Uno strumento strategico in grado di disegnare il futuro della città che sarà Capitale europea della Cultura nel 2019 e per integrare sviluppo urbano e sviluppo sociale attraverso adeguati meccanismi di pianificazione.
Questi, in sintesi, gli Interventi Territoriali Integrati che l’assessore alla Pianificazione strategica, Enzo Acito, ha illustrato ieri in consiglio comunale nel corso di una seduta monotematica.
Gli interventi, proposti a finanziamento con fondi PO-FESR 2014-2020, prevedono investimenti per una somma totale di 37.171.409,94 di euro e sono a sostegno di imprese, comunità, mobilità, ambiente.
“Il Pisu 200-2006 e il Pisus 2007-2013 avevano avuto una impostazione nettamente diversa – ha ricordato – rispetto all’Iti di cui discutiamo oggi. Questa programmazione di interventi si innesta in un contesto di strategia generale in cui l’Iti è tassello importante ma complementare, rispetto alla visione più generale presente nel Master Plan degli investimenti. Il PO-FESR 2014-2020 individua il ruolo della città di Matera, fornendo, dunque, indirizzi precisi alle azioni da adottare, che devono rispettare i rigidi parametri di ammissibilità previsti dal FESR. Nell’ITI l’Amministrazione prevede di inserire il finanziamento di due interventi che rappresenteranno azioni storiche per la città, sia sotto il profilo della complessità che per l’arco di tempo da cui se ne discute: la progettazione e realizzazione di piazza della Visitazione, e il disinquinamento del Torrente Gravina”.
Gli interventi previsti dall’ITI sono incardinati negli assi del PO-FESR, ovvero:
Asse 1: Ricerca; Asse 3: Competitivà; Asse 4: Energia e mobilità urbana; Asse 5: Ambiente; Asse 7: Inclusione sociale; Asse 8: Istruzione
Dopo l’intervento dell’assessore Acito, si è sviluppato un ampio dibattito che ha coinvolto i consiglieri Manicone, Adduce, Cotugno, Pietro Iacovone, Scarola.
Intervenendo in conclusione della seduta, il sindaco Raffaello de Ruggieri ha sottolineato, tra l’altro, alcuni aspetti: “Il lavoro svolto dall’amministrazione comunale, è il risultato dell’attività sinergica con gli uffici regionali, in particolare con l’Autorità di Gestione del PO-FESR, e di un clima di fattiva collaborazione con il Presidente della Regione, Marcello Pittella. Qualità urbana, qualità sociale, produzione culturale e produzione scientifica. Questi sono i quattro ambiti su cui deve muoversi la nostra programmazione. Oggi i finanziamenti sono stati attivati in modo calibrato e coerente; abbiamo a disposizione due opportunità offerte dal progetto sulla Tecnologia 5G e sulla Zona Economica Speciale, con i quali raccordare le scelte relative all’ITI. In particolare sulla Zona Economica Speciale, chiedo che tutte le forze politiche si impegnino in questo senso. Spero – ha aggiunto il sindaco – che diventi un progetto concreto, connesso al progetto che interessa la piattaforma logistica che da Ferrandina si collega al porto di Taranto.
Tra gli interventi proposti, c’è il completamento del centro di Terapia per Pazienti affetti da patologie cognitive, ovvero il Centro Rocco Mazzarone, dove è necessario passare da un intervento socio-educativo a uno socio-sanitario, differenziando le due aree per evitare i problemi che si registrano oggi.
L’Iti, nel complesso, ha bisogno di una visione di accesso e qualità alla città, anche con la via monumentale che parte dalle Cave. C’è poi il tema di piazza della Visitazione che ha bisogno di essere riqualificata e diventare centro di qualità urbana e snodo intermodale. Inoltre – ha concluso – bisogna intervenire sul tema della qualità sociale, dalle abitazioni fino alle aree sanitarie e ad azioni a La Martella. In questo modo, dunque, gli interventi si integrano con quanto previsto dal Bando per le Periferie.
Stiamo affrontando questo momento – ha concluso – con una struttura comunale che deve ancora essere costruita. La realizzazione del documento relativo all’Iti si deve ad un assessore che in realtà avrebbe solo il compito di indirizzo e controllo e ad un componente dello staff che, affiancando il sindaco, lavora per individuare strategie, programmazioni e pianificazioni. Siamo, insomma, in una condizione difficile, ma a partire dalla prossima settimana le prime 20 unità assunte dal recente concorso, cominceranno a rafforzare la nostra struttura”.
Ne parliamo il 2020 quando gli ITI si chiameranno altro e saranno a valere su fondi nazionali da spendere con gli stessi principi di quelli europei, dopo il taglio e la riassegnazione. Allora avremo anche un risparmio di 80 mila euro l’anno di menti che pensano …poco e che andranno a casa. L’asse 7 e 8 sono ben centrati ma non ci sono gli uomini, come qualità, per realizzarli. L’asse 1e 3 è spartonza fatta di molti contributi , si sarebbero potuti aumentare i fondi per la creaopportunità che è una iniziativa che va forte ed i giovani ci credono e molte domande restano inevase. Sono risorse,tutte, facili da spendere ed il controllo è difficile
L’asse 4 e 5 sono inteventi materiali e vanno progettati e richiedono tempo e non credo che ci sarà tempo per fare danni ma solo chiacchiere.
Sono contento. Finalmeno comincia a soffiare un vento di ottimismo e collaborazione. Di questo ha bisogno Matera ed i materani. In questo clima di positivita’ tutti hanno il dovere di costruire una citta’ civile e degna del titolo di capitale Europea della Cultura