Consiglio Comunale di Matera approva bilancio di previsione 2024-2026, Consigliere comunale Pasquale Doria (Matera Civica): “Un altro bilancio copia e incolla”. Di seguito la nota integrale.
Bilancio preventivo del Comune, un film già visto e rivisto. Con indulgenza abbiamo assistito alla prima proiezione degli anni scorsi, ma non è accettabile la replica continua, la riproposizione tal quale dei documenti contabili precipitata nelle pratiche solite della vecchia scuola, l’università del tirare a campare.
Approvare oggi, quindi entro il 31 dicembre 2023, il Bilancio preventivo per il triennio 2024-2026, non significa altro che riproporre quello che si è già verificato per l’elenco triennale dei lavori, servizi e forniture: ovvero ricorrere ad un mero “copia e incolla” sul 2024 degli stanziamenti già previsti nel 2023. Di più, significa approvare un Bilancio preventivo che non contiene dati realmente attendibili e veritieri: al momento non sono noti i trasferimenti statali – è stato detto nella competente Commissione consiliare – il Bilancio dello Stato non ha ancora ottenuto l’approvazione in Parlamento, così come non è ancora determinabile con ragionevole attendibilità quanto il Comune di Matera ha incassato nel 2023 come Imu, Tari e canoni patrimoniali, nonché altre entrate.
Allora, come sono stati determinati gli stanziamenti in entrata e in uscita dei vari settori comunali? Approvare adesso il Bilancio preventivo è in qualche modo giocare d’azzardo, tentare previsioni alla cieca, affidarsi alla sfera di cristallo. Di contro, non sfruttare almeno in parte la proroga al 15 marzo 2024 significa licenziare un documento che dovrà subire un numero elevato di variazioni in corso d’anno: esattamente come accaduto al Bilancio 2023-2025, che ultimamente ne ha subite ben 14 di Giunta, poi ratificate in Consiglio, più innumerevoli altre di competenza dei dirigenti (con determine dirigenziali). Chissà quanto sarà forte la tentazione di nuove variazioni in campagna elettorale, vedremo.
Magari, è il caso di considerare che la giurisprudenza contabile – esiste una vasta letteratura in proposito – ha già più volte stigmatizzato l’eccessivo ricorso alle variazioni di bilancio, classificandole come pratica estremamente negativa, in quanto inficerebbe l’attendibilità del processo di programmazione, rendendo non credibile il complesso del sistema di bilancio. Di conseguenza, con l’ennesima, non condivisibile forzatura, anche questa volta, al netto dei soliti trionfalismi di facciata, è stata riproposta una programmazione non credibile.
Ma così hanno fatto tutti, si potrebbe chiosare. Per quanto quelli di prima almeno giocavano spudoratamente a carte scoperte, mentre il governo cittadino a trazione 5 Stelle – è questo il vero punto dolente – si proponeva come il governo del cambiamento. Aspettative deluse. Si è rivelato, un mero slogan, soprattutto si è fatta strada un’amara delusione tra quanti hanno sperato davvero in un cambiamento continuamente rimandato, al punto che adesso “non c’è più niente da fare, è stato bello sognare”, ripeteva una popolare canzone degli anni 60.
Come è noto, i sogni muoiono all’alba e questo documento non è altro che la rappresentazione di un tramonto, di un tempo scaduto, ne è prova un bilancio che conferma il buio della notte senza stelle del Comune di Matera, un manto depressivo sulla comunità che non meritava questo blackout inflitto alla città da oltre tre anni.