Consiglieri regionali Cifarelli, Lacorazza e Marrese (PD): sul buco in sanità Bardi non convince. Di seguito la nota integrale.
“Nel maldestro tentativo di dare una mano a Fanelli nel rush finale del ballottaggio per il sindaco della città di Potenza, Bardi ha rotto il silenzio in cui si era trincerato in questi mesi per emettere un comunicato stampa con il quale ha dato conto, dal suo parziale punto di vista, dell’esito della riunione di lunedi scorso al tavolo del Mef tenutosi a seguito del commissariamento della sanità per il “grosso grasso” buco di bilancio ancora da sanare, oltre 50 milioni, realizzato dalla Regione nel 2023.
Ci è sembrato da subito un comunicato “ad usum delphini”, in questo caso di Fanelli, l’altro responsabile del disastro in sanità, nell’estremo tentativo di recuperare consenso e salvare il Titanic del centrodestra potentino che sta per affondare per la propria insipienza. Bardi, infatti, non pubblica alcun verbale di quella riunione, ma ne da una interpretazione del tutto personale, e non spiega, ancora una volta da quali fonti di bilancio, e quali settori dell’economia regionale, sono state sottratte le risorse per metterle a disposizione della sanità . Chiaramente ci auguriamo che il Mef abbia accolto le “pezze” appostate da Bardi per chiudere il buco. Ma certo Bardi (e Fanelli) non possono esultare per aver evitato la catastrofe che loro stessi, in quanto principali artefici, hanno procurato ed aver (forse) scongiurato il piano di rientro.
Già da prima della campagna elettorale Bardi e Fanelli hanno provato a mettere la polvere sotto il tappeto dicendo che tutto era a posto, salvo poi, il 30 aprile, nel momento in cui Bardi è stato nominato commissario ad acta per “tappare” il buco sui conti, dover ammettere che qualche problema c’era. Per la prima volta nella storia della Regione è stato necessario da parte del Governo nazionale nominare un commissario ad acta. Esultare oggi per aver evitato (forse) “ogni malaugurata ipotesi di commissariamento ed escluso ogni aumento di ticket sanitari o di altre aliquote fiscali a carico di tutti i cittadini lucani che un eventuale piano di rientro avrebbe determinato” è l’ammissione che i conti non sono sotto controllo, che le opposizioni non si erano inventate nulla di strumentale, e che anche per il 2024, in assenza di opportune misure, si verificherà la stessa situazione. Il paradosso resta che ad una spesa fuori controllo corrisponde una qualità scadente dei servizi sanitari e liste d’attesa lunghissime e snervanti che determinano la fuga dalla Basilicata dei lucani che hanno necessità di cura o addirittura la rinuncia alle cure. La responsabilità di questa situazione è esclusivamente di Bardi e Fanelli che hanno navigato a vista nei cinque anni passati mortificando, tra l’altro, gli enormi ed eroici sforzi fatti dal personale sanitario”.