ora i Comuni sono come monadi che spesso si confrontano con la Regione in una prospettiva autoreferenziale mentre il nostro obiettivo è quello di creare soggetti di area di dimensioni ottimali per la tenuta dei bilanci e per livello di aggregazione. In tal senso, non si tratta solo di impiegare maggiori risorse economiche ma anche di potenziare le risorse umane con le quali affrontare le problematiche territoriali. La nostra proposta – ha concluso Cifarelli – è aperta anche alla maggioranza, purché si agisca nella direzione di recuperare il protagonismo degli enti locali. Dopo quasi 6 anni di governo di centro-destra nessuna riforma strutturale è stata realizzata, per questo siamo pronti ad un confronto propositivo con il presidente Bardi, per il bene della Basilicata”.
“Vogliamo accendere i riflettori sulla governance regionale – ha dichiarato Marrese – e sulla sua indispensabile riforma, al fine di restituire alle Province, ai Comuni e ai Sindaci quel protagonismo necessario a dare risposte concrete ai cittadini e a raccogliere le tante sfide che abbiamo di fronte. I territori devono tornare alla loro centralità, gli enti devono poter disporre di risorse adeguate ai compiti a cui sono chiamati e devono poter contare su una programmazione complessiva che consenta loro di aggredire le criticità, per tornare ad offrire alla comunità quei servizi indispensabili che nel tempo le sono stati sottratti. Sotto questo aspetto – ha ricordato Marrese – il nostro lavoro sta persino anticipando quello del Parlamento e del Governo nazionale che va orientandosi nella stessa direzione”.
Nov 05