Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato la delibera con la quale la Città di Matera rende omaggio al Milite Ignoto in occasione del centenario della traslazione della salma nel Sacello dell’Altare della Patria. Nella sala Pasolini erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma della città di Matera.
Al Milite Ignoto è stata concessa la cittadinanza onoraria, su proposta dell’ANCI e su invito del Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia.
Il 4 novembre del 1921, infatti, il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull’Altare della Patria, per consentire alla popolazione di identificare una persona cara in quel militare sconosciuto, diventando di “tutti” quale simbolo del sacrificio e del valore dei combattenti della Prima Guerra Mondiale e successivamente di tutti i caduti per la Patria.
Il progetto “Milite Ignoto cittadino d’Italia” attraverso l’iniziativa “Sulle orme del Milite Ignoto. Per una cultura della Pace, dei diritti umani, dello sviluppo e della Cooperazione fra i popoli” mira non solo a rendere omaggio al “fante senza nome”, ma anche al tributo altissimo pagato dalla Basilicata durante il primo conflitto mondiale, che vide sacrificare 7.352 soldati, di cui il numero più alto fu dato proprio dalla Città di Matera, con i suoi 278 morti.
Articolata sulla base di un percorso rievocativo, l’iniziativa prevede, oltre al conferimento della cittadinanza onoraria, la promozione di una serie di eventi culturali da svolgersi anche nella Città di Roma, con il coinvolgimento di istituti scolastici e la creazione di una rete con gli altri Comuni d’Italia che hanno aderito alla proposta lanciata dall’ANCI.
“Sentiamo il dovere di irrobustire il ricordo di quel giorno di 100 anni fa per consentire alla comunità di celebrare i propri valori – ha affermato il sindaco, Domenico Bennardi -. Celebriamo il ricordo degli eroi e delle battaglie della nostra storia risorgimentale che non può essere disgiunto dal patrimonio di cultura e di idee che ha cementato il popolo italiano, che lo ha portato ad essere libero e unito. Lo dobbiamo ad una generazione di giovani piena di passione che ha combattuto una guerra di trincee e di assalti alla baionetta. Dobbiamo essere tutti consapevoli e immensamente grati a quanti sui campi di battaglia, nelle fabbriche, nelle campagne, nelle città, in ogni casa, ne sono stati protagonisti”.
Consiglio Comunale di Matera conferisce cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, intervento Consigliera Cinzia Scarciolla (Matera 3.0)
Oggi in consiglio comunale è stata approvata la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Una volontà nata a livello nazionale e recepita anche nella nostra città. Si tratta di una scelta condivisibile poiché induce le coscienze a riflettere e vorrei portare anche la riflessione del gruppo consiliare di Matera 3.0.
La storia che cos’è se non la somma delle scelte compiute nel passato che determinano il nostro presente: a seconda di quelle scelte, avremo progresso se i nostri avi avranno sacrificato la loro esistenza ai valori di giustizia, democrazia e libertà, oppure avremo tempi bui se l’oscurantismo delle coscienze avrà prevalso facendo vincere l’ingiustizia, la tirannia, la schiavitù.
Per questo è importante conoscere la storia e commemorare quella che ha prodotto l’evoluzione della nostra civiltà, affinché nel presente ciascuno di noi comprenda quanto è importante ogni nostra scelta, poiché ogni nostra scelta avrà un impatto nel nostro presente e poi nel futuro dei nostri posteri.
“Corsi e ricorsi storici” diceva Giambattista Vico per trasmettere la consapevolezza che la storia è un ciclo che si ripete e dalla quale possiamo solo imparare.
Imparare a non fare gli stessi errori, per esempio, come la guerra stessa, foriera di innumerevoli ingiustizie, che la nostra Costituzione si è per questo guardata bene di ripudiare come “mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, principio questo elaborato e concepito proprio a seguito della esperienza tragica della guerra ed in particolare delle due guerre mondiali, con il loro tremendo bagaglio di morte e distruzione.
Imparare che il sacrificio umano di alcuni costituisce la libertà di oggi dei tanti, come hanno fatto quei soldati di tutte le guerre, cui oggi restituiamo in parte la riconoscenza per aver combattuto per la libertà e la democrazia che abbiamo oggi.
Tuttavia non possiamo non riflettere sul fatto che cristallizzare dei fatti storici come un evento del passato e celebrarlo come un fatto lontano e per certi versi anche scontato o inevitabile, non è sufficiente a trasferirci il vero significato della storia e del Milite Ignoto. In altre parole, se vogliamo portare un significato profondo ed utile alla nostra comunità evitando di ridurrre quei fatti a meri atti commemorativi, che restano sterili se pieni di forma ma privi di valori, dobbiamo fare tesoro dell’insegnamento che ci deriva dalla storia, e cioè che:
⁃ Le nostre azioni o non-azioni (omissioni) hanno un effetto nel progresso della nostra civiltà;
⁃ Che l’esempio di chi in passato ha sacrificato se stesso sia esempio per la nostra vita quotidiana, affinché questa sia ispirata alla difesa della libertà, della democrazia e dei diritti. E questo imperativo etico vale ancora di più per chi, come noi, è chiamato a rappresentare le istituzioni democratiche, a darne valore e compiutezza in modo progressivamente più alto e nobile, facendo a gara, oserei dire, a difendere gli ultimi perché nella violazione dei diritti degli ultimi si insinua la svendita dei valori democratici.
Concludo, dicendo, che qualcuno potrebbe ritenere che la guerra e il milite ignoto non abbiano nulla a che vedere con queste riflessioni.
In realtà hanno a che vedere moltissimo, e vorrei ribadirlo, perché proprio l’esempio del Milite Ignoto, ossia del sacrificio “ massimo” della propria vita può, e deve, essere uno stimolo ai tanti che, di fronte a sacrifici molto, molto, più piccoli, arretrano senza coraggio e consentono che giustizia, libertà e democrazia siano calpestati, delegando altri al dovere civico di rappresentare quei valori cui ciascuno, invece, è chiamato, nessuno escluso.
Solo così restituiremo realmente qualcosa di quello che ci è stato dato dalla storia, e avremo perciò dato un senso vero, profondo, alla cittadinanza onoraria al milite ignoto.