Gennaro Collocola del PD commenta la prima seduta del Consiglio comunale di Bernalda.
Durante il primo consiglio comunale del 16 giugno 2014 è stato costituito il gruppo consiliare del Partito Democratico con Gennaro Collocola capogruppo senza però chiudere ad oggi la discussione su come rappresentare all’interno della massima assise locale l’intero Centro-Sinistra.
Nel corso dei lavori abbiamo cercato di mantenere alto il profilo della politica, rimarcando tutto quello che secondo noi non andava e proponendo alcune modifiche che pensiamo possano giovare all’intera comunità. Tra l’altro nell’occasione abbiamo protocollato una richiesta di convocazione di consiglio comunale per procedere alla modifica del regolamento di quest’ultimo in modo tale da permetterne la registrazione e trasmissione audio-visiva, iniziativa a cui hanno partecipato tutti i consiglieri di opposizione.
Per quello che riguarda l’incompatibilità del consiglio tutto, abbiamo preso atto delle risposte date dalla Segretaria Comunale alle legittime domande formalmente formulate dal Capogruppo Carbone, ma alcune incertezze non ci hanno lasciati sereni e non abbiamo sostenuto la proposta. Questo era un tema fortemente legato alla nomina della Giunta sulla quale, per dimostrare la nostra apertura alla collaborazione, nonostante i dubbi fondati abbiamo preferito non aprire una discussione che a nulla avrebbe portato. Emerge però inequivocabilmente dai fatti il serissimo dubbio di conflitto di interessi che grava su un caposettore del Comune di Bernalda e Metaponto, confermato appunto dall’assenza della sua firma su ogni singola proposta di delibera nonostante fosse il principale deputato a rilasciarla. Dubbio confermato anche dal mancato intervento del Segretario Comunale stesso dopo i nostri interventi che sollevavano la questione.
Anche sulle linee programmatiche abbiamo messo abbondantemente da parte vecchie contrapposizioni chiedendo di integrare con temi di bilancio partecipato, raccolta differenziata e legalità, proponendoci come primi sostenitori della maggioranza per denunciare presenti, future e anche passate violazioni di legge ove fossero riscontrate.
La nota veramente stonata è stata l’elezione del Presidente del Consiglio. In prima battuta, la maggioranza voleva procedere alla votazione a scrutinio segreto senza provare nemmeno a trovare una condivisione nonostante fosse stata richiesta; solo l’autocandidatura del consigliere comunale Benedetto ha spezzato questo andazzo. Autocandidatura che però non ha trovato condivisione per note vicende personali e per un eccessivo carattere politico della proposta. Di fatti era l’unica opzione che non avrebbe ricevuto l’unanimità ma forse era l’unica votabile dalla maggioranza, il carattere da cogliere era quello della freschezza e del rinnovamento invece si è persa una bella occasione per cementare un ampio consenso. Nonostante ciò continueremo senza ostruzionismo a portare avanti una sana opposizione, nella speranza di maggiori aperture.