Consiglieri regionali Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci: “Tutelare il diritto alla salute. Ripartano le attività presso le strutture regionali”. Di seguito la nota integrale.
Il lento ritorno alla normalità che caratterizza questa fase 2 dell’emergenza coronavirus non sembra riguardare le attività dell’Ospedale San Carlo di Potenza e delle altre strutture lucane, che appaiono essere ancora in piena emergenza.
Non possiamo più assistere inermi di fronte al continuo rinvio della ripartenza di reparti e ambulatori fondamentali del più grande Ospedale della regione. Il CUP deve ricominciare con le prenotazioni e predisporre un cronoprogramma dettagliato per recuperare le visite e gli interventi che sono stati rinviati durante la fase più acuta dell’emergenza.
Il coronavirus ha paralizzato le due strutture principali della regione con la conseguente sospensione di attività come visite ambulatoriali, esami strumentali diagnostici, day service e diagnostica laboratoristica. Sono inaccettabili i ritardi relativi alle prestazioni per i pazienti oncologici: l’Associazione Vivere Donna Onlus continua a denunciare ritardi nell’assistenza.
Addirittura, nella giornata di ieri – come riportato dal giornale online “Basilicata24” – ad una signora di Potenza, che si era recata, in mattinata, presso il CUP dell’ospedale San Carlo di Potenza per prenotare una visita ematologica e gli esami di emocromo con formula e piastrine, sarebbe stato risposto “Non ci sono appuntamenti, venga tutte le mattine e le diremo se c’è un posto”.
Questi ritardi ingiustificati producono un doppio gravissimo danno: mettono a repentaglio la salute di migliaia di cittadini e creano un danno alle casse della regione perché costringono i cittadini a scegliere di curarsi fuori regione, aumentando i volumi della migrazione sanitaria.
La situazione non è più tollerabile, occorre quindi agire immediatamente e provvedere alla urgente riattivazione delle prestazioni sanitarie programmabili da parte dell’A.O.R. San Carlo, per tutelare realmente il diritto alla salute così come previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione.