Consiglieri regionali Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci del Movimento 5 Stelle: “Il bilancio provvisorio verso la proroga, ma la preoccupazione della maggioranza è sempre la stessa: le poltrone”. Di seguito la nota integrale.
Non possiamo fare altro che esprimere la nostra preoccupazione per come procede l’azione politico – amministrativa della Regione Basilicata. La censura della Corte dei Conti sul bilancio della Regione Basilicata del 2018 relativo allo sforamento dei tetti di spesa per il personale delle ex Comunità montane è solo l’ultimo dei segnali negativi. Servono a poco i rimandi alle passate gestioni se si pensa che fra poco meno di una settimana scade l’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Basilicata e dei suoi organismi ed enti strumentali per l’esercizio finanziario 2022. Molto probabilmente vi sarà un’altra proroga sino al 31 maggio 2022 come previsto da decreto ministeriale.
Nel frattempo in Via Verrastro si continua a litigare sull’unica cosa che realmente conta nel governo del ‘cambiamento’: le poltrone. Sono in corso estenuanti trattative tra le forze di maggioranza per raggiungere l’accordo sulle postazioni dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale. La Lega, in pieno stato confusionale, è addirittura arrivata a presentarsi con due capigruppo durante la conferenza dei capigruppo.
Non si intravedono strade agevoli per l’elezione del Presidente del Consiglio Regionale. Speriamo vivamente che la regione non sia di nuovo ostaggio di questa guerra tra bande come successo nei vari rimpasti di giunta. Non escludiamo nemmeno l’ennesimo rimpasto di giunta messo in atto da Bardi per placare l’ennesimo mal di pancia.
Di una cosa siamo certi: la gestione di questi tre anni di Consiglio Regionale è stata disastrosa. Cicala ha fatto di tutto per dimostrare di non essere all’altezza del ruolo. Le prerogative dei consiglieri regionali sono state anestetizzate in maniera scientifica: sono state pressoché inesistenti le sedute dedicate all’attività ispettiva e alla discussione di mozioni. Per non parlare della gestione dell’aula e degli interventi, che ha visto spesso Cicala interrompere in maniera scriteriata i consiglieri con l’unico risultato di ottenere confusione.
La presidenza del Consiglio Regionale è significato di garanzia, qualità che è francamente complicato rinvenire nella compagine di maggioranza.