Dibattito articolato nel consiglio comunale in cui sono stati chiamati a relazionare il presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, il Rettore Aurelia Sole e del direttore Paolo Verri.
La seduta si è conclusa con l’approvazione di un ordine del giorno, proposto dal sindaco Raffaello de Ruggieri e approvato all’unanimità che recita: “Il consiglio comunale, al termine della seduta consiliare, decide di assegnare alla Commissione consiliare Cultura la competenza a deliberare e verificare le questioni attinenti le attività e la gestione delle decisioni relative all’attuazione delle iniziative di Matera Capitale della Cultura 2019, delegando tale Commissione a calendarizzare le sessioni di incontro e di confronto con il Consiglio di amministrazione della Fondazione e con i relativi dirigenti”.
“Abbiamo ampliato il consiglio di amministrazione comprendendo tutti i soci fondatori – ha spiegato in apertura del suo intervento il presidente Sole – Università, Comune, Regione, Provincia e Camera di Commercio. Stanno già pervenendo comunque nuove richieste di adesione, come quella della Provincia di Potenza. E’ stata istituita anche un’assemblea dei soci e ci apprestiamo a istituire un advisory board e il comitato scientifico oltre ad un tavolo di coordinamento che coinvolgerà, Regione, Università, Comune, Mibact e Mise. In questo periodo – ha aggiunto – ci siamo concentrati sui temi relativi alla governance. Ci sono state modifiche di statuto che andranno riviste anche alla luce dell’incontro con la Commissione europea e a scelte effettuate in questi giorni.
Nel nostro organismo sono entrati anche tre sindaci-revisori a garanzia della trasparenza dei passaggi e presto istituiremo anche sul sito uno spazio in cui verranno inseriti i documenti che riguardano le nostre attività.
Il nostro principale obiettivo – ha poi chiarito il presidente Sole – è la realizzazione del dossier che la commissione europea ci raccomanda di tenere in considerazione principalmente. La Fondazione avrà un organigramma che prevede un direttore responsabile dell’attuazione del dossier, un segretario generale che coordini le attività della Fondazione e raccordi le politiche regionali e il lavoro dei tre manager: un direttore artistico e un direttore marketing che si occupi della promozione del territorio lucano”.
Nel suo intervento, il direttore della Fondazione Paolo Verri ha aggiunto: “Lavoriamo alla chiusura del bilancio 2015 del Comitato che non opera più, dopo la vittoria, trasferendo alcuni cespiti a quest’ultima che è attiva dal maggio 2015”. Soffermandosi su alcune delle tappe più importanti della Fondazione, Paolo Verri ha proseguito: “Al momento sono ancora il direttore generale della Fondazione. Il cda ha presentato proposte sul nuovo organigramma; lo statuto, inoltre, deve prevedere un allargamento dell’art.2 che è quello del dossier di candidatura.
Il bilancio 2014 – ha chiarito inoltre – è pronto e adesso si può chiudere quello dei primi quattro mesi del comitato nel 2015, trasferendo alcuni cespiti dal Comitato Matera 2019 alla Fondazione”. Tracciando una sintesi delle principali attività della Fondazione, Verri ha aggiunto, soffermandosi sul tema del logo della Fondazione: “Prima della designazione della città, nel luglio 2011 si passò alla nascita del Comitato Matera 2019. Condividemmo l’obiettivo in vista e per farlo, lavorammo subito alla selezione di un logo, quello della candidatura, con i colori del gonfalone. Il bando coinvolse oltre 14 mila studi di grafica di tutto il mondo; è stata quella la prima occasione in cui la candidatura di Matera diveniva ufficiale. Quello non è stato il primo marchio della candidatura – ha aggiunto – Prima c’era stato quello dell’associazione Matera 2019. Ci siamo confrontati con alcune esperienze come Essen, Marsiglia e tutti questi contatti ci avevano confermato che serviva una dicitura complessiva. Le città-capitale degli ultimi cinque anni hanno trasformato il logo di candidatura. Quella di cambiare il logo è una buona prassi per determinare la fine di un periodo di lavoro, passando alla fase in cui si possono prevedere sponsorizzazioni, non previste durante la candidatura. Valori e prospettive di sviluppo, comunque, non si fermano ma guardano ad una nuova identità della città. Non pensiamo al 2019 come anno in cui ci sarà solo Matera, ma il tema dell’Open future servirà a tutte le città per rendere visibile il modello d’Europa. Questo tema, nell’attuale logo però, non c’è, non è disponibile per motivi commerciali e non è utilizzabile per usi rispetto a fondi privati terzi, ovvero non può essere ceduto. Il nostro piano di marketing prevede di avere 19 sponsor: quattro grandi sponsor per le quattro mostre principali per 900 mila euro a sponsor, con 300 mila euro all’anno a partire dal 2017. Per questa ragione – ha poi proseguito Paolo Verri – abbiamo la necessità di presentare il nuovo logo entro luglio alla comunità buiness italiana ed europea per entrare nei piani triennali dei budget.
Il direttore del Dipartimento Editoria e informazione della Presidenza del consiglio è stato invitato a far parte della commissione d’esame per la scelta del logo. Da parte sua, abbiamo avuto la disponibilità gli spazi gratuiti della Presidenza del consiglio per i grandi eventi e un investimento di 700 mila euro per il 2017.
Il lancio delle nostre iniziative attraverso i i principali network, radio e televisioni europee prevede un investimento di 2,5 mln nel 2018, circa 200 mila euro alla settimana. La conferenza di presentazione nel maggio 2018 si terrà in tre sedi a Matera, Bruxelles e Roma. Nel 2019 ci sarà un investimento settimanale di 100 mila euro per mantenere alta l’attenzione sugli eventi della città.
E’ molto importante – ha precisato ancora Verri – dunque, allargare il perimetro di lavoro della Fondazione. Il percorso che abbiamo compiuto in questi mesi è di forte consolidamento perché vogliamo 52 città partner e 19 privati molto forti”.
All’intervento dei due esponenti della Fondazione Matera-Basilicata 2019 è seguito quello di numerosi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che si sono soffermati su alcuni aspetti legati alla governance e al mancato confronto con il consiglio comunale.
In conclusione del lungo dibattito sono intervenuti di nuovo il presidente della Fondazione Aurelia Sole e il direttore Paolo Verri.
Sul bando per il nuovo logo, Aurelia Sole ha chiarito: “Non lo abbiamo bloccato ma, subito dopo la votazione dell’ordine del giorno del consiglio comunale che ne chiedeva il ritiro, non abbiamo dato corso a tutto ciò che era previsto per quel bando: rispondere entro 30 giorni e nominare una commissione. Mi pare che il rispetto nei confronti del consiglio comunale ci sia stato”. E sullo statuto ha aggiunto: “Bisognerà rivederlo. Forse ha ragione Verri quando parla di discrasia fra il nostro statuto e la nostra proposta di governance”.
Paolo Verri, dal canto suo, ha proseguito: “Il direttore della Fondazione risponde al consiglio di amministrazione e quindi agli enti che lo compongono. Sono contento che siano pubblici i verbali degli scorsi mesi così leggerete che io obbedisco al cda. Sono un semplice manovratore. Per quanto riguarda il mio contratto – ha precisato – lavoro quattro giorni alla settimana a Matera, come da contratto. Non ho un contratto firmato né con la Regione Puglia, né con Puglia promozione. Ho dato la mia disponibilità, su richiesta del presidente Pittella, per occuparmi della riorganizzazione di Puglia promozione e ho chiesto alla presidente della Fondazione di verificare se questa attività può andare avanti”.
In chiusura della seduta. Il sindaco Raffaello de Ruggieri ha detto: “Non siamo nel Senato romano, né dobbiamo fare il processo a Verri. Affronto subito il tema della distanza abissale fra Cda e consiglio comunale. Al consigliere Iacovone rispondo che nell’ottobre scorso ho registrato la mia incompatibilità come presidente della Fondazione, legata a due elementi: il primo era la gestioen del denaro pubblico e il secondo che la Fondazione era sottoposta a controllo dei consiglio comunale, regionale e provinciale. Più volte mi è stato detto che era un mio capriccio, ma io vedevo quella distonìa su due impegni che avrebberi potuto totalizzarsi.
E’ seguita poi una interpretazione corretta, tanto è vero che il consiglio di indirizzo è stato nominato dalla maggioranza dei componenti del consiglio perché una mia convocazione sarebbe stata illegittima. Questa situazione nasce da un vizio di origine nella Fondazione. Come si è usciti da questa vicenda? Con la modifica dello Statuto. Dunque, è seguito un momento di pausa, indecisione, lentezza perché la governance era uno dei punti nevralgici. Anche in questo caso non è stato né un capriccio, né un atto di arroganza, ma è stato garantito il rispetto delle minoranze.
Il consiglio di amministrazione ha in mano le redini della gestione. Per questo bisogna individuare una commissione consiliare che si interessa del dossier e che ogni mese, insieme al sindaco, il presidente, il direttore e il vice presidente della Fondazione parteciperanno. La vecchia abitudine di non disturbare il manovratore, ma il consiglio comunale deve farlo, perché rappresentiamo le esigenze e le richieste della nostra società”.
Rispondendo all’intervento del consigliere Salvatore Adduce, il sindaco ha poi chiarito: “Noi non andiamo dai rappresentanti di Governo con il cappello in mano, ma chiediamo i nostri diritti. Quando abbiamo incontrato il presidente del Consiglio, per più di un’ora abbiamo verificato che Matteo Renzi si è confrontato con noi sul destino di questa città. Dobbiamo ricomporre le questioni – ha aggiunto, soffermandosi sul caso del bando e aggiungendo –Vox populi, vox dei, il logo non si cambia”.
Ufficio stampa Comune di Matera
Il Consiglio comunale di Matera si è ritrovato nella sala consiliare della provincia di Matera per discutere l’attività della Fondazione Matera-Basilicata 2019 con la presenza di Paolo verri e Aurelia Sole, rispettivamente direttore e presidente della Fondazione di Matera-Basilicata 2019. All’ordine del giorno non solo l’opportunità di revocare il bando con il quale è stato chiesto a grafici di tutto il mondo di suggerire il nuovo logo di Matera capitale europea della cultura nel 2019 ma anche di fare chiarezza sulle modifiche effettuate allo statuto della Fondazione e chi dovrà governare il viaggio verso il prestigioso appuntamento in cui Matera rappresenterà l’Italia nel 2019 a livello internazionale.
Sul bando per il nuovo logo Verri ha ricordato che la scelta è stata definita già nel mese di maggio dello scorso anno e ha ribadito l’opportunità di procedere ad un restyling perchè il logo attuale non è registrato e di conseguenza non può essere utilizzato per intercettare i finanziamenti di grandi aziende pronte ad investire su Matera 2019.”Il nuovo logo per Matera 2019 – ha ricordato Verri – è come una nuova maglia per una squadra di calcio. Dopo aver vinto un campionato nel nuovo anno si ricomincia con una nuova maglia e questo dovrà fare anche Maera”. Dopo la presentazione del lavoro dal 14 ottobre 2014, giorno in cui Matera è stata designata capitale europea della cultura, Verri e Sole si sono sottoposti agli interventi dei consiglieri comunali Antonio Sansone (che riportiamo integralmente di seguito), Gianfranco De Mola, Antonio Materdomini, Michele Casino, Gaspare L’Episcopia, Antonio Iacovone, Pasquale Lionetti, Angelo Bianco, Daniele Fragasso e Angelo Cotugno e Salvatore Adduce.
Interessante l’intervento di Gaspare L’Episcopia che ha contestato la scelta di preferire la forma giuridica della Fondazione di partecipazione da parte della precedente amministrazione comunale d’intesa con il Comitato Matera 2019 invece di puntare su una Fondazione basata su una società per azioni, come è accaduto per l’Expo a Milano. Molto duro l’intervento di Michele Casino nei confronti di Paolo Verri e Aurelia Sole. In particolare Casino ha ribadito a Verri che il consiglio comunale di Matera ha espresso la volontà di non cambiare il logo di Matera 2019 e che metaforicamente i materani non vogliono cambiare maglietta. Poi ha contestato alla Sole i ritardi nella realizzazione del nuovo Campus universitario ricordando che nel cantiere sono stati ritrovati anche dei topi”. Angelo Bianchi ha ricordato a Paolo Verri le spese incomprensibili inserite nel bilancio del Comitato Matera 2019 e ha ipotizzato anche l’intervento della Procura per fare chiarezza su come sono stati utilizzati i fondi pubblici per la candidatura di Matera 2019. Bianco ha contestato a Verri anche la scelta di assumere l’incarico di commissario per il nuovo ente di promozione del turismo presso la Regione Puglia. Daniele Fragasso ha concentrato l’attenzione invece sul contratto di Paolo Verri e sulla presunta incompatibilità rispetto al nuovo incarico assunto in Puglia. Angelo Cotugno ha sottolineato le distanze tra il consiglio comunale, chiamato ad un ruolo più operaio, a “spalare in fango” e quello aristocratico e borghese dei rappresentanti della Fondazione, sottolineando il ruolo prioritario esercitato da Paolo Verri nonostante sia stata già effettuata la modifica allo Statuto per inserire all’interno della macchina operativa altri tre professionisti che dovranno svolgere occupare i ruoli di direttore artistico, direttore marketing e direttore amministrativo.
Dopo la sequela di interventi Paolo Verri ha ricordato in proposito che lavora per Matera 2019 quattro giorni su cinque alla settimana e che per il momento ha deciso di accettare senza contratto la proposta arrivata dal governatore della Puglia Michele Emiliano dopo aver avuto il consenso del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella. La Sole ha ricordato invece che ha assunto la carica di presidente della Fondazione senza chiedere un compenso e ha smentito le dichiarazioni di Casino rispetto alla presenza di topi nel cantiere del Campus.
In chiusura l’intervento più atteso, quello del sindaco De Ruggieri, che ha presentato la sua proposta per ridurre le distanze che sono state evidenziate tra il Consiglio Comunale e il consiglio di Amministrazione della Fondazione di Matera 2019. “Credo che sia necessario attivare una commissione consiliare per l’attuazione del dossier fissando un appuntamento al mese in cui discutere insieme sullo stato di avanzamento dei lavori. Per quanto riguarda invece il bando del nuovo logo di Matera 2019 credo che in una delle prossime sedute del Consiglio di Amministrazione della Fondazione si potrà presentare la proposta di revoca del bando”.
Durante il consiglio comunale si è appreso anche che il consigliere Rocco Buccico ha presentato una lettera al sindaco De Ruggieri e al presidente del consiglio comunale Tortorelli con cui annuncia l’uscita dalla lista “Matera per De Ruggieri sindaco” nella quale è stato eletto. Rocco Buccico potrebbe aderire al gruppo di Forza Matera, attualmente rappresentato dai consiglieri comunali Michele Casino e Augusto Toto. L’uscita di Buccico dalla lista che porta il nome dell’attuale sindaco De Ruggieri conferma lo strappo annunciato nei giorni scorsi con il comizio che il padre del consigliere, Nicola Buccico terrà domenica prossima al cinema Comunale di Matera a partire dalle ore 10.
Michele Capolupo
Di seguito il testo del documento letto in consiglio comunale dal consigliere Antonio Sansone sulle questioni che riguardano la Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Dirvi che mi aspettavo di trovarmi qui a discutere di qualcosa – che credevo non necessitasse di ulteriori spiegazioni – non corrisponde al vero.
Qualche mio amico consigliere frequentemente dice di contare fino a 10 e per me, che ha fatto dell’istinto, molto spesso, un buonindicatore comportamentale, non è stato semplice.
Ma l’amore per la mia città e il rispetto delle regole mi hanno portato a farlo, ad attendere quello che sarebbe dovuto accadere.
Anzi questa volta non ho contato fino a 10, ho fatto molto di più. Ho aspettato quasi un mese prima di dire la mia.
Se qualcuno ha pensato, che tutto questo tempo sia servito a far sbollire la questione, a far perdere forza cinetica alla discussione, a sminuire i termini della ragione, ha sbagliato e di molto.
Anzi, paradossalmente, potrebbe aver causato l’effetto contrario.
Ero convinto, e credo a ragione, che un intero consiglio comunale, massima espressione di una comunità, con la sua ampia e partecipata discussione (delibera inclusa), avesse il giusto peso in questa vicenda.
Evidentemente il nostro ODG non è stato forse nemmeno letto e preso in considerazione nelle motivazioni, da chi invece, non curante delle decisioni prese, ha promosso questo bando portandolo a naturale scadenza.
Le dichiarazioni di grande soddisfazione per il risultato di partecipazione – rilasciateall’indomani della chiusura del bando da parte del Presidente della Fondazione – dimostrano a suo dire, una grande attenzione sulla città, sulla sua candidatura, anche sui temi del design e della grafica.
Sempre nelle sue riflessioni, si deve tenere conto di questo enorme numero di partecipanti e avere rispetto dell’impegno creativo e progettuale messo in campo da questi professionisti.
Perdonate la mia franchezza ma queste dichiarazioni alzano un velo opaco su come la cosa è stata gestita.
Dare enfasi a 300-400-500 proposte che mirano ad un profitto economico e sotterrare la dignità di una comunità, la volontà di un intero e compatto consiglio comunale, le 5000 firme di liberi cittadini, lo trovo indecoroso e pericoloso.
Si è voluto comunque portare la discussione qui in consiglio senza avere tenuto conto della volontà totale del ritiro,senza averlo ritirato.
Vogliamo chiamarlo scontro frontale? Muro contro muro? Atto di forza e di autorità? Non considerazione dei ruoli?
Se qualcuno ha pensato di venire qui ad argomentare di opportunità, di merchandising o di profitti elevandosi a depositari della verità e riducendo le nostre ragioni a livello di ‘rissa mediatica’, di debole campanilismo provincialepassandocome vittima sacrificale di un consiglio cannibale, ha sbagliato strategia.
Quello che è successo o meglio quello che non è accaduto nel CDA dello scorso 10 marzo della Fondazione Matera-Basilicata2019a noi Consiglieri del comune di Matera ci consegna una situazione tutt’altro che chiara.
Rinviare a stasera la discussione dopo l’illustrazione del dott. Verri – latitante da troppo tempo da questa sala – e alla presenza del presidente della fondazione, la ritengo un offesa alla intelligenza di una città intera.
Il presidente della fondazione avrebbe dovuto, a mio modesto avviso, prendere atto della decisione del nostro consiglio e ratificare, insieme al resto dei componenti del CDA, la sospensione e il ritiro immediato del bando.
Evidentemente la questione bando ha un ‘peccato originale’ che si porta dietro.
La decisione di indire un nuovo concorso per il cambio del logo, avrebbe necessitato di una incontro preparatorio partecipato con i rappresentanti cittadini,per illustrare le finalità e le urgenze di questa azione.
Siamo certi si sarebbe trovata una soluzione condivisa che avrebbe salvaguardato la volontà popolare e le necessità tecniche ed economiche. E’ stata una operazione unilaterale, che non ha tenuto conto, evidentemente, delle ricadute e reazioni che avrebbe provocato.
E’ mancata, clamorosamente, la condivisione e la partecipazione con chi alla fine sorregge tutto, la nostra città.
Abbiamo già spiegato quello che il logo ha rappresentato e rappresenta per tutta la comunità.
Ripeterle ora non serve, ma non tenerne conto e andare dritti per la propria strada non giova a nessuno e non fa altro che generare un clima di malcontento e di inutili ostilità.
Tutti abbiamo bisogno di tutti e nessuno deve imporre nulla.
Le autonomie di gestione, se non tengono conto delle sensibilità e delle aspettative della gente, potrebbero creare ostacoliinutili lungo il cammino che ci attende.
Mi piacerebbe sapere se ad oggi ci sono stati nuovi bandi, se esiste un elenco di chi lavora e a che titolo, quando è stato assunto e con quale procedura. Come spero avremo occasione di parlare di velati bilanci preventivi mai presentati e rendicontati dell’estinto Comitato.
Non possiamo però permettere che chi ha avuto il timone per tanto tempo, spesso indisturbato, colloquiando sempre con pochi e sempre gli stessi, venga qui a insegnarci e imporci cosa è il meglio per noi.
Quante volte lo abbiamo invitato a relazionarsi in un confronto di idee e strategie? Non c’era mai tempo o forse non eravamo l’interlocutore giusto?
Richieste sempre cadute nel vuoto, frutto di convinzioni personali, autoreferenzialità, chenon consideravano in nessuna maniera le funzioni di rappresentanza che haun consiglio comunale.
E neanche questa volta si è pensato di venire ad argomentare prima di indire il bando, di venire ad illustrare le motivazioni e le criticità.
Non vorrei che si insinuasse, in chi giunge a Matera,l’idea di incapacità progettuale locale e mancanza di idee e soluzioni da proporre. Non abbiamo bisogno di colonizzazioni esterne ma di tessere rapporti per allargare i nostri orizzonti.
Non sono mancate in questi anni picchi di entusiasmo (17 ottobre 2014 forse è stato il momento più alto) ma anche pericolose cadute di stile da parte di chi, spesso, ha considerato Matera 2019 creazione propria.
Frasi del tipo “Guai a salire ora sul Carro dei vincitori, visto che siete capaci solo di distruggere!”, o lo squallido “questa beeep di città in questa beeep di regione”hanno denotato uno sprezzamento nei confronti di una vasta percentuale di popolazione a favore di un cerchio magico fatto a misura.
Non è mai scattato un vero feeling con la città intera e questo personalmente mi duole.
I curriculum di solito aiutano a presentarci e qualche volta possono farci scoprire fallimenti clamorosi. Il passato dovrebbe insegnare a ognuno di noi a non ripetere errori già fatti.
Cerchiamo di dare le giuste valutazioni, valutazioni oggettive e non innescare facili trionfalismi.
Nessun capitano per favore esiste, come qualcuno ama chiamare il dottor Verri.
Soprattutto se si vuole portare in porto, a tutti i costi, la nave senza preoccuparsi della fine dell’equipaggio.
Esiste un professionista che ha colto l’occasione che gli si è presentata, ha cavalcato l’onda, l’entusiasmo che questa città ha saputo offrirgli e insieme ad essa ha raggiunto uno storico risultato. Non venite a dirmi che se non era per il Dossier Matera non avrebbe mai vinto. Non ci credo!
Non voglio nemmeno pensare se con o senza il dottor Verri avremmo vinto, so solo che Matera ha sempre avuto tra le sue corde una vocazione di riscatto e di grandi potenzialità. E questo mi basta.
Io poi, una idea personale, molto personale della vicenda della capitale della cultura l’avrei. E’ una idea che ho subito incubato, covato e metabolizzato dentro me.
Qualcosa mi portava a ragionare su ipotetici “Do ut des”, ti do affinché tu dia. E forse le cronache di questi ultimi giorni un pochino di forza alle mie convinzioni me le stanno dando. Perdonate la divagazione e torniamo sul tema.
Un manager che ha pensato bene di collaborare – contemporaneamente – con un territorio a noi confinante- con strategie etematichecomuni alle nostre, che credibilità avrebbe?
Nell’ultima visita della delegazione europea, a Matera lo scorso 14 marzo, venuta a verificare lo stato dell’arte, soprattutto dal punto di vista del nuovo assetto di governance e di rapporti con entità esterne, come è stato giustificato questo ‘doppio incarico’ o part-time – del dottor Verri – ai commissari? Credo sarebbe moralmente correttoconoscere quali sono i vincoli contrattuali che il dottor Verri ha con la Fondazione.
Leggo di un giorno a settima, di un impegno fino ad aprile? Leggo che sarebbe capace di sopportare il doppio incarico egregiamente. Sorrido a queste certezze soprattutto dopo circa un anno e mezzo di immobilismo.
Troppo comodo dare sempre colpa a paludi nemiche che sovente vengono tirate in ballo.
Troppo comodo, invece a mio avviso, avvelenare pozzi.
Come facciamo ad escludere che – questo sdoppiamento professionale – abbia clamorosi conflitti di interesse e che il nostro progetto di crescita possa non avere l’efficacia che sarebbe necessaria per il lavoro da fare, strutturato in questa maniera?
Che vantaggi potremo trarne se non quelle del disagio di avere in casa nostra qualcuno che potrebbe chiamarsi concorrente?
Solo un un paio di mesifa alla BIT di Milano, vetrina mondiale del turismo, lo stand di Matera e della Basilicata era desolatamente e debolmente rappresentato, mentre quello dei cugini pugliesi era ben vissuto dal governatore Emiliano, dal dottor Verri e omaggiati della visita del ministro Franceschini.
Non sarebbe utile, soprattutto a noi, questa condivisione di ruoli. Farebbe bene il Presidente e tutto il CDA della Fondazione a valutare serenamente, insieme al diretto interessato, la cosa migliore per il bene di tutti.
Sforziamoci di essere coerenti e corretti, non faccio le pulci a nessuno, ma permettetemi di dire che è impensabile essere autonomi, liberi e creativi al 100 % dividendosi tra due identità perfettamente uguali.
Preferisco una monotona monogamia–ma fedele–che una bizzarra condivisione.
Tornando alla questione bando voglio ricordare che non esistono penali per la non assegnazione del premio. Certo l’immagine della nostra città non ne uscirebbe bene. E quindiio mi interrogherei piuttosto su chi ha messo in difficoltà – forse strategicamente – la città nei confronti di questi creativi. Che dite?
Si deve tenere conto della volontà della collettività per la conservazione del logo attuale.
Pensare ad un suo restyling, ad un manuale di applicabilità, per consentire un suo migliore utilizzo, conservando la sua denominazione originaria e la sua impronta, sarà un passo successivo.
Sono sicuro che il buonsenso, questa volta, anche se in leggero ritardo, prevarrà.
Matera e tutti quanti ne gioveremo.
Ho apprezzato la decisione del presidente Pittella di ricevere una delegazione dello spontaneo gruppo OpenMatera2019.
Hanno discusso dei loro 3 punti, tutti condivisibili compreso il discorso logo.
Una cosa però non mi è chiara.
Ho letto a valle dell’ incontro considerazioni che porterebbero già ad un restyling prendendo in considerazione proposte grafiche, tra quelle pervenute, che si avvicinino al logo esistente.
Non vorrei aver preso un abbaglio o aver interpretato male.
Il bando era per la creazione di un nuovo logo e tutti i partecipanti, sicuramente, avranno lavorato per crearne uno ex-novo che nulla avesse in comune con quello vecchio. Non vorrei che qualcuno, viste le evoluzioni che ci sono state, abbia avuto suggerimenti per presentare un restyling bello e pronto.
Ma queste sono mie supposizioni e sicuramente sono infondate.
Aristotele, nel suo testo antichissimo che parla di politica, testo molto attuale, spiega come una comunità possa essere realmente democratica, di come sia possibile affidare alla stessa le decisioni collettive e il suo governo.
Aristotele afferma che è vero che gli specialisti hanno un sapere più preciso e sanno più degli altri, però aggiunge, nel momento in cui una comunità ha un sufficiente livello di educazione, la comunità – nel suo complesso – ha un sapere sociale che è superiore a quello degli specialisti e che è superiore a qualsiasi singolo specialista.
Che cosa vuol dire?
Semplicemente che, le molte esperienze di chi partecipa in una comunità, messe insieme, rendono la comunità più forte, più colta, più consapevole, più capace di decidere il meglio dei propri destini più di qualsiasi specialista.
Arrivati a questo punto, ritengo doveroso per tutto quello che è stato illustrato e già deciso in consiglio comunale, chiedere di accantonare le proposte che sono giunte per colpa di questo bando sbagliato, annullare il tutto e rivalutare tutti insieme un nuovo percorso grafico utile.
Prima di concludere permettetemi di fare una considerazione e precisazione personale.
In fase di completamento del dossier, 2014, fu necessario inserire delle foto a corredo. Non tanti scatti servivano e non tanti soldi erano destinati per lo scopo, poche migliaia di euro.
Il direttore artistico in carica non ritenne di indire un bando ne di interpellare i fotografi locali –peraltro sempre disponibili e chiamati quando c’era da lavorare gratuitamente per la promozione del nostro territorio. In verità questo modo disinvolto di affidare commesse direttamente– senza bandi – è stato più volte, dal vecchio Comitato, utilizzato.
Questa volta c’erano dei soldi. Scelse, come disse al sottoscritto, personalmente in base a portfoli trovati in rete.
Chiamata diretta e affido al fotografo napoletano Luigi Caterino. Deluso chiesi spiegazioni al direttore artistico Grima e al direttore Verri, mostrando le mie perplessità su questo modo di operare.
Mi fu risposto che era stato scelto un fotografo di fuori perché ‘un occhio esterno vede cose che un occhio interno non coglie’.
Caspita, pensai, tra me.
Alle mie rimostranze che evidenziavano un palese interesse nella nomina di questo fotografo, mi fu risposto seccamente dal direttore artistico:
‘Stai malignando?’
mentre il direttore Verri mi disse ‘Tu hai la mente piccola, open yourmind!’.
Apri il tuo cervello, mi aveva detto, alla fin fine.
E – detto da un Direttore – era un consiglio da non sottovalutare.
La storia, purtroppo per loro, aveva però fatto il suo corso.
Ho acquistato, casualmente, lo scorso anno un libro che racconta di Matera e di Rioni. A pagina 57, mentre l’autore descriveSpine Bianche, era il 2009, narra dell’incontro con un giovane fotografo napoletano, Luigi Caterino (si proprio lui, lo stesso delle foto del dossier), accompagnato da una sua amica materana studentessa in sociologia.
Stava documentando con la sua macchina fotografica Matera, altro che occhio esterno.
La sua amica, per la cronaca, nel 2014 era componente attiva dellostaffdeldottor Verri nel Comitato Matera 2019.
La stessa che, poche settimane fa, con una sua infelice uscita, ha parlatotre anni prima-per conto di qualcuno – del fallimento di Matera 2019 a Bruxelles.
Riflettiamo serenamente tutti, ognuno per le proprie competenze. Sarebbe auspicabile farlo insieme, perché non è tutto oro quello che luccica e, Re Mida o pifferai magici,esistono solo nelle favole e in giro non ne vedo.
Antonio Sansone, consigliere comunale lista Matera per De Ruggieri Sindaco
Al termine della discussione su Matera 2019 il consigliere comunale Salvatore Adduce ha proposto l’approvazione di un ordine del giorno sul tema che “Fondazione Matera-Basilicata 2019: comunicazioni e aggiornamenti” che riportiamo di seguito, ordine del giorno che è stato respinto.
Il Consiglio Comunale di Matera
Premesso che
Il Consiglio Comunale di Matera con delibera n. 43 del 29/08/2014 ha approvato lo Statuto della “Fondazione di partecipazione Matera-Basilicata 2019” e ha autorizzato il Sindaco pro tempore alla sottoscrizione dell’atto costitutivo e dello Statuto della Fondazione e gli ha conferito il potere di apportare eventuali e necessarie modifiche non sostanziali dirette ad una migliore redazione dell’atto;
con atto notarile redatto in data 03/09/2014 tra la Regione Basilicata, il Comune di Matera, l’Amministrazione Provinciale di Matera e la Camera di Commercio di Matera è stata costituita la “Fondazione di partecipazione Matera- Basilicata 2019”;
secondo quanto previsto dall’art. 13 dello Statuto della Fondazione gli organi della stessa sono: il Consiglio di Indirizzo, il Consiglio di Amministrazione, Il Presidente, il Revisore dei Conti;
l’art. 14 dello Statuto così recita: “Il Consiglio di Indirizzo è costituito dai Fondatori, dai Partecipanti e dai Sostenitori, ciascuno dei quali è rappresentato nel seguente modo: la Regione Basilicata ed il Comune di Matera nominano tre rappresentanti ciascuno, di cui uno è il legale rappresentante dell’ente o suo delegato, e gli altri due nominati dal legale rappresentante dell’Ente quali espressione rispettivamente della maggioranza e della minoranza consiliare; il Comune di Potenza, la Provincia di Matera e la Provincia di Potenza nominano due rappresentanti ciascuno, di cui uno è il legale rappresentante o suo delegato e l’altro nominato dal legale rappresentante legale quale espressione della minoranza consiliare; la Camera di Commercio di Matera, la Camera di Commercio di Potenza e l’Università di Basilicata nominano due rappresentanti ciascuno, di cui uno è il rappresentante legale dell’ente o suo delegato. I partecipanti nominano un rappresentante ciascuno; i sostenitori nominano un rappresentante ciascuno senza diritto di voto…”;
L’art. 15 dello Statuto così recita: “Il Consiglio di Amministrazione è composto da tre membri: il Sindaco pro tempore del Comune di Matera o suo delegato di volta in volta delegato per singole sedute; il Presidente pro tempore della Regione Basilicata, o suo delegato; un designato di comune accordo dagli altri soci Fondatori…”.
Considerato che
il Consiglio Comunale di Matera nell’approvare lo Statuto ha espresso la volontà di costruire una “governance”, il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie della Fondazione basata su due organi fondamentali:
• il Consiglio di indirizzo dotato di poteri generali di indirizzo, appunto, e di programmazione generale e formato nel rispetto del pluralismo della rappresentanza. Infatti, nel Consiglio di Indirizzo sono presenti oltre al rappresentante legale dell’ente Fondatore anche ben due membri espressione della maggioranza e della minoranza del Consiglio Comunale, a garanzia di tutte le “voci” democraticamente elette;
• il Consiglio d’Amministrazione, formato da soli tre membri, dotato di forti poteri di governo per assicurare la realizzazione dell’attività della Fondazione nella massima efficienza, rapidità e funzionalità;
la volontà del Consiglio Comunale di Matera è stata esplicita: da una parte un Consiglio di Amministrazione con un numero minimo di membri, con forti poteri decisionali e dall’altra un Consiglio di Indirizzo fortemente rappresentativo con poteri di indirizzo e controllo come forte ed autorevole “contrappeso”;
da notizie di stampa si è venuti a conoscenza che sarebbero state apportate modifiche allo Statuto della Fondazione Matera-Basilicata 2019 senza passare attraverso una valutazione e deliberazione preventiva del Consiglio Comunale di Matera. Tali modifiche in particolare riguarderebbero la composizione del Consiglio di Indirizzo dal quale sarebbero stati esclusi i due membri “espressione rispettivamente della maggioranza e della minoranza consiliare” con ciò compromettendo l’impianto democratico che il Consiglio Comunale volle dare agli organi della Fondazione in considerazione dell’impegnativo compito affidato alla stessa in vista degli appuntamenti che attendono la città di Matera e la Basilicata fino ed oltre il 2019;
tali eventuali modifiche statutarie non risultano consultabili né sul sito della Fondazione, né reperibili presso la sede legale della Fondazione sita nel Palazzotto del Casale in Matera né presso la segreteria generale del Comune di Matera;
tutto ciò premesso e considerato
impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale
a trasmettere ai consiglieri comunali tutta la documentazione relativa alle eventuali modifiche statutarie (convocazione degli organi della Fondazione, deliberazioni in merito alle modifiche, copia atto notarile);
a promuovere insieme ai Soci Fondatori della “Fondazione di partecipazione Matera-Basilicata 2019” il ripristino della originaria previsione contenuta nell’art. 13 dello Statuto per garantire la piena rappresentanza democratica del Consiglio Comunale di Matera ed in particolare a prevedere la presenza nel Consiglio di Indirizzo oltre che del legale rappresentante del Comune di Matera anche di due membri “espressione rispettivamente della maggioranza e della minoranza consiliare”.
La fotogallery del consiglio comunale di Matera (foto www.SassiLive.it)